MOLFETTA – Giunge in redazione, un’altra protesta di un lettore. Problematiche che originano tutte dalle passate amministrazioni, interessate solo alle grandi opere e ai grandi interessi connessi, amministratori che poco o nulla hanno fatto, invece, sul fronte del vivere quotidiano, dell’ordinaria amministrazione, per rendere più civile questa comunità. Mille piccoli problemi, rimasti per lungo tempo irrisolti, a cui la nuova amministrazione, gradatamente, deve dare soluzione. Non va dimenticato che questa testata, ha svolto approfondite inchieste giornalistiche, sulla devastazione delle chiache, sull’estrazione forsennata e forse abusiva, da molte strade e piazze del centro, di oltre 3mila basole nere che dovrebbero essere ancora “giacenti”, nei depositi comunali. Il condizionale è d’obbligo.
Il sospetto era che quelle basole estratte, servissero a tutt’altro che a facilitare la stabilizzazione del manto stradale delle strade e delle piazze dalle quali furono estratte ma che, anzi, con la scusa del rifacimento stradale, si fossero scatenati gli appetiti dei “contrabbandieri di basole”. Allo stato, non è possibile confermare che tali illegali appetiti vi fossero. Cert’è, mentre in altri comuni, si punta al recupero integrale, delle vecchie basole, degli originari lastricati di pietra di Trani e pietra lavica, in questa città, i precedenti amministratori, hanno pensato bene di trasformare le nostre strade in cave a cielo aperto di pregiatissime basole. Le giustificazioni addotte dall’Ufficio Tecnico, non hanno retto, poiché già a distanza di pochi mesi, dagli interventi, gli asfalti in quelle strade, stanno paurosamente ribassandosi. La sabbia, la polvere di pietra, a voler essere magnanimi, mai avrebbe potuto reggere per 60/70 anni e oltre, come invece hanno retto le enormi basole, di cui erano lastricate tutte le strade e piazze molfettesi, alla sollecitazione dei mezzi, anche di quelli pesanti. La coda di paglia di questi pseudo tecnici e pseudo assessori – che si stanno reinventando un nuovo lavoro, quello di scrivere lettere ai sindaci neo-eletti, manco se questi stessero in carica da qualche decennio - ha iniziato a bruciare quasi da subito, confermando che quei basolati, andavono semplicemente consolidati, lì dove era necessario. E invece intere piazze e strade storiche, sono state oggetto di depredazione.
I depositi comunali, andranno presto ricontrollati e rifotografati per vedere se i bancali, fotografati l’anno scorso, ci sono ancora, tutti, oppure se è iniziata lenta ed inesorabile, la progressiva sparizione degli stessi. Le sorprese a breve non mancheranno.
La missiva del lettore, che ha dato lo spunto alla premessa, ripropone, il problema delle basole sconnesse da rimettere a posto. La premessa serva da avvertimento, affinché il consolidamento delle singole basole, non serva da pretesto per l’ennesima spoliazione. Gli amministratori sono mutati, i tecnici no e il dubbio nasce sempre spontaneo. Stante i precedenti, è lecito dubitare e vigilare, sempre.
“Ho motivo di segnalare – scrive il lettore - che la sede stradale di via Domenico Picca a causa dell'intenso traffico automobilistico risulta in pessime condizioni e necessita di intervento urgente poiché in corrispondenza del civico n.33 c'è una chianca che rumoreggia al passaggio di tutte le auto che sono obbligate a transitarci sopra ed i conducenti avvertono l'imprevisto solo dopo il transito delle gomme del lato destro causa il rumoreggiare non prevedendone in tempo utile la deviazione a causa dell'assenza di preavviso.
Faccio presente che nel pomeriggio di oggi è programmato il transito della processione con il simulacro del compatrono di Molfetta S.CORRADO DI BAVIERA ed è necessario che i vigili di scorta avvertino i portatori di evitare di calpestare la chianca che oscilla per evitare cadute accidentali.
La segnalazione di queste disfunzioni del fondo stradale ad elevato intenso traffico automobilistico alla MOLFETTA MULTISERVIZI SpA è perfettamente inutile perché non prendono ordini dal cittadino,contribuente,elettore sensibile all'utilizzo della pubblica utilità stradale ma da chi provvede al compenso per ogni loro prestazione prelevando dalla contribuzione della cittadinanza molfettese, pertanto è giocoforza la segnalazione alla stampa locale on line che pubblicando può sollecitare l'intervento urgente.”
Bene ha fatto il lettore, a fare questa segnalazione, che potrebbe sembrare di poco conto, ma così non è, non fosse altro che ha consentito di rammentare che bisogna cambiare marcia, anche sul modo di procedere, nella manutenzione delle strade. Immaginate cosa sarebbe successo delle basole di Corso Umberto, se fosse andato avanti quell’insano progetto di ristrutturazione di una delle più belle strade storiche di Puglia. Mettere le mani avanti su questi scempi, è un obbligo, per i giornalisti liberi, per i cittadini liberi e, soprattutto, per i politici che non hanno interessi personali e secondi fini, nell’Amministrazione della cosa pubblica.
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