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Sicurezza nel Porto di Molfetta, anche i grillini propongono soluzioni
05 dicembre 2013

MOLFETTA – Ormai sul porto di Molfetta discutono tutti e sono tutti esperti, tutti ingegneri, tutti esperti di traffici marittimi, tutti strateghi di sviluppo. Un po’ come avviene per il calcio nel quale tutti i cittadini si sentono commissari tecnici pronti a dare consigli.

Non mancano in questo festival i campioni dell’improvvisazione e della superficialità su Facebook i quali, in cerca di una qualche visibilità o per motivi di esistenza in vita, si comportano come i bambini capricciosi: voglio il porto, voglio il porto.
Ora, invece, su questo argomento abbiamo una presa di posizione dei grillini, che avanzano le loro proposte, vediamole:

«Un porto è una struttura naturale o artificiale posta sul litorale marittimo …. atta a consentire l'approdo e l'ormeggio a imbarcazioni e mezzi marittimi, e la loro protezione dalle avverse condizioni del mare”.  Wikipedia.

«Nella nostra città  ormai sia l’approdo che l’ormeggio  presentano  numerosi  rischi per i lavoratori che operano in mare, dicono gli attivisti del Movimento % stelle.

«In primo luogo, tra il prolungamento della diga e il nuovo “sperone” nella parte esterna della Banchina Seminario – dice un comunicato -, si crea un moto ondoso che rende arduo e insidioso  l’ingresso nel porto per le imbarcazioni anche in condizioni meteorologiche non particolarmente avverse. 

Una  soluzione temporanea ma immediata, potrebbe essere ravvisata nello spostamento delle boe presenti in quel tratto per rendere meno critiche le manovre pur mantenendo l’efficacia nella segnalazione degli ostacoli.

Tale soluzione era stata già suggerita all’Amministrazione ad agosto.

Inoltre, l’ormeggio nel bacino del porto non garantisce più l’incolumità delle barche, dei  proprietari e dei lavoratori come si è potuto constatare ancora una volta nei  giorni scorsi.

La parziale chiusura del tratto di mare tra la diga e la costa e la costruzione del “vascone” hanno probabilmente modificato e rafforzato il moto delle correnti e delle onde all’interno del porto  aumentando i rischi per le imbarcazioni ormeggiate.

In questo caso soluzioni immediate e dai costi contenuti possono essere:

1) prevedere l’utilizzo di mezzi di servizio specializzati nell’assistenza alle imbarcazioni e verificare l’efficacia  dei mezzi  eventualmente già esistenti;

2) ripristinare sulla Banchina Seminario e sul Molo Pennello le bitte e le colonne danneggiate e  predisporre per ogni imbarcazione un “corpo morto” (base  in cemento a cui è fissata una catena utilizzata come ancoraggio sul fondo).

Chiediamo all’Amministrazione e alle Autorità competenti di attivarsi in tempi brevi per risolvere le situazioni di pericolo per la marineria molfettese, valutando le possibili soluzioni  suggerite dagli stessi  pescatori molfettesi  ed  ogni altro elemento che possa garantirne la sicurezza.

Ciò in attesa della realizzazione di opere più a lungo termine che possano garantire soluzioni definitive quali l’eventuale completamento del prolungamento della diga e la riqualificazione della Banchina San Domenico con i finanziamenti  del GAC finalizzati allo sviluppo sostenibile della zona di pesca».

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Buongiorno mi permetto di intervenire per cercare di spiegare come e' nato questo comunicato. La mattina di Domenica 1 Dicembre, nel pieno della "bufera", abbiamo fatto un sopralluogo al porto e al molo pennello e incontrato con alcuni pescatori che dalla notte vigilavano sulle loro imbarcazioni. Abbiamo analizzato e filmato il moto ondoso all'interno del bacino del porto e cercato di capirne l'origine mettendo assieme competenze ed esperienze di tutti, ovviamente in modo spontaneo e gratuito. Abbiamo formulando delle ipotesi sulle cause. Ipotesi che nessuno di noi pretende di esporre come verita' assolute. Anche le soluzioni al problema sono state elencate dai pescatori ascoltati. Abbiamo poi scelto la forma del comunicato stampa per richiamare l'attenzione su un aspetto prioritario del problema e chiedere pubblicamente a chi ne ha la competenza e l'autorita' di valutare la fattibilita' dei suggerimenti e di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per garantire la sicurezza. Ricordiamo che l'attuale amministrazione cittadina ha messo al primo posto del programma elettorale l'attenzione alle attivita' produttive. I pescatori ascoltati pensano che sia prioritario il completamento del prolungamento del porto. Non hanno espresso giudizi sull'utilita' del nuovo porto ma sono certi che questa situazione non sia sostenibile. Questo non e' un comunicato dell'associazione di categoria, e' il parere di alcuni pescatori. Non comprendo l'anonimato di alcuni commenti ma escludo sia legato alla paura, alla vigliaccheria o all'intenzione gratuita di offendere. Grazie per l'attenzione. Ing. Arnaldo Gambardella.





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