Sempre più alto a Molfetta il rischio disastro idrogeologico, dopo la pioggia torrenziale di ieri. Inchiesta sul numero di Quindici in edicola
MOLFETTA - Sempre più alto il rischio di disastro idrogeologico per Molfetta. Il pericolo lame sottovalutato dal sindaco Antonio Azzollini e dal responsabile dell'ufficio tecnico ing. Rocco Altomare, sul quale Quindici da tempo lancia l'allarme, è tornato a mostrare tutta la sua minaccia ieri, dopo una breve pioggia torrenziale che ha paralizzato la zona industriale.
Il rischio idrogeologico è l'argomento di copertina del numero della rivista mensile “Quindici” (nella foto, la copertina) in edicola da sabato scorso, con un'ampia documentazione fotografica della situazione del nubifragio del 4 agosto scorso.
A Molfetta bastano pochi minuti di pioggia, per mandare in tilt la città e i cittadini molfettesi vengono anche presi in giro dalle dichiarazioni del vice sindaco Pietro Uva, che ha avuto il coraggio di dire che dopo mezz'ora era tornato tutto alla normalità. Sul numero di “Quindici” raccontiamo quel maledetto nubifragio di agosto, la ridicola dichiarazione dell'amministrazione comunale, riportiamo la testimonianza di un lettore (“sono terrorizzato, dopo quello che ho visto”), la richiesta di dimissioni del sindaco e dell'ing. Altomare da parte di Rifondazione e un'intervista all'ing. Vito Copertino, ordinario di costruzioni idrauliche e idraulica fluviale all'Università della Basilicata.
Un'inchiesta completa, che dimostra come Molfetta sia veramente in pericolo nel caso in cui dovesse verificarsi, una pioggia torrenziale di qualche ora e il caso di ieri, dimostra come questo sia ampiamente possibile e non come ha detto il sindaco nell'intervista a “Quindici”, che il problema di Molfetta è quello della siccità, non della pioggia. Ma il sindaco dimentica che la situazione climatica complessiva è completamente modificata da qualche anno a questa parte e nessuno dà la certezza che un'alluvione non possa verificarsi.
Ma quello che è più grave, è l'assoluto silenzio da parte dell'amministrazione comunale e dei tecnici, di fronte a un pericolo di questa portata. Occorre aspettare il morto per muoversi?
Intanto ieri, per pochi minuti di pioggia, si è ripetuto lo scenario catastrofico del 4 agosto: traffico impazzito, zona industriale paralizzata dall'acqua, auto immobilizzate al centro strada con i conducenti bloccati all'interno e salvati solo dall'intervento dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto rimuovere i veicoli per evitare la paralisi totale. Situazioni critiche anche sulla statale 16 bis dove il traffico è rallentato anche per la caduta di alberi e l'invasione di detriti sulla carreggiata (ah, le lame intasate!).
Perfino la processione della Madonna dei Martiri, già rinviata domenica per il maltempo, è stata sospesa durante il temporale e la statua della patrona della città è stata messa al riparo nei portici dell'ex palazzo Cappelluti.
Ma il sindaco e i suoi tecnici sperano che in caso di disastro ambientale a salvare Molfetta possa essere la Madonna dei Martiri. Ma, forse, sarebbe il caso, di non dimenticare quel vecchio adagio, frutto della saggezza popolare, che recita: aiutati, che il ciel t'aiuta.