Sergio Caputo festeggia i 40 anni di “Un sabato italiano” a Molfetta con la Fondazione Valente
MOLFETTA - Un compleanno festeggiato in grande stile, come merita il traguardo raggiunto per i quarant’anni. Era il 1983 e dopo quaranta anni, ancora quella canzone viene cantata. Il suo autore è ancora stupefatto dal successo raggiunto da “Un sabato italiano”, canzone che gli permise di essere conosciuto ed apprezzato per l’artista completo che è.
Nell'ambito del cartellone “I Suoni della Cultura 2023”, direttore artistico prof.ssa Sara Allegretta, il concerto che celebra il traguardo raggiunto da questo brano cult, organizzato dalla Fondazione musicale “V. M. Valente”, presieduta da Marcello Carabellese, è, senza dubbio alcuno, un altro traguardo raggiunto. Nessun dubbio, ovviamente, solo conferma di un apprezzamento per scelte artistiche che soddisfano gusti ed esigente eterogenee.
Accompagnato da una Big Band di 6 elementi: Paolo Vianello al piano, Fabiola Torresi al basso e voce, Alessandro Marzi batteria e voce, Alberto Vianello sax tenore, Lorenzo de Luca sax alto e Luca Iaboni alla tromba, Sergio Caputo avvolge il pubblico con stile, coinvolgendolo. Facile per un artista che da quaranta anni, con umiltà ma con tanto impegno, porta a termine un lavoro certosino di ricerca, sperimentazione. Un artigiano della musica puro, senza artifici tecnologici, in un’epoca che vede parte degli artisti ricorrere a software correttivi della voce.
“Godremo di una splendida serata proposta dal Direttore artistico, prof.ssa Sara Allegretta”, esordisce il presidente Marcello Carabellese.
Premessa rispettata perché non solo Sergio Caputo è cantautore fine e appassionato, ma intrattenitore ironico e coinvolgente.
“Sono cambiato, ero un libertino quando scrivevo queste canzoni, testi che, oramai non scriverei più, ma è una pagina del mio diario e mi stupisco ancora del fatto che le mie canzoni siano cantate da fan che all’epoca della loro scrittura, non erano ancora nate”.
Bimba se sapessi, L’astronave, Il Garibaldi innamorato, canzoni che hanno fatto la storia e la fortuna dell’artista, che si fondono a nuovi suoni, sperimentazioni come Caffè.
“Abitavo a Milano e facevo il pubblicitario. Avevo una storia con una ragazza spagnola. Il venerdì pomeriggio prendevo il volo per Barcellona, dove lei mi attendeva per portarmi in Costa Brava. Il lunedì ripartivo prestissimo. Nasce così Italiani mambo”.
“Sabato italiano”, interpretata da una band di elementi virtuosi, merita i festeggiamenti per il traguardo raggiunto, una splendida quarantenne che non conosce i segni del tempo.
Perché la musica di classe è una donna bella che, nonostante le rughe, continua ad attrarre per la sua eleganza.
© Riproduzione riservata
Autore: Beatrice Trogu