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Sempre più alto a Molfetta il rischio disastro idrogeologico, dopo la pioggia torrenziale di ieri. Inchiesta sul numero di Quindici in edicola
15 settembre 2009

MOLFETTA - Sempre più alto il rischio di disastro idrogeologico per Molfetta. Il pericolo lame sottovalutato dal sindaco Antonio Azzollini e dal responsabile dell'ufficio tecnico ing. Rocco Altomare, sul quale Quindici da tempo lancia l'allarme, è tornato a mostrare tutta la sua minaccia ieri, dopo una breve pioggia torrenziale che ha paralizzato la zona industriale. Il rischio idrogeologico è l'argomento di copertina del numero della rivista mensile “Quindici” (nella foto, la copertina) in edicola da sabato scorso, con un'ampia documentazione fotografica della situazione del nubifragio del 4 agosto scorso. A Molfetta bastano pochi minuti di pioggia, per mandare in tilt la città e i cittadini molfettesi vengono anche presi in giro dalle dichiarazioni del vice sindaco Pietro Uva, che ha avuto il coraggio di dire che dopo mezz'ora era tornato tutto alla normalità. Sul numero di “Quindici” raccontiamo quel maledetto nubifragio di agosto, la ridicola dichiarazione dell'amministrazione comunale, riportiamo la testimonianza di un lettore (“sono terrorizzato, dopo quello che ho visto”), la richiesta di dimissioni del sindaco e dell'ing. Altomare da parte di Rifondazione e un'intervista all'ing. Vito Copertino, ordinario di costruzioni idrauliche e idraulica fluviale all'Università della Basilicata. Un'inchiesta completa, che dimostra come Molfetta sia veramente in pericolo nel caso in cui dovesse verificarsi, una pioggia torrenziale di qualche ora e il caso di ieri, dimostra come questo sia ampiamente possibile e non come ha detto il sindaco nell'intervista a “Quindici”, che il problema di Molfetta è quello della siccità, non della pioggia. Ma il sindaco dimentica che la situazione climatica complessiva è completamente modificata da qualche anno a questa parte e nessuno dà la certezza che un'alluvione non possa verificarsi. Ma quello che è più grave, è l'assoluto silenzio da parte dell'amministrazione comunale e dei tecnici, di fronte a un pericolo di questa portata. Occorre aspettare il morto per muoversi? Intanto ieri, per pochi minuti di pioggia, si è ripetuto lo scenario catastrofico del 4 agosto: traffico impazzito, zona industriale paralizzata dall'acqua, auto immobilizzate al centro strada con i conducenti bloccati all'interno e salvati solo dall'intervento dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto rimuovere i veicoli per evitare la paralisi totale. Situazioni critiche anche sulla statale 16 bis dove il traffico è rallentato anche per la caduta di alberi e l'invasione di detriti sulla carreggiata (ah, le lame intasate!). Perfino la processione della Madonna dei Martiri, già rinviata domenica per il maltempo, è stata sospesa durante il temporale e la statua della patrona della città è stata messa al riparo nei portici dell'ex palazzo Cappelluti. Ma il sindaco e i suoi tecnici sperano che in caso di disastro ambientale a salvare Molfetta possa essere la Madonna dei Martiri. Ma, forse, sarebbe il caso, di non dimenticare quel vecchio adagio, frutto della saggezza popolare, che recita: aiutati, che il ciel t'aiuta.
