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Sequestrate discariche abusive con centinaia di topi Sequestrate dalla Guardia di Finanza. A Bisceglie persino amianto e oli esausti
15 novembre 2000

16.000 metriquadri di rifiuti abusivi alle porte di Molfetta: a scoprirli, il 20 ottobre, la Guardia di Finanza di Molfetta dopo un'intensa attività investigativa che ha portato a cogliere in flagrante un operaio che scaricava un camion di rifiuti inerti da costruzione. Due le cave adibite a discarica abusiva, entrambe in contrada San Leonardo; "edili e ferrosi" i rifiuti rinvenuti in enormi quantità. I quattro proprietari dei due fondi coinvolti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica insieme con l'operaio sorpreso a scaricare inerti. Il sospetto è che sotto quegli inerti ci sia dell'altro: a dichiararlo gli stessi finanzieri che ipotizzano la possibilità non remota di rinvenire rifiuti ben più nocivi di quelli presenti in superficie, in grado di inquinare le falde sottostanti. Secondo voci circolate tra gli abitanti della zona, sotto quei cumuli di inerti si potrebbe nascondere un consistente carico di salumi avariati, che spiegherebbe lo smisurato aumento di ratti: se così fosse, non sarebbe comunque da sottovalutare la possibilità che l'eccesso di materiale organico dovuto alla decomposizione dei salumi, determini apprezzabili scompensi nella falda acquifera. Se questa volta alle forze dell'ordine va il merito di aver bloccato un illecito, è pure vero che in passato, numerosi sono stati gli sciagurati tentativi persino da parte delle istituzioni, di adibire proprio a discarica questa stessa area: vent'anni fa, nel 1980, fu l'allora assessore all'ambiente De Cesare a proporre di depositare in quelle cave i rifiuti solidi urbani (Rsu), ma, anche grazie all'opposizione del circolo Legambiente, quell'infelice proposito venne sventato. Ancora, qualche tempo dopo, l'assessorato di Rocco Altomare tornò alla carica, questa volta abbassando il tiro, progettando una discarica per inerti: ma gli abitanti del posto e di nuovo Legambiente riuscirono ad impedirlo. Dopo vent'anni, suo malgrado, un'amministrazione comunale è ancora una volta coinvolta nel tentativo maldestro di scaricare in contrada San Leonardo, questa volta abusivamente: l'impresa colta in flagrante nella cava, infatti, depositava inerti provenienti da un cantiere comunale nel centro storico. A distanza di pochi giorni, ancora un altro sequestro, dello stesso tipo, il 17 novembre: ancora i finanzieri hanno scoperto un’area di oltre 130.000 m2 in territorio di Bisceglie (località Ponte Lama), dove sono stati rinvenuti non meno di 12.000 tonnellate di rifiuti di natura inerte tra cui, oltre a rifiuti potenzialmente pericolosi (contenitori di vernici e solventi, impermeabilizzanti bituminosi, materiali infiammabili), anche serbatoi e lastre di copertura, realizzate con calcestruzzo arricchito di amianto, nonché oli esausti, che preoccupano seriamente per l’elevato rischio di inquinamento della falda acquifera sottostante, sicuramente presente. Come dichiarato dal presidente regionale di Legambiente M. Schiralli: “Queste operazioni della Guardia di Finanza ci confermano che il traffico illegale di rifiuti è una realtà che va contrastata, ma d’altronde, l’attività di polizia ambientale portata a termine dalla Guardia di Finanza ci conforta perché dimostra che la vigilanza sul territorio funziona”. Il circolo Legambiente dà pieno sostegno all'azione della Guardia di Finanza e con convinzione condanna questo tipo di reati: l'eco-abusivismo provoca danni talora irrimediabili al territorio, pesca nella delinquenza ed è arma nelle mani di chi fa economia in modo distorto, a discapito della collettività e del buon senso civico. “La Legambiente – ha poi affermato C. Sallustio del Direttivo Regionale Pugliese in un incontro con il Ten. E. Spanò – si impegnerà a segnalare eventuali situazioni di illegalità che riguardano tutto il territorio, dalla costa alle campagne, sapendo già di poter contare sul supporto logistico ed investigativo della Guardia di Finanza. Inoltre l’associazione, durante le sue numerose iniziative di educazione ambientale, inviterà i cittadini a collaborare con le autorità di polizia ambientale, compresa la G.d.F., denunciando abusi ed illeciti sul territorio.” I progressi enormi compiuti dalla nostra città nell'ambito della gestione dei rifiuti sono sotto gli occhi di tutti, ma, dopo i premi Riciclone e dopo che Molfetta pare aver finalmente acquisito coscienza del problema, ben rispondendo alle nuove strategie di raccolta e smaltimento, dopo che, insomma, sembra essersi radicata in un discreto numero di cittadini l'abitudine a "trattare" il rifiuto prima di gettarlo via, e soprattutto l'abitudine a pensare che ne valga la pena, dopo tutto questo, forse con toni ancora più esigenti di prima, si chiede massima serietà nella repressione di questi reati, perpetrati a danno del nostro territorio e in barba ai comportamenti civili e corretti di molti altri cittadini.
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