BARI - Il popolo degli ex calciatori del Bari - per la prima volta nella propria secolare storia - si riunisce a Bari sabato 25 febbraio (ore 11Hotel Excelsior) per difendere l’onore della maglia portata con orgoglio ed ora macchiata dalla slealtà di un manipoli di pseudo atleti che hanno venduto partite e creato le condizioni per una retrocessione dolorosa.
Il coordinatore dell’iniziativa è Mimmo Magistro (foto), calciatore del Bari tra il 63 ed il 68, giornalista sportivo negli anni ’70, poi assessore comunale a Bari e Stella d’oro al Merito sportivo del Coni, per i meriti acquisiti soprattutto nel volley femminile anche a livello internazionale. A coordinare l’iniziativa giudiziaria è l’on. avv. Francesco Sisto, tifoso del Bari nonché vice presidente della Giunta delle autorizzazioni a procedere e componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, che si avvale della collaborazione dell’avv. Manuela Magistro, esperta di Diritto Sportivo e Decente di Legislazione Sportiva presso la Scuola dello Sport del Coni Puglia, nonché di altri giovani giuristi, tutti tifosi biancorossi. L’avv. Sisto ritiene che “ci siano le condizioni per un’azione giudiziaria da parte degli ex tesserati del Bari contro quei calciatori che dovessero essere ritenuti responsabili delle combine sportive dello scorso anno sia attraverso la costituzione di parte civile sia attraverso una class action , a cui potrebbero aderire semplici tifosi , abituè dello stadio ovvero abbonati alle TV satellitari, defraudati perché costretti a vedere partite fasulle.”
L’iniziativa tende anche a porre l’accendo sulla necessità di adeguare le norme di diritto sportivo, soprattutto quelle sulla responsabilità oggettiva dei club, alla luce delle nuove tecnologie, dell’ampliamento delle tutele sulla privacy, nonché dalla presenza nel calcio scommesse di interessi di livello internazionale, con collegamenti con la delinquenza anche locale, a volte fonte di ricatto per gli atleti. Per Magistro “la dichiarazione critica di 48 ore fa del Presidente della Lega Calcio, Beretta, secondo cui serve una legislazione snella, unita al dibattito scientifico ed alle recenti ultime sentenze con l’esigenza di ammodernamento di tutta la normativa (pur nel rispetto dell’autonomia dello sport) è esattamente quello che si prefigge l’iniziativa barese, con il conforto di un uomo di Legge, ma anche parlamentare e sportivo, come l’avv. Sisto”. Anche l’ultima vicenda relativa alla squalifica del centravanti Caputo per una violazione di 3 anni fa quando vestiva un’altra casacca, non fa che gridare all’iniquità di una decisione che non colpisce l’atleta ma soprattutto la Societa Calcio Bari che dovrà fare a meno per 6 partite del suo centravanti titolare. Per una vicenda di tre anni fa la commissione disciplinare- che aveva la vicende al suo esame da oltre un anno - ben avrebbe potuto, con un po’ di buon senso, o anticipare la decisione di 30 giorni, in modo da permettere al club di sostituire l’atleta, oppure posticiparla a alla fine campionato. Le leggi e le norme vanno applicare sempre e per tutti con giustizia vera, accompagnata dal buon senso. Quello che manca ad una Federazione che sembra muoversi nelle sabbie mobili come un elefante e, con gli occhi chiusi, senza volgere lo sguardo al nuovo che avanza. Garantita la presenza di circa 300 tra atleti ( i Loseto, De Trizio (recordman di presenze nel Bari), Carella, Frisini, (Taiano ha aderito, ma è a Milano) oltre a tecnici come Michele Gravina o l’ex medico sociale, prof. Vito Nerini. Non mancherà lo storico del Bari, Gianni Antonucci.