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Salento Negroamaro, alla scoperta del continente africano Dal 30 giugno al 9 luglio a Corigliano d'Otranto (Le) dieci giorni di teatro. Ingresso gratuito
24 giugno 2006

LECCE - La sesta edizione di Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce, nel suo viaggio alla scoperta del continente africano dedica dieci giorni al teatro sotto la direzione artistica dell'attore/autore senegalese Mandiaye N'Diaye in collaborazione con Gianguido Palumbo. Dal 30 giugno al 9 luglio il Comune di Corigliano d'Otranto ospiterà la presentazione del Progetto di Cooperazione Italo-Senegalese all'interno del quale sono nati uno spettacolo teatrale e un film. Mandiaye N'Diaye proporrà infatti in anteprima assoluta lo spettacolo “Leebu Nawet ak Noor” (Il gioco della povertà e della ricchezza), tratto dal Pluto di Aristofane riscritto in lingua Wolof, con la partecipazione di numerosi abitanti del villaggio senegalese Diol Kadd (in replica sino al 2 luglio) mentre lo scrittore-regista Gianni Celati proporrà il documentario “Passer la vie a Diol Kadd” che è parte integrante dello spettacolo. Mandiaye N'Diaye e Abdou Fall terranno inoltre un “Laboratorio teatrale sulla tecnica narrativa dei Griot senegalesi” (dal 3 al 5 luglio) che si concluderà con uno spettacolo itinerante per il Centro Storico di Corigliano (6 luglio). É prevista inoltre la partecipazione dello scrittore senegalese Pap Khouma (5 luglio) e dell'algerino Tahar Lamri che presenterà lo spettacolo “Un narratore Tuareg” (dal 7 al 9 luglio). Programma dettagliato Il programma della sezione Teatro prenderà il via venerdì 30 giugno alle 21.00 sulle Terrazze del Castello di Corigliano d'Otranto con la presentazione ufficiale. Dalle 22.00 nella Sala della Cavallerizza andrà in scena la prima dello spettacolo “Leebu Nawet ak Noor” (Il gioco della povertà e della ricchezza) ideato e diretto da Mandiaye N'Diaye, tratto dal Pluto di Aristofane riscritto in lingua Wolof, con la partecipazione di Mame Asta Kandji, M'Baye Babacar N'Diaye, Moussa Ka, Mor N'Diaye e Mame Abdou Fall protagonisti e abitanti del Villaggio senegalese Diol Kadd, e dello scrittore-regista italiano Gianni Celati autore del film “Passer la vie a Diol Kadd” interno allo spettacolo. Nel 1983 Marco Martinelli, Ermanno Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni fondano a Ravenna il Teatro delle Albe, operante stabilmente dentro Ravenna Teatro, un centro teatrale di innovazione che intreccia, alla ricerca del “nuovo”, la lezione della tradizione teatrale. Martinelli, drammaturgo e regista, scrive infatti i testi ispirandosi agli antichi e, contemporaneamente, al presente, pensando le storie per gli attori che diventano così veri e propri co-autori. Nel 1987 la compagnia acquisisce al suo interno dei griots senegalesi, tra cui Mandiaye N'Diaye, portando avanti da quel momento un'esperienza di “intrecciato teatrale” unica nel panorama teatrale italiano ed europeo, producendo spettacoli che hanno riscosso successo di critica nazionale ed internazionale: I ventidue infortuni di Mor Arlecchino, un arlecchino senegalese di una reinventata commedia dell'Arte; I Polacchi, riscrittura dell'Ubu re di Alfred Jarry; e poi ancora All'Inferno, un affresco ispirato alle opere di Aristofane; I Refrattari. Tutti questi lavori sono nati dall'intuizione di una Romagna africana, una specie di pezzo d'Africa staccatosi dal continente madre per incastrarsi tra le nebbie della Mitteleuropea: alla luce di questo, Aristofane diventa l'antenato totem, sospeso tra Africa e Occidente. Queste intuizioni hanno lavorato nell'immaginario delle Albe. Ma oggi Aristofane rivive proprio tra gli asinelli, gli adolescenti e le donne di Diol Kadd, un villaggio di 300 abitanti sorto alla periferia di Thies, la seconda capitale del Senegal, dove è nata l'associazione Takku Ligey Theatre, sotto la direzione artistica di Mandiaye N'Diaye. Questa “casa del teatro” in Senegal intende creare un Ravenna-Dakar