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Sinistra, ecologia e Libertà prova a delineare il futuro della Sinistra
28 giugno 2010
MOLFETTA
- I propositi ci sono, e sembrano fra i più ambiziosi fra quelli sentiti all’interno della sinistra negli ultimi tempi: riorganizzare il futuro a partire da una sinistra unita, che abbia come protagoniste le nuove generazioni.
Lo hanno ribadito
Gaetano Cataldo
ed
Elena Germano Finocchiaro
, che hanno presieduto la conferenza organizzata da
Sinistra Ecologia e Libertà
, venerdì 25 giugno a Palazzo Giovene. Secondo la Finocchiaro, “
bisogna rompere gli indugi
”, riprendendo con forza il progetto di valorizzare le nuove generazioni che già Beniamino Finocchiaro inseguì senza tuttavia poter portare a termine.
Ciò che è mancato è stato il contenuto di tale progetto, che faccia da nucleo fondante a una nuova fondazione della sinistra unita, giovane e propositiva.
Del resto, un percorso politico di impegno collettivo non può che prendere le mosse da una comunione di intenti che indirizzi gli sforzi in modo chiaro e ben definito. E’ uno dei concetti che ha delineato anche l’intervento di
Nicola Fratoianni
, Assessore Regionale Programma e Politiche Giovanili, secondo il quale “
dobbiamo, prima di dire di unire la sinistra, discutere di quello che significa essere di sinistra
”. Forse proprio questo presupposto fondamentale è mancato, ma probabilmente la posta in gioco e l’esigenza di unire pezzi ormai dispersi di una sinistra che si contrappone a se stessa hanno avuto la meglio sulle priorità dell’incontro e del nuovo progetto.
Un progetto che, come ha affermato
Silvio Salvemini
, moderatore della serata, punta ad amalgamare varie esperienze politiche e ad avvicinare gente nuova. E’ necessario ricominciare a leggere il presente, oggi che la sinistra ha perso i propri riferimenti fondamentali.
Secondo
Tommaso Minervini
, “
ci stanno rubando pezzi reali di libertà
”. La precarietà determina ogni abito della nostra vita, vincolando i lavoratori a mantenere il proprio lavoro senza diritti pur di non perderlo. E’ necessario “
chiudere la stagione dei tatticismi per cominciare un processo nuovo
”. Le emergenze ambientali, la distruzione del lavoro, impongono di ribaltare la logica economica. Per avviare un nuovo percorso politico a sinistra bisogna riscoprire l’incontro, in cui ognuno è chiamato ad offrire il proprio contributo. “
Tutto però deve partire dai giovani. Siate protagonisti di una storia nuova
” ha concluso Minervini.
Quello del protagonismo giovanile è un motivo che ha animato la maggior parte degli interventi della serata: Filannino ha ribadito l’importanza di un passaggio del futuro ai giovani che sia sostenuto perché abbia un seguito. Per una sinistra moderna, senza personalismi, in difesa dei più deboli. Un impegno abbracciato da Eugenio Monaco, Mauro de Robertis, Francesco Azzollini e Francesca la Forgia.
Qualche spunto sulla situazione locale è stato offerto da Onofrio Allegretta, coordinatore provinciale di Marevivo. L’amministrazione continua a concentrare le proprie forze sul porto, “una cattedrale nel deserto che sta danneggiando tutti”. Adesso vogliono perforare l’Adriatico alla ricerca del petrolio ignorando le energie alternative e le risorse del territorio.
Giovanni Abbattista, consigliere comunale del PD, si è dichiarato positivamente coinvolto dalla tempestività dell’iniziativa, ma “bisogna effettivamente cominciare a riflettere su come costruire il futuro”.
Dello stesso avviso è stato Beppe Zanna, segretario di Rifondazione Comunista, secondo il quale “si parla di unità a tutti i costi, ma l’unità deve esserci su un progetto e sui contenuti, non solo sui mezzi”.
Sembra tradirsi su questo punto anche Nicola Fratoianni. Da un lato, infatti, egli ha affermato che la sinistra “ha perso l’alfabeto”, non riuscendo più a parlare alla gente comune. Per questo, forse, bisogna secondo l’assessore rivedere l’importanza delle forme e sottomettere a queste l’elaborazione del messaggio, per ricostruire una “connessione sentimentale col popolo”.
