Sinistra italiana: subito stanziamenti per la zona Asi di Molfetta dopo l'alluvione. Le enormi bugie e le speculazioni di Azzollini sul disastro: avrebbe fatto meglio a tacere
MOLFETTA – Il Coordinamento di Sinistra Italiana Molfetta fa un’analisi della situazione della zona Asi dopo l’alluvione di sabato 16 luglio e critica i comportamenti del sen. Antonio Azzollini, che continua a diffondere bugie, mentre avrebbe dovuto avere il pudore di tacere, per i suoi comportamenti durante i 7 anni in cui è stato sindaco della città, contrastando l’Autorità di bacino e gli allarmi che venivano lanciati sul rischio alluvione. Una faccia di bronzo incredibile! E Azzollini vuole condannare la città ad una campagna elettorale lunga un anno, avendo già cominciato la sua propaganda elettorale speculando sul disastro dell’alluvione.
Ecco il testo del comunicato di Sinistra italiana: «Una ferita profonda ha interessato la nostra zona produttiva e commerciale extraurbana nello scorso fine settimana. Prima l'angoscia e la paura per tanti lavoratori e clienti di restare intrappolati, senza via d'uscita, circondati da acqua e fango. Gestita l'emergenza, fortunatamente senza conseguenze irreparabili alle persone, grazie anche all'intervento di Vigili del fuoco, polizia municipale e associazioni di volontariato, l'amara conta dei danni che ha colpito più di tutti un'importante realtà della meccanica, con perdita di costosi macchinari e un distretto della logistica. Un grido di disperazione, dopo lo scampato pericolo, è giunto anche dai volontari del canile municipale, i quali con determinazione e coraggio hanno messo in salvo i loro ospiti a quattro zampe.
Un importante segnale di attenzione è giunto dal Presidente Emiliano, accorso sul posto durante l'alluvione per constatare di persona le condizioni della nostra area industriale, al quale chiediamo di mantenere alta la sua attenzione per intervenire con misure straordinarie e risolvere nel più breve tempo possibile le troppe criticità di un insediamento industriale così esteso e frequentato.
Condividiamo pienamente l'interrogazione urgente in Consiglio regionale del Consigliere regionale Guglielmo Minervini con richiesta di misure immediate per la messa in sicurezza di una zona industriale tanto ampia quanto fragile. Chiediamo inoltre stanziamenti d'urgenza che possano sollevare gli imprenditori dagli ingenti danni subiti e consentire loro di ripartire nel più breve tempo possibile con l'attività produttiva. Si eviterebbe in tal modo la perdita di posti di lavoro per numerosi dipendenti, molti dei quali unico sostegno economico per le loro famiglie. Serve intervenire rapidamente con opere che vadano a eliminare il rischio idraulico per tutta l'area, in quanto eventi meteo di portata straordinaria restano una minaccia che mette in pericolo l'incolumità di migliaia di persone che ogni giorno operano e transitano dalla nostra zona ASI e PIP.
Restiamo francamente sconcertati da farneticanti dichiarazioni da parte di chi avrebbe dovuto avere il buon gusto di tacere. Non può certamente puntare il dito chi ha governato per 7 anni, negando contro ogni evidenza l'esistenza di un pericolo idraulico tra Molfetta e Bisceglie. Non può certamente puntare il dito chi negli anni si è lanciato andare in arroganti sberleffi nei confronti di tecnici, esperti, progettisti, Autorità di bacino, Assessori regionali, con battute di dubbio gusto sul grande lago Michigan, sul fiume Mississippi e ruscelli che sboccano direttamente sul mare. Questa è stata la "sensibilità" al tema mostrata dal Senatore Azzollini e dalla compagine di centrodestra nei loro anni di amministrazione tesi al perenne conflitto istituzionale con la Regione puglia, che hanno portato solo a inutili e dispendiosi "bracci di ferro" con ricorsi giudiziari dall'esito ampiamente scontato.
