Spostamento della foresteria della capitaneria a Molfetta, nasce una misteriosa associazione di “tutela” della città
MOLFETTA - Nella vicenda del trasferimento della foresteria della capitaneria di porto, spunta una misteriosa associazione che si definisce “socio-culturale” dal profetico nome “T.u.t.e.l.a.”.
In questa città, dove le associazioni culturali, o pseudo tali, sono più numerose degli abitanti, questo, fino ad ora, sconosciuto sodalizio, vuole “il bene della città” e sarebbe nato – come dice un comunicato – nel mese di maggio per tutelare appunto “l'uomo, la tradizione, l'economia, il lavoro, l'ambiente locale” e dichiara di non poter “rimanere in silenzio dinanzi all'obbrobrio che si sta prospettando con la costruzione della nuova “Punta Perotti”: la nuova caserma della Capitaneria di Porto ad uso di foresteria” Infine invita “l'associazionismo molfettese e i cittadini tutti alla mobilitazione per impedire questo scempio”.
“Questo muro di cemento – aggiunge il comunicato - spezzerà in due il nostro futuro lungomare, sfregerà il nostro porto, sarà un ostacolo insormontabile allo sviluppo dei quartieri a ponente: un nuovo eco-mostro.
Riteniamo, dunque, che sia necessario ed essenziale costituire da subito un comitato cittadino in cui approfondire la tematica e pensare alle strategie per fermare questo disastro socio-economico ed ambientale perché la gente di Molfetta ha diritto al suo lungomare, ha diritto al suo sviluppo.
Tutte le associazioni, i cittadini, gli uomini di buona volontà che hanno a cuore il destino della propria città potranno aderire al nostro invito contattandoci all'indirizzo e-mail: ass.tutela@hotmail.it o raggiungendo la nostra sede in via Giaquinto n. 58 dal Lunedì al Venerdì dalle ore 19 alle ore 20”.
Ci viene qualche dubbio: la sede dell'associazione non è la stessa che suscitò polemiche qualche tempo fa?
Chi sono i responsabili e i soci di questa associazione misteriosa?
Chi vuole tutelare l'associazione? Il sindaco Azzollini per il suo errore di aver prima autorizzato la foresteria e poi essersi accorto che, tra un viaggio e l'altro a Roma, aveva preso una cantonata? E chi si farà carico dei maggiori costi (si parla di un milione di euro) che graveranno sui cittadini molfettesi, proprio in un periodo di crisi economica e di recessione?
Oppure, forse, la “benemerita” associazione vuole farsi carico della somma, magari raccogliendo sottoscrizioni nella sua sede in via Giaquinto?
In attesa di saperne di più, registriamo la nascita (retrodatata?) di questa misteriosa associazione.