Dall’altro, ha ribadito l’importanza di discutere dei contenuti che guidino una politica “di sinistra”, prima di affermare di voler unire la sinistra, tradendo la logica del dibattito e le priorità emerse dagli interventi.
Forse la “forma”, l’unione preliminare, potrà offrire un terreno più agevole all’elaborazione dei contenuti. Ma se i contenuti restano ingabbiati nella struttura barcollante di un progetto poco elaborato, le fondamenta, come sempre, crollano. E il governo Prodi ci insegna qualcosa. Ma a Molfetta non sarà così, ne siamo certi.
© Riproduzione riservata
Autore:
Giacomo Pisani
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tutti ipocriti
29 Giugno 2010 alle ore 17:46:00
Leggetevi la sintesi dell'intervento del "NOSTRO" riportata da Quindici: manca fosse OBAMA. Niente paura, comunque, gli hanno detto chiaramente che non ha piu' nulla.....da spendere.....
Rispondi
festival dell'ipocrisia
29 Giugno 2010 alle ore 07:03:00
La sinistra ha perdonato a Tommaso Minervini il suo passato di sindaco di centrodestra? La sinistra perdona solo chi conviene. E' il festival dell'ipocrisia
Rispondi
GUY FAWKES
28 Giugno 2010 alle ore 19:45:00
vuoto pneumatico...SCIATAVINN!!!...ad aveni'...salut
Rispondi
Displaced Person
28 Giugno 2010 alle ore 15:59:00
1° Parte - ....non siatene certi: il cammino è lungo, spinoso e tortuoso: le certezze a volte, e molte volte, sono "oziose", "viziose". La Sinistra deve prima di tutto fare "mea culpa", cercare di ricompattare l'opinione pubblica, quell'opinione pubblica se non morta, ancora sofferente dopo gli eventi disastrosi che hanno cambiato il mondo: l'11 settembre, la guerra in Iraq, la globalizzazione e la crisi economica ancora in atto. Dopo i primi due eventi, anche molti italiani hanno iniziato a vivere nell'angoscia. Angoscia non dichiarata, perchè nella nostra cultura non bisogna ostentare paure o debolezze, ma l'hanno rivelate. Nei loro comportamenti, nell'aver dato fiducia politica e amministrative a personaggi equivoci, i quali, cavalcando la paura, l'angoscia, l'insicurezza di una globalizzazione in atto e inarrestabile, ne hanno fatto un cavallo vincente per la corsa al potere, al profitto. Qui il mea culpa della sinistra tradizionale e anche contemporanea. La Sinistra ha “sonnecchiato”, trascurato quelle che furono e sono le nuove realtà sociali ed economiche. Non ha capito il cambiamento in atto, le paure e le angosce del “popolo”, ostentando i suoi simbolismi oramai vuoti di un significato storico.
Rispondi
Displaced Person
28 Giugno 2010 alle ore 15:57:00
2° Parte - Con la caduta del Muro, della società Sovietica, le problematiche da affrontare e risolvere erano ben visibili: la globalizzazione, il multietnico. Una società in fermento. Mentre la Sinistra continuava a sonnecchiare fidandosi e “oziando” sui simbolismi e retorica in stato di putrefazione, invece di combattere chiedendo nuove regole e trasparenza politica ed economica, la destra – intelligentemente e ipocritamente -, acquistava la fiducia delle masse popolari, offrendo protezione e garanzie alle loro paure e incertezze, in cambio di limitazioni di libertà e democrazia. E così il collasso sociale, sviluppando egoismi, solitudini, diffidenze, sospetti. Il luogo pubblico, che è poi il luogo della socializzazione diventa il luogo del pericolo, mentre il privato diventa il luogo della sicurezza. Si può socializzare nei Centri Commerciali? La dove vige solo la legge del denaro, la socializzazione rischia di sfaldarsi e l'opinione pubblica si trasforma in aggressività e smania di difesa. La Sinistra deve divenire “moderna”, ravvisare l'opportunità di prendere congedo da un universo di ideali divenuti per ognuno troppo ossessivi - abbondanza, carriera, profitto -, e di inventarsi nuovi modelli e tempi di vita.
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tanti salti
28 Giugno 2010 alle ore 15:02:00
Caro Giuseppe, lo spero anch'io, ma il nostro uomo pur di gestire il potere.....salterebbe ancora.....
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giueseppe
28 Giugno 2010 alle ore 12:43:00
Spero solo che Tommaso Minervini non pensi a candidarsi a Sindaco .
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