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Escort Parlamentare ... ... io non so se sei di destra o di sinistra e chi se ne frega ... ma ricordati la prima regola di Falkorosso: MORIRE SI! ... MA DAL RIDERE!! ... PRIMA DOBBIAMO AFFONDARE LA NOIA ... E POI SAREMO SICURAMENTE PIU' GALVANIZZATI PER AFFONDARE I MOSTRI DELLA NOIA ... da na parte e dall'altra ... ... lessi da qualche parte la battuta di un romano che, ad un certo punto, alludendo alla nostra gerontocrazia di destra e di sinistra scrisse. Ahoo!!! ma quanno campano questi, che sò pappagalli!!! ... e non so se l'hai notato, questi non morono mai! Via, sciò, liberamus todo sto vecchiumus!!! berlusca li può alloggiare tutti, c'ha nà mega cripta ... con le exort di porcellonia che jè luccicano culi, sederi, e tette quando uno ci va ad accendere un cero (anche post mortem, non si fanno mancare nulla ...) se portasse pure dalemon & C., che forse a sinistra qualche problema in piu' lo risolviamo ... E' LA NOIA CHE CI STA UCCIDENDO E' TUTTO UN PIATTUME, E NOI DOBBIAMO REAGIRE CON LA RIVOLUZIONE DELLA RISATA!!! GUARDA TE CHE GRAN ROTTURA DI KOLLI ONI E' DIVENTATA LA TV. il problema del tarocco pro berlusca e contro l'altri viene dopo, il vero problema oggi è che quando vedi il Tg.1, non te fai du pale così, ma te viene un vero e proprio prolasso!!! ... E NON SI DICA CHE E' SOLO COLPA DEL PIEDENANO, PERCHE' I PARRUCCONI DELLA SINISTRA, NE HANNO DI COSE "IN CONSERVA", SULLE QUALI NON VOGLIONO CHE NESSUNO CI FACCIA soprattutto la satira. SAPPIAMO TUTTI DELL'ASSE TRASVERSAL BERLUSCON, DALEMON, E BERSANON ... O NOOO!?!?! ... DIMENTICAVO: VAURO SENESI. C'HA PIù TIRAPIEDI LUI A SINISTRA, CHE TREMORTI, BERLUSkaz E DUMARONI MESSI ASSIEME, TE LO POSSO GARANTIRE. ... DIMENTICAVO ANCORA, N'ARTRO, DA LE PARTI NOSTRE. SAI CHI E' STATO L'UNICO CHE MI HA MINACCIATO DI QUERELA? INDOVINA TE, UNO A CASO ... e qui viene il bello, NON DELLA MAGGIORANZA (CHIR SOFFRN NCOURP), MA IL CAPO DEL SOVIET SUPREMO ... E ALLOR KEKKAZZ SCIMM ARRCNDENN!!! E' UN INTERO BLOCCO AZZURRINO E FINTO ROSSO CHE VA RIBUTTATO A MARE, VA MANDATO AI PESCI, SPERANDO CHE NON VE NE SIA UNA MORIA accelerata, PEGGIO CHE QUANDO AFFONDANO LE NAVI CON LE SCORIE NUCLEARI!!!


Elogiare "Quindici", il suo direttore Felice de Sanctis e la Redazione tutta, non dovrebbe più fare notizia. Anche nel numero di settembre la realtà e la Storia di Molfetta, scritta col cuore e senso critico da giornalismo serio, al servizio dei lettori e dei cittadini tutti, senza preferenze. Unico. Ancora una volta mi sono soffermato sull'editoriale del direttore, sempre profondo e carico di verità: Felice la "nuova" presa di posizione e direttive. Mi auguro già dal prossimo numero. Parlare e discutere solo di problemi prettamente locali, era valido una trentina di anni fa. Ora se si segue questa stessa linea, si fa di Molfetta una città fuori dal mondo e dalla realtà. Questo non vuol dire abbandonare i problemi locali evidenti e sotto gli occhi di tutti, anche se la maggioranza finge di non vedere. Con la società multirazziale e la globalizzazione sempre più in atto, i problemi locali non si risolvono con l'intervento della Giunta Comunale, del Sindaco e dei suoi assessori, bensì con un cambio culturale e con la partecipazione delle opposizioni tutte, non solo politiche. I problemi non sono politici di parte, ma di tutta l'umanità. Un problema sopra di tutti: il dissesto idrogeologico e ambientale. Poi quello nazionale per una democrazia sempre più villipesa e oscurata; il potere sempre più arrogante e a distruggere i dissensi con avvertimenti palesi. "Fate attenzione: chi dissente il potere costituito, sarà distrutto. Chi parla male del capo e del suo esecutivo, viene indagato e moralmente distrutto nel fisico e nell'animo." A questo punto siamo arrivati, una polizia segreta e alla luce del sole: sembra un gioco di parole. Quello che più fa paura e la partecipazione e il consenso popolare a questa violenza inaudita e, come nell'editoriale del direttore Felice de Sanctis, "le nostre èlites (magistrati, imprenditori, professionisti, docenti, scienziati, giornalisti, intellettuali, gerarchie religiose, ecc.) sembrano essersi in parte arrese a vivere passivamente la situazione attuale, in parte adagiate nelle loro corporazioni a salvare i propri interessi ecc. ecc.." Con una sinistra sempre più assente, distratta e in conflitto con correnti di partito, c'è necessità di una conoscenza popolare ai problemi che attanagliano non solo Molfetta e l'Italia, ma il pianeta. Chi può farlo se non l'informazione locale, chi può farlo se non "Quindici" e tutta la Redazione sotto la guida del suo Direttore de Sanctis? Far capire che l'informazione televisiva (non tutta ma quasi) è deviante, è mala-informazione? Provare ne vale la pena. Anche se il compito è arduo, quasi impossibile. Il dissesto idrogeologico e ambientale è un problema non solo non capito dai pilitici, un problema abbandonato e nascosto per motivi di speculazioni e affari oscuri e malavitosi. Esperti e tecnici del settore hanno dato l'allarme già molti anni fa. Non ascoltati dalla politica e politici incompetenti e affaristici. Ora ne paghiamo le conseguenze con "interessi" disastrosi, da nord a sud, da est a ovest del pianeta. Potrebbe essere troppo tardi, ma qualcosa bisogna fare, non restare indifferenti e inermi al lento dissesto climatico, idrogeologico e ambientale. Ognuno di noi può fare la sua parte, anche se piccola e non visibile prima che sia troppo tardi.. Quanta verità nello scritto dal "Pescatore di Perle"; quanta "ignoranza" popolare a riguardo di simili argomenti vitali. Ignoranza non da condannare. Da condannare invece il rifiuto alla conoscenza. Einstein affermava: "l'uomo finirà con la sua stessa specie". Molto più chiaro Bertrand Russell e la sua storia dei 10 maiali. Un contadino possedeva 10 maiali e, dopo averli ben cresciuti, decide di farne "salsicce". Una mattina all'alba, ri reca nella porcilaia e come volendo avvisare gli animali, grida: "Da domani uno al giorno, diventerà salsiccie" e se ne torna nei campi. I maiali tutti daccordo, non volendo finire a salsicce, decidono in comune accordo che, all'indomani, salteranno tutti addosso al contadino evitando così la terribile fine. All'alba del giorno dopo il contadino entrando nella porcilaia e stupendosi nel vedere i maiali tutti allineati, indica il maiale primo sacrificato e, mentre abbranca il malcapitato, gli altri fuggono via: "tanto non spetta a me", pensano tutti i nove rimasti. Cosi fino al nono e decimo giorno. Questo sta' accadendo all'umanità tutta, senza squilli di trombe e anatemi paurosi. Non finisce mica la vita.....continuerà.....eterna sotto le stelle.