Mistificazioni si sono lette anche a proposito del progetto comunemente noto come "canalone" voluto dal centrodestra. Un'opera altamente impattante sul territorio, dagli esorbitanti costi di realizzazione che avrebbe comportato anche innumerevoli espropri di campi produttivi, oltre a elevati costi di manutenzione nel corso degli anni. A fronte di tutto ciò "il canalone" non avrebbe evitato i pericoli idraulici per la zona investita dall'alluvione di questi giorni, bensì sarebbe servito a proteggere futuri insediamenti non ancora realizzati (il PIP3). E' del tutto evidente che non stiamo parlando di un'opera che ha superato l'iter di approvazione di tutti gli Enti preposti e non erano stati reperiti fondi sufficienti per la sua completa realizzazione.
Dal 2013, sin dai primi atti dell'Amministrazione Natalicchio, vi è stato un approccio opposto rispetto all'isolamento azzolliniano. Intanto non negando l'esistenza del pericolo idraulico all'interno della vasta zona interessata da insediamenti produttivi e commerciali, ma soprattutto aprendo un dialogo proficuo e concertativo con i vari organi istituzionali interessati, Autorità di Bacino, Consorzio ASI, Regione Puglia, volto a individuare soluzioni praticabili nell'immediato, come ad esempio la ripulitura di tutte le canalizzazioni presenti in quell'area.
Tra le misure adottate non dimentichiamo lo studio di fattibilità per le opere di mitigazione del rischio idraulico su lama Martina, considerato che le criticità idrogeologiche non insistono solo sulla zona industriale.
Con l’Amministrazione Natalicchio, si sono attivati tavoli tecnici utili a predisporre opere indispensabili che da un lato eliminino le situazioni di pericolo – ormai conclamate – e dall’altro preservino il territorio con le sue ricchezze naturali, la memoria dei luoghi, le altre vocazioni produttive della nostra comunità. Occorre spezzare quella superficiale logica novecentesca, che mette lo sviluppo contro l’ambiente, l’impresa contro la sicurezza. Come se la cementificazione selvaggia e indiscriminata sia un prezzo indispensabile da pagare per garantire chissà quale benessere economico. Il sostegno al mondo produttivo si attua generando le condizioni concrete che consentano lo sviluppo. In primis la sicurezza.
Con buona dose di sprezzo del pudore da parte del Senatore Azzollini, abbiamo letto della richiesta di dimissioni da parte dell'ex Sindaco Natalicchio dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio ASI, dopo aver occupato quella postazione senza averne titolo fino a qualche mese fa e solo dopo un ricorso al TAR.
Abbiamo ritenuto indispensabile ristabilire ordine nei fatti, sebbene al cospetto di eventi così gravi avremmo preferito sottrarci dalle sterili contrapposizioni polemiche. Eppure su un evento così grave che ha colpito nel profondo la nostra comunità, non ci meraviglia l'aver costatato l'impazienza di chi ha preferito inaugurare la campagna elettorale per le amministrative del prossimo anno.
Siamo convinti che la perdita di fiducia dei cittadini nelle istituzioni sia dovuta in larga parte alla scarsa autorevolezza di una classe politica costantemente impegnata al riposizionarsi e a ricreare verginità perdute con maldestri tentativi di allontanare da sé il calice amaro delle responsabilità per scelte scellerate del passato non recente.
Esprimiamo apprezzamento per l'operato del Commissario straordinario Passerotti, il quale in queste ore ha convocato d'urgenza un tavolo istituzionale e tecnico che faccia il punto della situazione per stimare i danni dell'alluvione e stabilire un piano d'azione di breve e medio termine in grado di evitare future situazioni di pericolo.
Diversamente non consentiremo lezioni su tutela ambientale e rischio idraulico da parte di chi per decenni ha prima negato l'esistenza di tali rischi, per poi coniugare una crescita senza programmazione con la cementificazione selvaggia senza regole e senza alcun rispetto del paesaggio, della storia, della fragilità e della conformazione morfologica del luoghi».
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