Sel Molfetta: l'amministrazione di centrosinistra ha salvato la città dal disastro ereditato dal passato
MOLFETTA - Silvio Salvemini, Segretario SEL Molfetta prende posizione dopo l’approvazione dell’ultimo bilancio di rendiconto 2013. «A seguito dell’ultimo consiglio comunale in cui è stato approvato il bilancio di rendiconto relativo al 2013, abbiamo assistito alle solite inaccettabili e vergognose esternazioni da parte di esponenti dell’opposizione – dice Salvemini di Sel -.
Inaccettabile è la ricostruzione che è stata fatta durante i lavori della massima assise cittadina circa l’assenza dell’Assessore Angela Amato, dovutasi allontanare improvvisamente per ragioni familiari. Ignobile la strumentalizzazione che ne è stata fatta da molti esponenti del centro destra cittadino, i quali non hanno avuto alcun pudore nell’insinuare che tale circostanza fosse legata al suo ruolo istituzionale.
Il tempo è sempre galantuomo e i cittadini presto prenderanno coscienza di come in questo primo anno di amministrazione sia stato compiuto un capillare lavoro di “pulizia contabile” e una complessa opera di risanamento delle casse comunali. Sinistra Ecologia e Libertà di Molfetta si congratula con il Sindaco Natalicchio, l’Assessore al bilancio Amato, l’intera squadra di governo, gli uffici di ragioneria e il collegio dei revisori per aver colto in così breve tempo un risultato affatto scontato se si pensa alla pesantissima eredità ricevuta, al limite del dissesto finanziario, che avrebbe paralizzato la città per diversi anni. Alla già compromessa situazione di partenza, si aggiungano i continui tagli di spesa che i governi nazionali impongono da anni agli enti locali: tra spending review, vincoli del patto di stabilità, aumenti della tassazione. Tutto ciò rende ancor più pregevole il lavoro di analisi e programmazione svolto in questi mesi che, senza ulteriormente gravare sulle tasche dei cittadini, ci ha consentito di chiudere il Rendiconto di gestione per l’anno 2013 con un avanzo di oltre 133.000 euro. Merito dell’Assessore Amato l’intuizione e il coraggio di aver fatto aderire Molfetta, sin dal primo momento, alla sperimentazione dei sistemi contabili armonizzati promossa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ciò ha consentito da un lato di integrare con garanzia di trasparenza il nostro piano dei conti ai programmi di raggiungimento degli obiettivi contabili nazionali, dall’altro di usufruire di maggiori margini sugli obiettivi del “patto di stabilità”, oltre alla possibilità di effettuare nuove assunzioni per potenziare gli uffici della macchina comunale.
Di complessa gestione si è rivelata anche l’ormai nota vicenda dell’appostamento in bilancio del mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti relativo ai lavori del nuovo porto commerciale. Nel 2011 la precedente amministrazione aveva deciso di portare tale allocazione al “titolo IV”, considerandolo come un trasferimento statale, mentre originariamente risultava iscritto al “titolo V” (debiti dell’ente comunale). Come si è già avuto modo di spiegare all’opinione pubblica in varie iniziative, tale differente imputazione porta a pesanti ricadute sui parametri del rispetto del “patto di stabilità”. Durante i carteggi con i vari organi di vigilanza e consulenza si sono generate disparità interpretative, in particolare tra Ministero dell’Economia e Finanza (MEF), Corte dei Conti regionale, IFEL (Istituto di Finanza degli Enti Locali dell’ANCI). Solo tramite il Decreto legge 16/2014, convertito in legge n.68 nel 2 maggio 2014, è stato possibile mettere la parola fine alla vicenda mediante l’interpretazione definitiva che ci ha consentito di mantenere il mutuo dei finanziamenti del nuovo porto al “titolo IV” e scongiurare in tal modo il dissesto finanziario del nostro comune.
Confidiamo che gli organi di controllo si esprimano quanto prima in merito ai debiti fuori bilancio e alle irregolarità riscontrate sin dall’insediamento della giunta Natalicchio, così come documentato nella delibera del Consiglio Comunale nel dicembre 2013. Respingiamo dunque al mittente le strumentalizzazioni di quanti oggi dovrebbero solo dar conto alla città su come hanno amministrato negli anni passati e che, con sprezzo del ridicolo, pensano al contrario di dar lezioni di contabilità e trasparenza amministrativa. Questo sì è un atteggiamento “imbarazzante”, se qualcuno pensa di poter scaricare le proprie dirette responsabilità e i disastri amministrativi a chi da un anno a questa parte sta cercando con grande impegno di risolvere tutte quelle situazioni di degrado lasciate marcire per anni.
Rivendichiamo con forza i risultati fin qui raggiunti a fronte di una situazione di partenza oggettivamente disastrata, tra aziende partecipate sull’orlo del collasso finanziario, capitoli di spesa prosciugati e senza reali coperture, tagli dei trasferimenti statali. Si è avviata una nuova fase di rigore, trasparenza e programmazione che è stata possibile solo grazie alla tenacia e alla perizia di una squadra compatta che intende far risorgere l’intera comunità molfettese dalle ceneri dell’opacità amministrativa in cui era precipitata».