Jonathan Livingston ... ... ho letto ... splendido articolo ... contenuti alti ... esposisizione perfetta ... ma mi hai fatto venire uno strano senso di colpa ... Ti chiedo, Vi chiedo (Tommaso, Alba, Rachele, Greatest Generetion ... - scusatemi se non Vi cito tutti -) umilmente scusa se anch'io utilizzo il fango, la clava, i metodi rudi, il linguaggio a volte scurrile, sopra le righe, cafone ... ma, ho deciso di non soccombere alla forza bruta e di rispondere, quando occorre, colpo su colpo con la loro stessa brutalità, per difendere il mio ed i Vostri diritti liberali, democratici e costituzionali che, senza ombra di dubbio alcuno, questi bruti, capeggiati da bruti, vogliono limitare con tutti i metodi classici adoperati dalle più bieche e striscianti dittature. Scusatemi ... ma io ho deciso di combattere sporcandomi ... se necessario ... di fango e polvere e, se mi riesce di respingerli, nel mio "piccolo ambito" e rispedirli nella cloaca della storia, dalla quale son venuti fuori nuovamente, anche per colpa di quelli che hanno sottovolutato questa anomala onda nera che stava risorgendo, e senza andare troppo alla lontana, mi riferisco alla "sinistra salottiera e barcaiola". Ma ora vi devo confessare una cosa e, forse il momento è giunto di iniziare a "scoprire qualche carta". Perché io riesco facilmente come loro ad essere in più d'una occasione rude, scurrile, kozzalo, per dire alla nostra come loro se non peggio di loro? Ebbene, il motivo è molto semplice: IO SONO ... ... ... "UN LORO FRUTTO MALCREATO" ... ... ... "malcreato" s'intende ... per loro ... abituati a comandare pecore che non pensano, non scrivono, non si confrontano, non elaborano, non tollerano ... pecore che all'occorenza vengono scagliate contro persone libere che liberamente e democraticamente esprimono le loro opinioni ... (ved. ultimi spregevoli episodi contro Tommaso Gaudio) soprattutto quando queste opinioni riescono a mettere a nudo i loro "metodi di governo", fondati sul potere assoluto di un uomo solo al potere di una Città o di uno Stato, uomo che, "naturalmente" esercita il potere con metodi malavitosi e incostituzionali, metodi che si mettono in opera anche con le inevitabili collusioni ... e con il controllo del territorio attraverso i meloni ... Non siamo fessi ... sappiamo ... senza per questo commettere però l'errore di fare di ogni erba un fascio ... ma la "%" è alta ... IO SONO "UNA LORO SCHEGGIA IMPAZZITA" ... "IMPAZZITA" sì, ... ma solo per loro s'intende ... non per me e per i liberali e democratici tutti della nostra località ... E quindi, "io so e vedo" che non sanno che pesci prendere ... visto che ... "stranamente" ... ma "stranamente" solo per loro, questa pecora ... "allevata ai loro metodi brutali" ... sa leggere, scrivere, parlare, esprimere concetti ... ma sa anche contrastare le loro brutalità, con la loro medesima brutalità, con le loro stesse armi!!! HO SPIEGATO L'ARCANO, PENSO, SPERO ... LO VEDO ... GLI STO VICINO ... GLI PARLO ... MI PARLA ... LO SCRUTO ... LO SALUTO ... MI SORRIDE ... MA LO STO SPEGNENDO GIORNO PER GIORNO ... POICHE' MI SONO ACCORTO CHE E' MIO DOVERE CONTRIBUIRE A SPEGNERE QUESTO "FUOCO FATUO GIA' MORENTE", DI UN CORPO MALATO CHE STA MARCENDO NEL SUO POTERE ASSOLUTO, NELLA SUA PRESUNZIONE, NELLA SUA ARROGANZA, NELLA SUA SPORCIZIA (FISICA E METAFISICA), E NELLE SUE COLLUSIONI ... BRUTO, CIANO, ROMMEL ... NO SIGNORI ... SONO SOLO UNA UMILE ... "FINTA PECORA" ... CHE HANNO "MALE ALLEVATO" ... "MALE ALLEVATO PER LORO" ... S'INTENDE MA NON PER ME ... NON PER TUTTI QUELLI CHE CREDONO NELLA LIBERTA' D'INFORMAZIONE, DI PENSIERO, D'OPINIONE ... CHE ... "QUESTO SOGGETTO" ... NON TOLLERA! E QUESTA SUA INTOLLERANZA ANCHE ALLA PICCOLA DIVARICAZIONE D'OPINIONE, ANCHE ALL'INTERNO DEL SUO GRUPPO DI PECORE, LO PORTERA' ALLA DISTRUZIONE ... E, ALLA RINASCITA DI UN CIVILE CONFRONTO DEMOCRATICO IN QUESTA COMUNITA', CON IL RIPRISTINO DI TUTTE LE LIBERTA' CHE QUESTO ... HA TESO A SOPPRIMERE PER LA SUA FOBIA AL SUO POTERE ASSOLUTISTICO!!! NESSUN CIVILE CONFRONTO CON I DITTATORI ... I DITTATORI VANNO SOLO ABBATTUTI!!! LA RICOSTRUZIONE VIENE DOPO. ....F.R..... THE ORIGINAL ...(.14)....
