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Sallustio: Rischio idrogeologico, sicurezza sviluppo economico temi sconosciuti al sindaco L’INTERVISTA – Il portavoce di Sinistra Italiana: gli errori che pagheranno i cittadini
15 giugno 2023

Allarme sicurezza, venti di crisi sull’amministrazione “ciambotto” del sindaco Minervini messo sotto accusa dalla sua stessa maggioranza, ma soprattutto rischio idraulico dopo le alluvioni in Romagna, sono alcuni temi affrontati nell’intervista con Cosimo R. Sallustio, portavoce del circolo di Sinistra Italiana Molfetta. Dott. Sallustio all’ultimo consiglio comunale, la consigliera di maggioranza Petruzzelli ha accusato il sindaco di essere un tecnocrate e un uomo solo al comando. Cosa ne pensa? «Non li vedi mai in città e non li senti mai intervenire in Consiglio, ma quando li senti… L’intervento della consigliera comunale di maggioranza Petruzzelli, una delle voci in consiglio del consigliere regionale Tammacco, che prima vota a favore del Bilancio di previsione 2023 e poi nella stessa seduta, in rappresentanza di ben 5 liste civiche che compongono la coalizione a sostegno dell’amministrazione in carica (“Insieme per la Città”, “Minervini Sindaco”, “Avanti Molfetta”, “Molfetta al Centro” e “Molfetta che Vogliamo”), lancia accuse al sindaco definendolo “Un uomo solo al comando”, incapace di gestire i Servizi Sociali, di rimettere in sesto la macchina amministrativa interna e di avere stanze segrete dove si decide il da farsi, ci riporta alla memoria quanto successe alla fine del primo mandato del sindaco Tommaso Minervini ovvero quella crisi tutta interna alla sua giunta che sfociò nel 2021 in una mozione di sfiducia, prima voluta e poi non firmata da alcuni pezzi di maggioranza, e causò la fuoriuscita della componente di destra con conseguente riassegnazione delle deleghe in Giunta. In definitiva un intervento che non porta nulla di buono per la nostra città ma chiede, con un attacco sferrato pubblicamente, un cambio di equilibri interni alla maggioranza con nuove nomine: è una guerra di posizioni di questo “ciambotto” politico, da sempre finalizzato alla gestione degli interessi e ora anche alla gestione dei tanti fondi che arrivano con il PNRR, e che guarda ai riposizionamenti per le prossime scadenze elettorali (Europee e Regionali)». Un giudizio complessivo sugli ultimi mesi dell’amministrazione Minervini, da parte di Sinistra italiana? «Il giudizio del circolo di Sinistra Italiana Molfetta sull’operato della amministrazione di Tommaso Minervini, espresso in Consiglio comunale anche attraverso il consigliere della lista Molfetta Libera, Domenico Gagliardi, è ampiamente negativo e si fonda su alcuni aspetti sui quali la città chiede un cambio di passo e di direzione politica: Siamo a fianco dei cittadini e delle imprese che chiedono maggiore sicurezza: il 9 marzo scorso tanta gente ha manifestato perché da molto tempo alcuni luoghi del centro cittadino e alcune aree periferiche sono preda di scorribande, baby gang, furti e rapine; in tutto questo le istituzioni locali sono state troppo deboli e hanno sottovalutato i pericoli di questa emergenza sicurezza. Sono state deludenti le scelte che l’Amministrazione Minervini ha fatto per migliorare lo sviluppo socio economico della città; nei mesi scorsi abbiamo seguito la vicenda della Zona Economica Speciale (ZES) con l’approvazione, il 2 marzo scorso in consiglio comunale, del cosiddetto “Kit localizzativo” ovvero tutte le agevolazioni economiche previste dallo Stato per le zone ZES italiane assieme ad impegni gravosi che Molfetta attraverso il suo Bilancio economico, già duramente provato, si sono assunti per i prossimi anni. Per noi, questa ZES manca di uno chiaro indirizzo economico per la città, manca di una seria consultazione delle aziende operanti e dei lavoratori, non prevede una pur minima tutela dei settori economici da sempre identitari per Molfetta come l’agricoltura e la pesca, non tutela e valorizza le “radici storico culturali” (Cantieri navali), non tutela i lavoratori e le aziende già operanti in zona ASI in quanto non è stato avviato alcun intervento di difesa idrogeologica dell’area e, infine, manca di una seria ricognizione sui capannoni e gli edifici sfitti o abbandonati in zona ASI che eviterebbe ulteriore consumo di suolo. Abbiamo espresso, assieme ad alcune forze politiche di centro sinistra, il nostro giudizio negativo sul rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di un dehors, una brutta struttura metallica alta quasi 3 metri e munita di una pedana che occupa circa 200 mq dello spazio, che sta oscurando la bellezza del palazzo Dogana e della piazza antistante il Duomo, liberati anni fa dalle auto e dal parcheggio selvaggio. Abbiamo condiviso il voto contrario come opposizione di centro sinistra al bilancio di previsione 2023 in cui il sindaco e la sua maggioranza hanno dimenticato o fortemente ridimensionato le poste in bilancio per alcuni servizi fondamentali alla “qualità della vita” dei cittadini: Cultura, Giovani, Turismo, Casa, Protezione Civile e Cittadini diversamente abili. I venti di crisi nella maggioranza non hanno sospeso le decisioni che penalizzano i molfettesi: infatti con una recente Delibera di Giunta, il sindaco ha aumentato del 13% le tariffe per i parcheggi a pagamento e del 10% i biglietti per il trasporto pubblico, mai seriamente migliorato e competitivo rispetto al traffico privato. Ancora una volta saranno i cittadini a pagare di più per casse comunali sempre più