Recupero Password
Scarcerati Balducci e Calderoni dagli arresti domiciliari per la presunta truffa del porto
15 novembre 2013

Scarcerati dagli arresti domiciliari, avvenuti in seguito all’Operazione D’Artagnan della Procura di Trani per una presunta truffa da 150 milioni di euro per i lavori del nuovo porto commerciale con l’accusa, tra l’altro, di associazione a delinquere, l’ing. Enzo Balducci, ex dirigente del settore Lavori pubblici del Comune di Molfetta e RUP (responsabile unico del procedimento) e il direttore del cantiere della Cmc di Ravenna geom. Giorgio Calderoni. Ricordiamo che i fondi pubblici del porto, secondo i Pm, sarebbero stati distratti per coprire buchi di bilancio e altre spese del Comune, oltre a pranzi e cene e gratifiche agli impiegati comunali e questo anche per rientrare nella legge di stabilità. Nell’operazione sono indagate 60 persone fra cui l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini, presidente della commissione bilancio del Senato. Gli indagati – ex amministratori pubblici e imprenditori – sono accusati di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali. Dell’associazione per delinquere – secondo l’accusa – hanno fatto parte oltre ad Azzollini e ai due arrestati anche il consigliere regionale pugliese Antonio Camporeale (Pdl), ex assessore comunale di Molfetta con delega al porto commerciale e Giuseppe Domenico De Bari, dirigente del settore servizi finanziari del Comune. Balducci è stato scarcerato dopo quasi 9 ore di interrogatorio di garanzia. Probabilmente avrà collaborato con i magistrati per cui non erano più necessari i provvedimenti restrittivi della libertà. Da indiscrezioni sembra che l’ing. Balducci si sia difeso sostenendo di aver validato il progetto del porto solo perché non immaginava che nei fondali del porto ci fossero tante bombe inesplose e che quelle poche esistenti potessero essere rimosse facilmente. Balducci si sarebbe anche giustificato per i suoi atti attribuendogli alle forti pressioni che riceveva dal sindaco dell’epoca sen. Antonio Azzollini perché l’opera fosse conclusa al più presto. Successivamente Balducci ha smentito questa indiscrezione, sostenendo di essersi difeso spiegando ai magistrati di aver commesso solo qualche errore formale, dovuto alla fretta necessaria a concludere i lavori.

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet