Sequestro palazzine, il Movimento del Buon governo e della Democrazia partecipata: denunciammo tutto nel novembre 2005
MOLFETTA - Altro intervento sulla vicenda del sequestro delle palazzine della 167. Questa volta a prendere poiszione è il Movimento del Buon governo e della Democrazia partecipata che in un comunicato afferma: “La città divora se stessa” era il titolo di un'iniziativa pubblica che con il Laboratorio di città partecipata avevamo tenuto nel novembre del 2005, ospite l'assessore regionale al territorio Prof.ssa Angela Barbanente, proprio sulla questione delle zone B4 della nostra 167. Denunciavamo lo scempio che senza soluzione di continuità viene perpetrato ai danni del nostro territorio, delle nostre terre, irrimediabilmente modificate e deturpate.
Non era quella la prima volta che sollevavamo la questione proponendola nella sua gravità, già chiara e fin troppo evidente. Nel gennaio dello stesso anno, ad un'interrogazione consiliare - promossa dal Laboratorio e portata in aula dagli allora consiglieri di opposizione - l'ex dirigente Parisi rispose, per conto della maggioranza, negando nel merito che le zone avessero bisogno di piani particolareggiati e che ci fosse bisogno di nuovi servizi, dichiarando sufficienti quelli esistenti. Quasi non fosse fin troppo logico, anche per coloro che tecnici non sono, che l'insediamento di circa 700 nuovi abitanti in un quartiere esistente, non debba tradursi in un maggiore fabbisogno di parcheggi, negozi, scuole...
Ci pare pertanto quanto meno singolare l'atteggiamento del sindaco-senatore che deresponsabilizza se stesso e la sua giunta e tenta di liquidare il tutto come una “questione giudiziaria”. Il caso della “zona B4”, invece, come quello che riguarda il consigliere di maggioranza Pino Amato, è innanzitutto una questione politica. È il degrado della politica, è il cattivo governo della cosa pubblica a fecondare i comportamenti ai limiti del lecito ed oltre il lecito.
Non vediamo come le responsabilità penali, qualora accertate, in carico agli indagati non debbano coinvolgere le responsabilità politiche degli amministratori e delle maggioranze che hanno permesso e avallato talune scelte. Né l'attuale maggioranza ed i suoi esponenti possono escludere che essi siano i naturali prosecutori della passata azione amministrativa. Non è un caso che l'assessore all'urbanistica sia stato riconfermato, che le municipalizzate siano rimaste preda degli stessi personaggi (alcuni dei quali inquisiti)… E qualcuno poi ricordi, per favore, al senatore Azzollini che egli e il suo partito erano gli azionisti di maggioranza della scorsa amministrazione!
A governare è sempre il centro-destra. Quel centro-destra che prometteva case a buon mercato e che ha permesso il proliferare in maniera selvaggia di interi nuovi quartieri (a prezzi non certo calmierati!) dove, nonostante siano stati già pagati dai cittadini gli oneri di urbanizzazione, ancora non sono state avviate le opere primarie e secondarie di infrastrutturazione ed ancora non sono garantiti i servizi essenziali (luce, telefono…).
Ad ispirare l'azione amministrativa, sempre le solite logiche perverse di aggressione indiscriminata del territorio, nell'interesse di pochi (costruttori e proprietari dei suoli) e a discapito della città.
Crediamo che questa maggioranza, il sindaco, l'assessore Uva debbano delle risposte alle centinaia di famiglie che oggi attendono con il fiato sospeso l'evolversi di questa ennesima vergogna nostrana. Le rassicurazioni dispensate nei comunicati con irritante paternalismo ci paiono ipocrite, strumentali e persino ciniche.
Per quel che ci riguarda - conclude il comunicato del Movimento del Buon governo e della Democrazia partecipata - non abbiamo da trasecolare. Le nostre denunce sono state tempestive e circostanziate. Ci siamo scontrati con interlocutori sordi e ciechi per convenienza. L'analfabetismo amministrativo a cui la città ha deciso di consegnarsi, non ci lascia intravedere migliori orizzonti".