MOLFETTA - «Anno nuovo, vita nuova», recita un detto e, come tradizione vuole, a capodanno si dovrebbero gettare le vecchie cose dal balcone, come i televisori o i vecchi mobili. Eppure, per strada non è difficile trovare televisori distrutti e rifiuti ingombranti anche in piena estate. Insomma, dopo il “mercato diffuso”, Molfetta è divenuta la città della “discarica diffusa”.
Non solo la periferia è oggetto di abbandono di rifiuti, ma ormai anche dietro casa si possono trovare cumuli di comune spazzatura. Fedeli testimoni sono le foto scattate da Quindici, a partire, ad esempio, dal cimitero.
Ebbene, «nemmeno i morti possono riposare in pace». Nel parcheggio campestre attiguo alla necropoli, dove nei giorni di maggior afflusso sostano le auto, rendono omaggio alle salme cumuli di rifiuti come mattoni, cocci, piastrelle in frantumi, lavabo, televisori e computer, ante di armadi e mobilia, vasi, persino paraurti di auto e il classico eternit che oramai troviamo dappertutto. Curiosa è la presenza di due grossi materassi, un comodino sfasciato e un televisore in frantumi rivolti verso l’ingresso del cimitero monumentale: quasi uno “spazio museale” a cielo aperto, creato da qualche necrofilo per far godere ai passanti una serata romantica con vista spettrale.
Non mancano water abbandonati e distrutti come se qualcuno, alla vista di un siffatto panorama, ne abbia avvertito il “bisogno”. È stato parzialmente ripulito lo squallore lungo il muro di confine del cimitero su via Caduti sul Mare: le foto scattate verso la fine di maggio mostrano rifiuti di ogni genere, vecchi televisori in mille pezzi, quasi fossero stati scaraventati, elementi di arredo come poltrone e armadi, cumuli di cenere derivanti dall’incendio degli stessi, residui edili e l’ormai onnipresente amianto. Oggi la situazione è migliorata, ma il molfettese (in)civile già non tarda a deturpare nuovamente tutta la zona.
E proprio da via Caduti sul Mare inizia uno dei comparti più abbandonati di Molfetta: il comparto 16, tra le vie Fondo Favale e Cavalieri di Vittorio Veneto, alle spalle dell'ex mattatoio e a ridosso del passaggio a livello oggi chiuso, che fino allo scorso mese stagnava in uno stato di totale degrado. Rifiuti edili, vetri e frammenti vari vicino i palazzi della zona.
Preoccupante la presenza, ancora una volta, di vecchi televisori a tubo catodico distrutti lungo le strade. L’avvento del digitale terrestre potrebbe aver causato l’ira di qualcuno che, non riuscendo più a seguire il proprio programma preferito, ha deciso di lanciare dal balcone la vecchia “cassa armonica”. Data la sostituzione dei vecchi dinosauri a colori con nuovi aggeggi ultrasottili, molti hanno ritenuto più semplice e veloce disfarsi del catorcio domestico in barbaro modo.
Diverse sono state le segnalazioni a Quindici, ma Asm e Comune di Molfetta mai hanno programmato o attivato una riqualificazione ambientale di tutta l’area. Tra maggio e giugno l’angolo è stato, però, ripulito, ma poco dopo sono ricomparsi gli schermi CRT in frantumi (come dimostrano le foto).
Perché riversare in quell'angolo questo tipi di rifiuti e per giunta a ridosso delle palazzine con il rischio di essere visti? Lo scarico irregolare avviene di notte? Forse l'Asm non è celere nel recupero dei rifiuti ingombranti o il numero per il ritiro di questi è spesso in trance? Perché non conferire all'Asm questi residui edilizi, visto che l'azienda si sta impegnando in una frenetica raccolta degli inerti, come dimostra il bilancio del 2010?
Non un argomento “trash”, ma quello lanciato da Quindici sul degrado ambientale di Molfetta è un vero e proprio allarme sociale che palesa l’inciviltà del cittadino molfettese e di qualche piccolo imprenditore edile irrispettoso dell’ambiente e della società. Allo scoperto in questo crescendo rossiniano del degrado urbano non solo i barbari, ma anche l’amministrazione e l’Asm, che non si attivano in maniera adeguata per invertire questa brutale tendenza. Forse sono loro gli “inerti” per antonomasia.
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