in crisi e a fronte di servizi inadeguati per una città in cui i tempi di attesa tra una circolare e l’altra restano sempre lunghissimi». Cosa pensa della situazione del territorio di Molfetta, alla luce dell’alluvione in Romagna? Quanto rischia Molfetta con le sue lame e le costruzioni vicine? Cosa pensa del balcone crollato in un edificio in costruzione? L’intera politica urbanistica va rivista? «Molfetta non ha un territorio pianeggiante e, purtroppo, nel corso degli ultimi decenni è diventata l’emblema del rischio idrogeologico pugliese. Ciò che la rende vulnerabile è la sua natura carsica che fa sì che gli alvei (i letti dei corsi d’acqua) restino privi di deflusso per intervalli di tempo anche decennali. Se l’acqua non si vede, molti sono portati a credere che il rischio non sussista e si finisce col dimenticarlo. Ma invece c’è la seria possibilità che, in caso di precipitazioni fuori dalla norma, l’intero territorio possa essere inondato. Come si vede dalla carta del rischio idrogeologico, Molfetta è un Comune incuneato in un “reticolo idrografico” che conta ben 13 lame su una superficie di oltre 58 km quadrati. Le lame sono solchi naturali dei terreni che svolgono l’importante compito di far confluire fino al mare l’acqua piovana. I nostri antenati avevano avuto cura di costruire la città in modo da non toccare questi solchi, al fine di non incorrere nel rischio di inondazioni, ma il continuo sviluppo edilizio e industriale sta rischiando oggi di intaccare gli equilibri che secoli fa l’uomo aveva stabilito con il suo territorio. La zona industriale di Molfetta è completamente inserita in un territorio che l’Autorità di Bacino della Puglia individua come area ad elevato rischio idrogeologico. La situazione è ben visibile nella cartina, che riporta in blu scuro le zone ad alto rischio idrogeologico e in azzurro più chiaro quelle a medio rischio. L’aver interrato molte lame che da millenni costituivano i percorsi naturali delle acque meteoriche in eccesso, ha fatto sì che noi oggi siamo più fragili e indifesi se dovessero abbattersi le “bombe d’acqua” ormai tristemente conosciute nel nostro Paese. Ora abbiamo due compiti da assolvere: realizzare quanto prima le opere di mitigazione del rischio idrogeologico nella zona Industriale dove lavorano e vivono migliaia di persone e tutelare il patrimonio naturale di Lama Martina che può difenderci dai rischi dei cambiamenti climatici. Infine, noi di Sinistra Italiana non abbiamo espresso giudizi sul crollo del balcone solo per rispetto dello stato di preoccupazione che immaginavamo stessero attraversando i neo proprietari di quegli immobili. Ma per quella vicenda c’è tutta la nostra indignazione, espressa ripetutamente in questi ultimi anni, sui rilasci facili dei permessi per palazzi pluripiano e altamente impattanti a ridosso delle lame e della costa». Secondo lei, l’ambiente deve diventare una priorità anche a Molfetta? «La tutela dell’AMBIENTE costituisce una priorità planetaria mentre il decoro urbano costituisce la sfida dei prossimi impegni cittadini per Molfetta. Per la tutela dell’Ambiente e per dare un contributo serio alla mitigazione della crisi Climatica, lo abbiamo detto alla festa dell’Albero dello scorso 21 novembre, il nostro modo di agire è quello di “Pensare globalmente e Agire localmente”. Ma per non rendere astratto l’ “Agire localmente”, anche nella nostra città possiamo contribuire a mitigare l’innalzamento delle temperature e a ridurre le emissioni di CO2 mantenendo in buono stato i vari “polmoni verdi” urbani, ovvero i giardini pubblici, le alberature stradali ed i luoghi naturali che conservano numerose essenze arboree e arbustive. Infatti, un albero (di specie ad alto fusto tra i 20 e i 40 anni di età) in un clima temperato come quello esistente in città (quindi un contesto di stress ambientali più elevati rispetto ad un contesto naturale) può mediamente assorbire tra i 10 ed i 30 kg CO2/ anno, contribuendo a fornire aria pulita e a mitigare il grande caldo estivo che si crea nell’area urbana. Tutte condizioni che a vedere come sono messe le alberature stradali, gli alberi del lungomare o i giardini pubblici come quelli di Ponente, di Levante o quello intitolato a don Tonino Bello e delle tante aree verdi abbandonate cittadine, non sembra proprio che siano rispettate. Per non parlare della pessima gestione pubblica riservata alle aree di Lama Martina e del Sistema del Pulo. Male ha fatto il Sindaco a far tacere gli organismi di partecipazione come il Forum cittadino di AGENDA XXI che è il luogo più adatto, più collegiale e competente per affrontare le emergenze ambientali. Ma è la battaglia per un maggiore DECORO URBANO quella che richiede l’impegno immediato delle forze politiche che hanno a cuore la nostra città. Siamo convinti che Molfetta meriti più rispetto dai cittadini e attenzione da parte degli organi di polizia locale; l’immagine di una campagna e di una costa invasa dai rifiuti di ogni genere richiede massima attenzione attraverso sistemi di localizzazione dei reati di abbandono dei rifiuti e la successiva individuazione degli incivili. Come Sinistra Italiana Molfetta, pensiamo che questa amministrazione al governo locale non sia assolutamente in grado di affrontare queste emergenze, per cui lavoreremo a tutti i livelli e con chi vorrà impegnarsi con noi per riportare al governo chi crede nel BENE COMUNE e in una città sostenibile». © Riproduzione riservata

Autore: Daniela Bufo
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