Sempre più difficile trovare volontari oggi
Sono stata invitata a fare parte di questa associazione da una mia carissima amica che ha dedicato tutta la sua vita ai poveri del centro storico. A parlare è Maria Mastrorilli, una donna che ha dedicato tutta la sua vita al volontariato e ha deciso di condividere con Quindici la sua storia. Come ha iniziato a fare volontariato e in cosa consisteva il suo aiuto all’interno delle associazioni di volontariato? «Ho cominciato a fare volontariato grazie a don Tonino Bello, lui ci chiamò e ci disse che aveva bisogno di aiuto per costruire una casa d’accoglienza che potesse aiutare il povero e il barbone. Allora noi ci siamo impegnati e abbiamo pulito la struttura che ancora oggi è la casa d’accoglienza “don Tonino Bello”, per far sì che potesse ospitare ragazze madri, dipendenti dall’alcool e tutti i bisognosi d’aiuto. Ovviamente non eravamo loro “servi”, anzi abbiamo educato tutti a svolgere delle attività come farsi i loro letti o piegare la loro roba, e abbiamo insegnato loro ad aiutarci. Ancora oggi, all’interno della Caritas del Duomo (primo centro Caritas di Molfetta) ci sforziamo di educare, purtroppo questo non sempre è possibile, ci sono molte situazioni particolari e difficili. Ci sono molte differenze tra il sistema di volontariato che c’era quando ho iniziato io e quello di oggi. Prima si andava nelle famiglie, c’era una forte povertà economica e morale, ma una povertà assoluta, esagerata, infatti noi volontari fummo chiamati poiché le scuole elementari avevano bisogno di aiuto in quanto i bambini che si presentavano a scuola spesso erano in condizioni assurde: vestiti strappati e sporchi… noi li abbiamo curati e lavati. Questo è stato per me il momento in cui la Caritas ha fatto davvero tanto, poiché i poveri chiedevano di essere aiutati, ma anche ascoltati e capiti, ora invece chiedono solo il cibo. Noi ora rivediamo chi abbiamo aiutato tanti anni fa e ci sentiamo contenti poiché chi era in difficoltà prima, ora ci ringrazia poiché grazie al nostro aiuto, ora sono autonomi. Ora tutto è cambiato, e a volte mi sorprendo a pensare se vale la pena di continuare?». È difficile trovare volontari oggi? «È molto difficile, in tutti i campi. Ora i giovani stentano ad aiutare gli altri, poiché lavorano oppure sono più lontani dalla Chiesa, ente ovviamente legato alla carità». Che cosa ne pensa del decreto del governo che penalizza le associazioni di volontariato? «La storia delle tasse sul volontariato è spaventosa. Non è possibile che chi faccia volontariato debba iniziare anche a pagare le tasse, oltre le spese che già dobbiamo affrontare, ad esempio ho dovuto pagare 700 euro per accompagnare i poveri a Lourdes». Perché crede che sia importante aiutare i poveri? «Credo che sia importante perché la carità prima di tutto è amore per poveri, perché se non dimostriamo il nostro amore, non siamo nulla». © Riproduzione riservata
Autore: Sara Mitoli