che diventi punto di riferimento prezioso per coloro che dall'Europa cerchino di avvicinarsi al continente vasto e multiforme della teatralità africana o viceversa, per chi dall'Africa voglia entrare in contatto con i fermenti teatrali europei. Nello spettacolo Mandiaye N'Diaye, illustrerà la “rinascita” di Aristofane in Senegal, ovvero il suo tentativo di valorizzare le risorse di Diol Kadd, in una zona di etnia sérére, dove sono ancora vive le tracce della tradizione animista. Le religione ufficiale è islamica ma nella variante della dottrina molto tollerante di Muride, ispirata essenzialmente ai principi della carità islamica e dell'amore. Mandiaye N'Diaye intende preservare la cultura animista locale e crearvi un polo d'attrazione che freni l'esodo dei giovani. Questo è l'obiettivo che persegue come direttore artistico di Takku Ligey Théatre anche con l'ultimo progetto nell'ambito del quale ha riscritto Ploutos, una commedia di Aristofane, adattandola alla vita africana e facendola rappresentare dagli abitanti di Diol Kadd nei luoghi stessi della loro vita quotidiana. Sabato 1 luglio – ore 21 Nelle sale del Museo del Castello Mandiaye N'Diaye e Gianni Celati racconteranno l'origine e la storia della loro collaborazione all'interno del progetto mentre alle 22.00 (nella Sala della Cavallerizza) si terrà la replica dello spettacolo “Leebu Nawet ak Noor”. Domenica 2 luglio ore 21 Sulle terrazze del Castello incontro con lo scrittore e regista Gianni Celati. Alle 22.00 nella Sala della Cavallerizza del Castello replica dello Spettacolo "Leebu Nawet ak Noor". Gianni Celati è nato a Sondrio nel 1937. Docente di letteratura angloamericana all'Università di Bologna. Traduttore di Celine, Melville, Swift, Twain, London, Stendhal, come autore ha pubblicato diversi libri (tra gli altri "Lunario del paradiso", "Narratori delle pianure"). Ha realizzato diversi documentari tra i quali “Visioni di case che crollano”, una riflessione sull'arcaico e le rovine in una società che smercia solo ciò che è nuovo, un film senza discorsi che sembra un sogno, uno sguardo che si richiama a Rossellini e Herzog per cercare l'inatteso, la dimensione esterna dell'inconscio. Lunedì 3 luglio dalle 19.00 alle 22.00 nella Sala Medioevale prende il via il Laboratorio teatrale sulla tecnica narrativa dei Griot senegalesi, condotto da Mandiaye N'Diaye e Abdou Fall. Il Laboratorio (3 ore al giorno per tre giorni e 2 ore conclusive pubbliche il quarto giorno) è gratuito ed è dedicato a chiunque, giovane e adulto sia interessato, con o senza esperienze attoriali, senza limiti di età, per un massimo di 15 persone, con richiesta di iscrizione ( tel. 0832-683589). Dalle 22.00 nelle sale del museo sarà proiettato il “Passer la vie a Diol Kadd” di Gianni Celati. Stesso programma per il giorno successivo martedì 4 luglio (dalle 19 alle 22.00 laboratorio teatrale, a seguire proiezione del film), Mercoledì 5 luglio dopo il laboratorio teatrale (dalle 19.00 alle 22.00), nel Giardino della grande Quercia si terrà un incontro-dialogo con la partecipazione di Gianguido Palumbo, cooperatore internazionale e scrittore, Mandiaye N'Diaye e Pap Khouma. Senegalese di nascita e milanese di adozione, Pap Khouma è direttore della rivista on-line di letteratura della migrazione El-Ghibli. Vive a Milano e lavora in libreria. Nel 2005, dopo quindici anni dal suo primo romanzo, ha pubblicato con Baldini Castoldi Dalai “Nonno Dio e gli spiriti danzanti”. Giovedì 6 luglio alle 21.00 partendo dal portale del Castello si terrà un percorso guidato di racconti in 15 angoli del Centro Storico di Corigliano dove i partecipanti del Laboratorio teatrale proporranno 15 Storie brevi elaborate con la conduzione di Mandiaye N'Diaye e Abdou Fall. Da venerdì 7 a domenica 9 luglio (dalle 21.30) presso la Sala della Cavallerizza del Castello verrà proposto invece lo spettacolo “Un narratore Tuareg” che racchiude due lavori dello scrittore algerino Tahar Lamri. Tuareg è un racconto sugli “uomini blu”, È