Sgomberate le baracche dei nomadi Rom alla periferia di Molfetta
All'alba di oggi Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale hanno sgomberato alcune aree ed edifici pubblici occupati irregolarmente da nomadi di nazionalità rumena
MOLFETTASi è svolta questa mattina all'alba un'operazione di sgombero da parte di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale presso alcune aree periferiche ed edifici di proprietà comunale occupati abusivamente da cittadini nomadi di etnia rumena. L'operazione, fortemente voluta dall'assessorato alla Sicurezza del Comune di Molfetta, in applicazione dei nuovi orientamenti governativi in tema di ordine pubblico e sicurezza urbana, ha fatto seguito a un esposto pubblico con cui nei mesi scorsi oltre 200 cittadini residenti del quartiere Zona 167 avevano segnalato episodi di grave carenza igienico-sanitaria e problemi di ordine pubblico presso le aree occupate dai nomadi (baracche erette con materiale di risulta, espletamento di funzioni corporali a cielo aperto, schiamazzi notturni, presenza di impianti elettrici rudimentali e irregolari, roghi serali formati appiccando il fuoco a materiale plastico, accattonaggio in strada).
Sedici in tutto le persone identificate questa mattina - tutte di nazionalità rumena – sottoposte ai normali controlli di frontiera: fra queste, 2 uomini, 9 donne e 5 bambini trovati tutti con regolare documento di identità.
«L'operazione di controllo del territorio avvenuta questa mattina – osserva l'assessore alla Sicurezza, Mimmo Corrieri – è frutto di una lunga attività amministrativa svolta nell'ultimo anno di concerto con le autorità militari competenti. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo tenuto diverse conferenze di servizio, sopralluoghi e operazioni di bonifica ambientale (mantenute sempre nel più stretto riserbo per ragione facilmente comprensibili) che hanno interessato le aree occupate. L'obiettivo era monitorare costantemente e possibilmente circoscrivere il fenomeno. Alla fine siamo arrivati allo sgombero di stamattina che si è svolto nel massimo rispetto delle persone coinvolte e va considerato come un'azione di tutela e prevenzione non solo nei confronti dei residenti del quartieri interessati, quanto anche nei confronti degli stessi nomadi - per la maggior parte donne e bambini - date le condizioni di precarietà strutturale dei luoghi in cui sono stati trovati accampati. Tuttavia, pur con tutta l'umanità possibile, il governo della città non può venir meno all'esigenza di tutelare l'incolumità, la sicurezza dei cittadini e l'ordine pubblico in generale.»
Iniziata alle 6 del mattino, l'operazione si è concentrata principalmente nella zona di Mezzogiorno della città, in particolare presso il costruendo campo sportivo in via Salvo d'Acquisto (nella zona 167) e presso alcuni ruderi fatiscenti ubicati nella aree di espansione edilizia nel comparto 3 e 9, alle spalle della scuola “Cozzoli” e nei pressi della complanare est della strada statale 16 bis.
«È stata un'operazione che ha ben coniugato fermezza e gentilezza. Sebbene si trovassero abusivamente in edifici di proprietà comunale, abbiamo usato il massimo garbo nei confronti di tutti, in particolare nei confronti delle donne e dei bambini. Nel corso delle operazioni di sgombero abbiamo offerto aiuto a chi ne aveva bisogno e alimentari per la prima colazione» spiega il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Gadaleta.
All'operazione, condotta dai militari della Compagnia dei Carabinieri e della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta, hanno preso parte 13 unità della Polizia Municipale appartenenti ai nuclei Immigrazione, Ambientale e Viabilità della Polizia Municipale la cui attività di ausilio è stata seguita di persona dal tenente Gaetano Camporeale, dal maresciallo De Robertis Cosimo e dal maresciallo Rosati Cosimo. Al termine dell'operazione, l'Ufficio Tecnico Comunale ha effettuato un sopralluogo per verificare la eventuale necessità di demolire alcuni ruderi pericolanti finora occupati dai nomadi.