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Scuola, si riprende con timore ma felici di tornare fra i banchi
15 settembre 2020

L’emergenza Coronavirus non è ancora terminata, i contagi sembrano aumentare, l’ufficialità riguardo la validità del vaccino messo a punto all’ospedale “Spallanzani” di Roma, sembra ancora lontana. Insomma, si naviga a vista e il “capitolo scuola” non è da meno. La riapertura sembra prossima ma le condizioni e le misure adeguate per un ritorno sicuro, non sembrano brillare per organizzazione. Ma cosa ne pensano i protagonisti dell’ambiente scolastico? Abbiamo raccolto opinioni di studenti ed insegnanti ponendo 3 domande: 1) Ha timore di ritornare a scuola, visto che i contagi sono in ripresa? 2) Ritiene sufficienti le misure predisposte dal governo? 3) In caso di contagio, andrebbe chiusa la classe con qualche soggetto trovato positivo, oppure andrebbe chiuso l’intero istituto? S. V., 15 ANNI, STUDENTESSA DEL LICEO LINGUISTICO «Sono timorosa riguardo il ritorno a scuola ma non del tutto: da una parte temo che i contagi possano aumentare e che si possa verificare un altro lockdown in quanto prevedo che non tutti riusciranno a seguire le disposizioni anticontagio, soprattutto nelle ore di educazione fisica e durante l’intervallo ma d’altra parte ammetto che sono felicissima di tornare alla realtà, alla quotidianità, di poter rivedere le mie compagne di classe e i miei professori. So che le distanze non mi permetteranno di vivere tutto appieno ma sono entusiasta di poter tornare ad interagire e vivere le mie relazioni sociali e mi impegnerò per seguire tutte le norme di sicurezza». MARIA STELLA DE TRIZIO, DOCENTE DI ITALIANO E LATINO AL CLASSICO-SCIENTIFICO «Credo che tutti gli Istituti scolastici del nostro Paese si stiano preparando nel migliore dei modi per riprendere regolarmente le lezioni in aula in totale sicurezza. Un po’ di timore c’è per il fatto di dover sperimentare una situazione del tutto anomala, straordinaria, ma in me prevale il desiderio di tornare a scuola, di conoscere i miei nuovi studenti, di chiudere i pc e tornare a guardarsi negli occhi perché l’insegnamento ‘vero’ non può essere mediato dallo schermo di un computer. 2. Come già hanno dimostrato gli Esami di Stato, condotti con successo, in presenza e senza conseguenze negative sul piano dei contagi, le misure adottate dal Governo sono sicuramente efficaci. Ciò che mi preoccupa sono piuttosto i mezzi di trasporto che molti alunni utilizzano per raggiungere le loro scuole, a volte paragonabili a carri-bestiame. Su questo non c’è ancora chiarezza e si dovrebbe intervenire. Operando il giusto distanziamento in classe, arieggiando i locali, lavandosi le mani e portando le mascherine i contagi saranno ridotti al minimo. Io mi sento ottimista e fiduciosa. 3. Su questo, non essendo un’esperta in ambito virologico, non mi sento di darle una risposta. Dipende da come è strutturato l’Istituto, dai contatti avuti dall’eventuale ammalato, dalla situazione contingente insomma. Tutti noi vorremmo delle certezze, una formula magica da seguire, ma questa esperienza ci ha insegnato che purtroppo occorre navigare ‘a vista’, ovviamente in totale sicurezza. Se rispetteremo le regole sono tuttavia certa che i casi saranno ridotti al minimo». LUISELLA SPARAPANO, DOCENTE DI PSICOLOGIA AL PROFESSIONALE “BELLO” 1. Timore sì ma moderato perché comunque ritengo sia importante per i bambini e i ragazzi tornare in presenza. 2. Ritengo che alle scuole e ai dirigenti sia stato richiesto uno sforzo enorme che ha reso necessario tanto lavoro anche durante l’estate. Di fatto però, è inevitabile risentire dei numerosi tagli subiti dalla scuola negli anni. Nonostante i tanti proclami sull’evitare le cosiddette classi pollaio, sugli investimenti nell’edilizia scolastica, gli spazi sono rimasti gli stessi e le singole scuole chiamate a trovare soluzioni con un numero di alunni per classe rimasto spesso troppo alto (e con problematiche antiche che con il Covid non c’entrano ma con la salute sì, legate a tanti lavori di ristrutturazione e riprogettazione da fare in tante scuole, anche in quelle frequentate dai più piccoli). Inoltre ad oggi non sono stati assegnati tutti i docenti alle scuole ed a poche settimane dall’avvio molte sono ancora sotto organico. Dico tutto questo da docente ma anche da madre. 3. Se si tratta di un solo caso e si sono mantenute le misure di distanziamento corrette, andrebbe messa in quarantena la classe, i docenti e le classi che avessero docenti in comune. Ma ovviamente non sono una virologa e la mia è solo un’opinione. Francesca Perchiazzi LOREDANA, INSEGNANTE 1/ 2. I contagi sono in netto aumento, quindi sì, ho timore di tornare a scuola, anche perché non ritengo sufficienti le misure predisposte dal governo. 3. Sì, andrebbe chiuso l’intero istituto perché i ragazzi hanno contatti con altri alunni e i docenti girano su diverse classi. ANNAMARIA, INSEGNANTE 1 No, non ho timore! 2 Si, sono più che sufficienti. 3 In caso di contagio andrebbe chiuso l’intero Istituto. Sara Mitoli © Riproduzione riservata

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