Fuori tema ... mica tanto ... Quando fu la serata di "Sorca a Sorca" in cui il Nano si difendeva nella vicenda Naomi, non ho resistito e mi sono visto tutta la puntata solo per sapere quali balle avrebbe raccontato. Ieri sera no!!! Ieri sera non sarebbe stato un patetico tentativo di difesa, si sapeva. Sarebbe invece stato una SCHIFOSA appropriazione indebita del servizio pubblico per speculare mediaticamente sulla tragedia di decine di migliaia di persone che hanno perso tutto, case ed anche parenti sotto le macerie. Ieri non mi sono visto neanche un minuto dello scempio. E non me ne sono pentito. Non sarebbe stato complice del NANODUCE solo chi interveniva in trasmissione, ma anche chi assisteva. Ma anche se non ho assistito, sono sicuro che ieri sera è stato il canto del cigno per costui. La parabola discendente dello Psiconano, iniziata a maggio con lo scandalo Naomi-Veline, ha preso negli ultimi mesi una strana ed imprevedibile accelerazione. Ed infatti gli share di ieri parlano chiaro: sconfitto su tutta la linea. La chiesa storce il naso. Gli ex-AN sbuffano. I servi si smarcano. I consensi calano. La crisi avanza. La gente ne ha abbastanza di questo CIALTRONE che non si arresta neanche di fronte allo sdegno ed al dolore delle persone. Ora, in tutto questo, quello che mi preoccupa non è il fatto di sapere chi verrà dopo, se verrà Fini, Montezemolo o se si ritornerà alle urne. Quello che mi preoccupa veramente sono i colpi di coda che dimenerà prima di soccombere definitivamente. Una volta fatto fuori, perderà tutte le protezioni che si è costruito in questi anni. Credete che accetterà la sconfitta in silenzio e con fair-play? Illusi! La vera partita della Democrazia si gioca adesso! E sarà una partita all'ultimo sangue! Faremmo bene tutti a tenerci pronti ad ogni evenienza! Anche i “suoi colonnelli”, in ambito locale, sono disposti a tutto, prima di soccombere malamente ... ecco perché "certa sinistra" ... spera nell'autoconsunzione graduale ... la caduta improvvisa potrebbe essere fragorosa e ... per certi versi non completamente gestibile ...

Che farà il futuro Pressssidddeniente della Reggione Pullia? Inonderà tutto il terriorio reggionale di kapanne di melloni? Cosa accadrà a tutti i furturi turustici visitrattori della nostra Rigionne, alla svastica della sborraccopoli, della tripolitania beduina di ghieddaff, alla svista medica delle capanne irakinne, afgonne, mongolitiche, indiannejonson & jonson, eschimesse ... dissemminnatte dal Garghiano fino all'Otrenta e trenduno??? Essere o non essere, questo è il problema ... - l'aggie sndaut da qualche venn da aun c nè cap d mourt a maen... - essere dalla parte du tendone du circ equestre che vuole chiantare su tutta la Reggione oppure noo?! Songo assai tentate di riscpondere SAIN!!! SAIN!!! E purtite appresso pure u Tarchiate Cimiteriale jettatore, Kapsciait a meac, "non tutto il molle vienne a nuocciere". "Vattin, vattin a Rome, ha spreng u naplione", ne u ptimm daisc, "viva salveminia", allassim da perd, che quello crede ancora all'Immacolata Concezzionnne della Scoscia Ambinetale, megghie kuss ... a stu' pund ... però a Bare ... eh, eh, la cosa indruzzola mica poco ... bè, diciame che, quasi, quasi ci convienne ... Comunque prossimamente su quescto shcheme ho l'indenzione di interrogare el mas grande rompedor de cojones de Rocamajores, el Falke Grotescos Liberal, sulla controverscia matrieria ... qualle? Quellia del tendone che penso vollia chiantare su viale capruzza ... Noooo, dite che l'hanno spostata la reggione? Non sta più lì! Lo vedi, lo vedi, si stanno già preporandio a fare il Grande Trullo d'Alberobrutto, di Legno Vecchio e Rachina - La Racn, provessori, quella per accogliere le olive, com'é non la sapete ... ma le nolke fritte ve le frekate lo stesso eh - la "Grande Baracca Regionale", che si sposterà a seconda delle esigenzìe della transcemenza ... d r peicr nò, mica potranno stare sembre ditrobetta al pdighino vecchio della z'mnonn ... in eterno a grattarsi ogni volta ... per scaramanzia ma pure per le chiattine ... Scritto di scetto ...("u sceitt") che mi viene effervesciente natturale, quando ticco e tocco certi tasti ... con inevitabile zompettìo disciarmonico dei tasti del pc atto a sgrammaticare il testo e renderlo comprensibile alla massa dei “pecoroni del buttaro nostrano” che, devono pure poterlo leggere ... nel “loro consono linguaggio”!!! (e beccateve pure questa ...) ...f.r... the original ...(.15)... P.S. ... ve lo dico alla prossima ... su D'ARTAGNAN ... la mas grande puttanada de esta tierra ... la tierra del Caudillo ... Don Aliccante de las Nutellas, Barones Brishcones Buzzurros de Rokamajores ...

