MOLFETTA - Stravolgimento del sistema giudiziario italiano, riduzione delle lungaggini processuali con un conseguente accordo tra le parti per un’intesa comune alla controversia. Questo il tema principale dell’incontro promosso dal Rotary Club di Molfetta, tenutosi all’Hotel Garden. Dopo i saluti ai presenti del presidente del Rotary, Pietro Facchini, che ha ricordato i service umanitari e culturali attivati dal Club molfettese, si è passati all’argomento principale dell’incontro, con una relazione dell’avv. Mauro Danilo Magarelli sul tema: mediazione – conciliazione (nella foto: Magarelli, il presidente Facchini, Mimì Aiello e Petruzzella).
Magarelli ha chiarito, sia pure con una sintesi complessiva, vista la vastità dell’argomento (che sarà affrontato più diffusamente sul prossimo numero di Quindici, in edicola il 15 dicembre, ndr), quello che accadrà al sistema giudiziario italiano il prossimo 21 marzo. A seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 4 marzo 2010, n. 28 in materia di mediazione finalizzata allaconciliazione delle controversie civili e commerciali, infatti, tutte le controversie in materia di diritti disponibili (condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari) dovranno, andare, in prima istanza, in sede di conciliazione. Questo permetterà uno snellimento notevole del sistema giudiziario, con un guadagno, da parte di entrambe le parti, in tempo, spese e onorari.
L’incontro del Rotary ha saputo chiarire ai non addetti ai lavori, in perfetto stile rotariano, il funzionamento di questo nuovo organo.
L’intero sistema della mediazione, come ha spiegato l’avv. Magarelli, verrà affidato a magistrati togato e non, che applicheranno il diritto con tecniche semplificate per porre in accordo le parti in un’intesa comune.
Il conciliatore – ha precisato il relatore - deve fare in modo che non sia lui a decidere la soluzione alla controversia tra le parti, ma devono essere le parti ad accordarsi attraverso il suo lavoro di mediazione che potrà durare solo quattro mesi.
La mediazione attuata tra le parti potrà essere di tre tipi: obbligatoria, facoltativa e demandata dal giudice, a seconda delle disponibilità delle parti ad arrivare ad una soluzione al problema.
In sostanza il compito del mediatore conciliatore, riprendendo una frase di Abraham Lincoln, sottolineata dall’avv. Danilo Magarelli a conclusione della sua relazione, sarà quello di “scoraggiare la lite, favorire l’accordo ogni volta che può, mostrando come l’apparente vincitore sia spesso un reale sconfitto in onorari, spese e perdita di tempo”.
© Riproduzione riservata