un dialogo immaginario dell'autore con un uomo del deserto, che a poco a poco svela sé stesso e così facendo racconta la storia di un popolo. È anche uno spunto che serve all'autore per parlare di sé, della sua vita che è stata un viaggiare nella geografia e nelle diverse identità. Lo spettacolo si presenta come una lettura teatrale, accompagnata dalle immagini del deserto percorso dai Tuareg, inframezzata da brani in arabo tratti dal Corano e da antiche poesie in lingua araba. Il tutto accompagnato dai magici canti “gnawa” e dal gumbri – antico strumento a tre corde – del cantante Sid Ahmed Ben Bali. Un'occasione per incontrare da vicino un testimone dell'Africa che cambia, dell'Africa che non c'è più, dell'Africa tra noi. Il pellegrinaggio della voce è un testo che vuol essere uno scambio vitale delle radici antiche, ruvido dialetto e gutturali parole arabe, rapinando, a piene mani, il linguaggio dei cantastorie delle stalle della pianura, dei meddah del nord Africa e dei griots senegalesi, per raccontare la nostra Storia di tribù in viaggio e di diaspore stanziali. Lo spettacolo che nasce da questo testo è un “trebbo” romagnolo, che come tutti i trebbi, poiché basato sulla parola, è sempre mutevole, unico e aperto alle improvvisazioni sceniche. Parole coricate, allineate su diverse righe, ma in uno stato di continua veglia, che parlano all'immaginazione, alcune comprensibili altre meno o per niente, che possono essere accompagnate da musiche o tamburi o semplicemente lette. Più che di un'esplorazione della memoria o un'evocazione della nostalgia, è un intreccio di fili di convivenza che non si volta mai a guardare il passato. Tahar Lamri è nato ad Algeri nel 1958. Laureato in Legge all'Università di Benghazi (Libia), vive a Ravenna dal 1987. Ha partecipato a numerosi incontri, seminari, conferenze e attività culturali. La sua molteplice attività artistica si è concretizzata in particolare nella produzione di un videoracconto dal titolo “La casa dei Tuareg”, presentato al teatro Rasi di Ravenna, nella narrazione teatrale Wolf o le elecubrazioni di un kazoo per Ravenna Teatro. Nel giugno 1995 ha vinto il premio sezione narrativa del concorso letterario Eks&Tra - Rimini (opere raccolte nel volume Le voci dell'arcobaleno, Fara Editore) con il racconto “Solo allora sono certo potrò capire”. Ha partecipato al CD musicale Metissage, con "I Metissage" e Teresa De Sio, con il pezzo “La ballata di Riva” (SOS Razzismo - Il Manifesto 1997). Lo spettacolo “Il pellegrinaggio della voce” è stato presentato nel 2001 a Santarcangelo di Romagna nell'ambito della rassegna "Eirene". A Malo ad AzioniInclementi con la collaborazione di Ennio Sartori per i testi e di Stefano Bellanda per la colonna sonora, a Mantova, Ravenna, all'Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna, a Cremona e in tante altre città italiane. Da ottobre 2005 partecipa al progetto teatrale europeo “And The City Spoke”, assieme a diversi scrittori e attori provenienti da diverse città europee. Lo spettacolo è stato rappresentato a Londra, a Varsarvia e a Gdinya. Reduce di una tournée negli Stati Uniti dove ha rappresentato lo spettacolo “Il pellegrinaggio della voce” nell'Auditorium del Colby College (Maine), il Wright Hall Auditorium, Smith College, Northampton (Massachussetts) e l'Auditorium del Dartmouth College, Hanover (New Hampshire). Mandiaye N'Diaye Il direttore artistico Mandiaye N'Diaye è nato a K. Diol N'Diaye in Senegal. Nel 1989 entra a far parte del Teatro delle Albe di Ravenna mettendo in scena numerosi spettacoli. Mandiaye N'Diaye è anche autore/attore, insieme a Luigi Dadina, dello spettacolo Griot Fulêr (pubblicato in volume per la casa editrice Aiep Guaraldi). Nella stessa veste ha realizzato lo spettacolo Le due calebasse ispirandosi a fiabe di tradizione africana. Ha partecipato a numerosi convegni in Italia testimoniando la fecondità del dialogo tra culture diverse. Ha partecipato inoltre come attore a La Casa Del Sorriso di Marco Ferreri (1990), La vita in gioco di Giuseppe Bertolucci (1992). Dal 2002 è impegnato nella realizzazione di un progetto nel suo villaggio di origine in Senegal che intende collegare la cooperazione internazionale fra comunità locali italiane e senegalesi e la valorizzazione di tradizioni culturali attraverso un suo impegno diretto come regista, attore, animatore sociale sia in Italia che nel suo Paese. Il progetto vede coinvolto anche lo scrittore e regista italiano Gianni Celati. Gli spettacoli e i corsi si terranno presso il Castello di Corigliano d'Otranto (Le) Programma Venerdì 30 giugno-Domenica 9 luglio Corigliano d'Otranto Direttore Artistico Mandiaye N'Diaye ( Senegal- Italia- Ravenna ) In collaborazione con Gianguido Palumbo Venerdi 30 giugno Ore 21.00 Castello – Terrazze Presentazione del Programma TEATRO e dello Spettacolo "Leebu Nawet ak Noor " ( Il gioco della povertà e della ricchezza ) Ore 22.00 Castello - Sala della Cavallerizza Prima dello Spettacolo Leebu Nawet ak Noor ( Il gioco della povertà e della ricchezza ): ideazione e regia di Mandiaye N'Diaye , tratto dal Pluto di Aristofane riscritto in lingua Wolof , con Mame Asta Kandji,M'Baye Babacar N'Diaye,Moussa Ka,Mor N'Diaye e Mame Abdou Fall protagonisti e abitanti del Villaggio senegalese Diol Kadd, e la partecipazione dello scrittore-regista italiano Gianni Celati autore del film Passer la vie a Diol Kadd interno allo spettacolo. Sabato 1 luglio Ore 21.00 Castello- Museo Incontro con Mandiaye N'Diaye e Gianni Celati che racconteranno l'origine e la storia della loro collaborazione all'interno del progetto e del film Passer la vie a Diol Kadd. Ore 22.00 Castello - Sala della Cavallerizza Replica dello Spettacolo"Leebu Nawet ak Noor " Domenica 2 luglio Ore 21.00 Castello- Terrazze Incontro con Gianni Celati, scrittore e regista. Ore 22.00 Castello - Sala della Cavallerizza Replica dello Spettacolo "Leebu Nawet ak Noor " Lunedì 3 luglio Ore 19.00- 22.00 Castello – Sala Medioevale Inizio del Laboratorio teatrale ad iscrizione sulla tecnica narrativa dei Griot senegalesi, condotto da Mandiaye N'Diaye e Abdou Fall. Il Laboratorio ( 3 ore al giorno per tre giorni e 2 ore conclusive pubbliche il quarto giorno ) gratuito, è dedicato a chiunque, giovane e adulto sia interessato, con o senza esperienze attoriali, senza limiti di età, per un massimo di 15 persone, con richiesta di iscrizione ( tel. 0832-683589) Ore 22.00 Castello - Museo Replica di proiezione del film di G.Celati Passer la vie a Diol Kadd. Martedì 4 luglio Ore 19.00- 21.00 Castello – Sala Medioevale Laboratorio teatrale Ore 22.00 Castello - Museo Replica di proiezione del film di G.Celati Passer la vie a Diol Kadd. Mercoledì 5 luglio Ore 19.00- 22.00 Castello – Sala Medioevale Laboratorio teatrale Ore 22.00 Giardino della Grande Quercia Assieme sotto la grande Quercia . Incontro-Dialogo fra Italiani e Stranieri, con: Gianguido Palumbo, cooperatore internazionale e scrittore e Mandiaye N'Diaye, attore e regista. Ospite d'onore lo scrittore senegalese Pap Khouma, autore di “ Io venditore di elefanti” e “Nonno Dio e le lingue di fuoco” ( Baldini e Castoldi ed.). Sono invitate le Comunità Straniere di Corigliano e tutti i Cittadini interessati. Giovedì 6 luglio Ore 21.00 Dalla Porta del Castello al Centro Storico e ritorno. Percorso guidato di Racconti in 15 angoli del Centro Storico di Coregliano dove i partecipanti del Laboratorio teatrale proporranno 15 Storie brevi elaborate con la conduzione di Mandiaye N'Diaye e Abdou Fall. Venerdi 7 luglio Ore 21.00 Castello- Terrazze Presentazione dello spettacolo Un narratore Tuareg con Tahar Lamri, autore-attore algerino, che vive e lavora in Italia da anni. Ore 22.00 Castello - Sala della Cavallerizza Prima dello spettacolo Un narratore Tuareg Sabato 8 luglio Ore 21.30 Replica dello spettacolo Un narratore Tuareg Domenica 9 luglio Ore 21.30 Replica dello spettacolo Un narratore Tuareg Info 800242815 – www.provincia.le.it
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