MOLFETTA - Eccellente incontro quello promosso dal Rotary Club Molfetta che ha sviscerato un argomento sempre attuale, contestualizzandolo nel nostro clima di crisi economica: il sovrappeso. La giornata di sensibilizzazione rotariana è giunta a una paradossale e ponderata conclusione, partendo dal tema «Non divieti, ma scelte consapevoli».
Presenti all’incontro nella Sala Finocchiaro il pediatra Arcangela Portoghese, il medico nutrizionista, Giovanna Giallongo, e l’agronomo Pietro Preziosa, oltre a Cosimo Roberto Sallustio, presidente di Legambiente Molfetta. L’iniziativa è stata promossa dal presidente del Rotary, Vito Valente, in collaborazione con il presidente del Rotaract, Mariangela de Fazio, e quello dell’Interact, Lubiana Stanzione.
L’oggetto dell’incontro è un serio problema che riguarda circa 20milioni di italiani, come ha spiegato il dott. Paolo de Gennaro, e incide pesantemente sulle risorse della sanità, quindi grava molto sulle tasche dei cittadini. È già palese la prima contraddizione evidenziata nlla giornata di sensibilizzazione: il Paese della dieta mediterranea, esportata in tutto il globo e universalmente riconosciuta per le sue proprietà salubri, soffre problemi di obesità. Ad esempio, il progetto «Cibiamoci», realizzato dal Presidio Ospedaliero Don Tonino Bello in collaborazione con la Markas, è una delle più proficue esperienze educative e di lotta all’obesità infantile a Molfetta.
Lo stesso presidente di Legambiente Molfetta ha sottolineato l’assenza delle sane abitudini alimentari e di una costante attività fisica. Proprio su quest’ultimo aspetto che si muove la critica verso una Molfetta che non mette a disposizione dei bambini e dei cittadini grandi spazi verdi, giardini e piste ciclabili, dove poter giocare e svolgere attività motoria per un corretto stile di vita.
L’intervento del dott. Preziosa fa luce, invece, su una contraddizione sociale ed economica molte volte messa in secondo piano, ma cardine di un sistema viziato. Infatti, il rapporto FAO parla di 870 milioni circa di persone malnutrite quando il 30% della produzione di cibo è praticamente gettata nella pattumiera. Si parla di cifre esorbitanti di fronte alle spese di produzione e ai consumi delle famiglie. Tanti miliardi di euro bruciati nella spazzatura da una società maleducata all’alimentazione e alla nutrizione, mentre i “nuovi poveri” aumentano ogni giorno e si rivolgono ai centri Caritas in cerca di un pasto.
Completa ed esauriente la relazione della nutrizionista Giallongo, incentrata sulla battaglia culturale alle diete attuali, iperproteiche e ricche di zuccheri raffinati e prodotti di sintesi. Ad esempio, anche il sale in grandi quantità, presente in alimenti come le patatine fritte, è nocivo alla salute, aumenta la ritenzione idrica e la pressione e fa “gonfiare” (ingrassare). Paradossalmente, l’alimento cuore di una sana alimentazione è l’acqua.
Una dieta a base di frutta e verdura, ricca di antiossidanti e dalle mille proprietà salutistiche e nutritive, dovrebbe essere promossa in primis nelle scuole dell’infanzia ed elementari, come ha suggerito la dott.ssa Portoghese, secondo cui le basi per un corretto stile di vita s’impostano nei primi anni di vita. Un monito è diretto, però, proprio ai genitori, molte volte troppo permissivi, di cattivo esempio e che, influenzati dai tempi frenetici della nostra società, non dedicano tempo ad una cucina salubre e mediterranea.
Le conclusioni dell’appuntamento sono contenute nella parole del dott. Preziosa: «la frutta non è cara». In apparente contraddizione con il continuo rincaro dei prezzi, l’agronomo pone l’attenzione sul risparmio derivante da un’alimentazione corretta e salubre a base di frutta e di ortaggi, prodotti genuini di cui la Puglia è uno dei principali esportatori. Infatti, se per esempio per uno snack artificiale, magari anche a base di frutta, si consumano 2 euro, con la stessa somma si potrebbero acquistare ben 2kg di frutta.
Un’alimentazione colorata e creativa è l’insegnamento di questa giornata rotariana di sensibilizzazione club. Un invito a comprare “italiano”, di stagione e locale. Non una nuova verità, se già Ippocrate diceva «fa’ che l’alimento sia la tua medicina».
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