Sempre più alto " settore, con prove matematiche e scientifiche già molti anni fa, avvisarono il mondo politico a non distruggere il terreno e tutto quello che circondava il suolo, e modificare lo sviluppo in atto. Cassandriche previsioni, furono relegati nel dimenticatoio, oggi ritornate alla ribalta purtroppo non capite e percepite dalle nuove generazioni, non educate e politici sempre più incompetenti. Abbiamo distrutto un potenziale terrestre. Così scriveva negli anni '70 il "Gaia Atlas of Planet Management." E' qualcosa di meraviglioso il terreno: Benchè possa apparire spoglio e monotono, e spesso anche "sporco" questo strato sottile che ricopre la superficie del pianeta è la base della biosfera, la nostra risorsa primaria. Il terreno è vivo come un branco di gnu che migrano e affascinante e bello come uno stormo di fenicotteri. Brulicante com'è di miriadi di forme di vita, merita di essere considerato già di per sé un ecosistema, o meglio un insieme di vari ecosistemi. Un ettaro di suolo di buona qualità, in una zona temperata, può contenere almeno 300 milioni di piccoli invertebrati: acario, millepiedi, insetti, vermi e altre creatura. Quanto ai microrganismi, in 30 grammi di suolo si possono trovare un milione di batteri di un solo tipo, 100 mila cellule di lievito e 50 mila ife del micelio dei funghi. Senza questi microrganismi, il suolo non riuscirebbe a trasformare l'azoto, il fosforo, e lo zolfo e a renderli assorbibili dalle piante. Secondo il professor Edward O. Wilson, dell'università di Harvard, in un pugno di terra della Virginia c'è una realtà biologica molto più complessa di quella che si potrebbe trovare sull'intera superficie di Giove. Tuttavia investiamo più denaro per esplorare i pianeti che per scoprire come funzionino, qui sulla Terra, i nostri fondamentali meccanismi di sopravvivenza. Così, la prossima volta che calpesterete il terreno (anziché il cemento o l'asfalto), guardate un attimo che cosa c'è sotto i vostri piedi. La giudicherete probabilmente una materia poco compatta, e in effetti è composta per metà di minuscole particelle, e per l'altra metà da acqua e aria. Questo strano insieme di costituenti inorganici ha tratto origine dalle rocce che, esposte all'azione della pioggia, dei gas atmosferici, del ghiaccio e della radici, si sono lentamente disgregate fino a formare una superficie in grado di ospitare numerosissime forme di vita. Queste consentono, a loro volta, di dare sostentamento alle piante. Attraverso un processo che con il passare del tempo si consolida sempre più, il suolo si arricchisce di materia organica morta, parte della quale è chiamata “humus”, cioè il complesso di sostanze che contribuisce a rendere la terra fertile. Il processo di formazione del suolo è lento. Anche nella migliore delle ipotesi, quando i sedimenti si accumulano rapidamente, perchè si formino 30 centimetri di terreno ci vogliono 50 anni. Ma in media, quando il suolo nuovo si origina a poco a poco dalla roccia madre, perchè si formi un centimetro possono occorrere dai cento ai mille anni. Perchè si creasse uno strato di uno spessore pari alla larghezza di questa pagina potrebbero quindi occorrere fino a 10 mila anni. Purtroppo fattori naturali o artificiali possono facilmente invertire questo processo: il suolo si può infatti degradare in una frazione molto ridotta rispetto al tempo che impiega a formarsi. Di tutta la terraferma libera dai ghiacci, solo un miliardo di ettari (circa l'11 per cento) sono disponibili per la coltivazione. Si pensa che, con un intervento umano adeguato, e investendo molti soldi, si potrebbero coltivare a cereali un altro miliardo e 700 mila ettari. In ultima, o meglio in prima analisi, tutti noi siamo piante. Senza il manto verde che ricopre il nostro pianeta, e che è costituito da più di 300 mila specie vegetali, la vita animale come noi la conosciamo (Homo sapiens compreso)non si sarebbe mai sviluppata. Alcuni biologi ritengono che l'estinguersi di una specie vegetale possa condurre all'estinzione di varie specie animali, forse addirittura una trentina, perchè le conseguenze si ripercuotono sulla catena alimentare." Ognuno di noi nel suo piccolo, a guardarsi bene in giro e confutando gli avvenimenti sempre più ripetitivi e a breve distanza in tutti i meridiani, ne trae le giuste conclusioni......purtroppo è così.

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