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Servizio mensa scolastica, un lettore scrive a “Quindici”: il Comune stipula la convenzione ed il cittadino paga. Il ruolo dei Caf
24 dicembre 2013

MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” sul problema dell’Isee e del ruolo dei CAF.

«Egregio Direttore, Le chiedo di poter pubblicare la presente lettera in anonimato. Grazie. "La parametrazione del costo della mensa scolastica all’ISEE e gli elementi di novità recentemente introdotti, probabilmente non porteranno i vantaggi sperati alle casse comunali, tenuto conto delle n.6 fasce di reddito introdotte e della presenza di una fascia base di esenzione (nella quale rientrano i meno abbienti e i “più evasori”), ma sicuramente stanno contribuendo alle casse di qualche C.A.F. Mi spiego meglio: sulla scorta di quanto comunicato dal Dirigente del Settore Socio Educativo, mi sono recato presso uno dei n.29 C.A.F. convenzionati con il Comune per l’attestazione ISEE. All’atto della consegna dell’attestazione mi è stato chiesto di sborsare € 5,00 ed alla mia richiesta se l’onere non fosse a carico del Comune mi è stato risposto di no.
Ho così fatto leggere la comunicazione del Settore Socio Educativo (prot. n.75341) facendo scoprire al responsabile del C.A.F. in discorso che erano convenzionati “a loro insaputa”. Così chiedevo insistentemente una ricevuta a fronte dell’onere corrisposto, ma lo stesso responsabile, oltre modo imbarazzato, tergiversava, spiegandomi che ero il primo genitore ad avanzare tale richiesta ed alla fine si riservava di darmi una risposta nei giorni successivi.
Dopo qualche giorno, recatomi nuovamente, per ovvie ragioni di principio (non essendo i 5 euro a farmi la differenza), a richiedere il rilascio di apposita ricevuta da poter esibire al Comune, il responsabile del C.A.F. dopo ulteriori discorsi circa la spendibilità dell’ISEE per altre esigenze personali e dopo aver evocato i tempi biblici di rimborso da parte del Comune (quindi ammettendo implicitamente che il rimborso pubblico, sia pure tardivo, c’è), si rendeva disponibile a restituirmi i € 5,00, non potendo rilasciarmi ricevuta.
Ovviamente ho rinunciato al recupero della somma, ma non all’esternazione dei miei pensieri sulla Vostra pregevole testata. Ora mi chiedo: questo C.A.F. (e non è detto che sia l’unico) da quanti soggetti si fa pagare il servizio, sia dal Comune che dal Cittadino? Per i C.A.F. è corretto incassare somme e non rilasciare ricevuta? Non sarebbe opportuno per il nostro Comune innalzare la soglia di attenzione sui soggetti con cui si stipulano convenzioni?
Spero vogliate pubblicare questa mia lettera, nella speranza di innalzare l’attenzione dei cittadini che, molto spesso per l’esiguità della somma loro richiesta, non si preoccupano di tutelare i propri diritti contro chi vuol indebitamente mangiare in due piatti. Grazie».

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