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Rivoluzione Civile, Rifondazione Comunista: rivoltare come un calzino Molfetta
24 gennaio 2013

MOLFETTA - La «lunga campagna elettorale» di Rifondazione Comunista inizia con la presentazione alla città di Molfetta della lista Rivoluzione Civile, una novità politica di livello nazionale che vuole essere l’inizio di un nuovo percorso anche per Molfetta.
Obiettivo dell’impegno politico di Rifondazione, secondo Antonello Zaza, è quello di creare un’alternativa all’idea di politica padronale della destra cittadina, che fa sfregio delle regole comuni e che crede di non dover rendere conto a nessuno delle proprie azioni. Lo stesso nuovo porto commerciale è il frutto più evidente della megalomania di Azzollini, che ora si scontra con la realtà di un business del trasporto merci in crisi e lascia alla città notevoli problemi ambientali ed economici. Invece di un’opera tanto invasiva e costosa, osserva Zaza, sarebbe servito di più alla città un porto turistico capace di attrarre visitatori e sviluppare un’economia di servizi e strutture ricettive.
 
Per non parlare del piano urbanistico mal fatto, dei nuovi quartieri dormitorio ancora privi di servizi essenziali. Occorre allora, secondo Zaza e Gianni Porta, iniziare a prendersi cura della città, delle sue coste, delle strade del centro «ormai deserte» e dell’economia del territorio. Secondo Porta, Molfetta ha bisogno di «una pianificazione economica», soprattutto nel campo della riqualificazione edilizia e delle infrastrutture. Ha bisogno di investire denaro pubblico nella produzione di energia. E deve risanare le aziende municipalizzate per offrire tramite esse servizi migliori. La zona industriale, che «è diventata una zona commerciale senza la quale Molfetta si sarebbe ulteriormente impoverita», dev’essere sostenuta dall’amministrazione, che deve contribuire a «cambiare modello di sviluppo» per far fronte alla disoccupazione crescente.
 
I due esponenti molfettesi di Rifondazione Comunista hanno fatto riferimento più volte, senza però citarlo, al movimento “Linea Diritta” e al suo candidato sindaco Bepi Maralfa. Per Antonello Zaza, «coloro che credono che basti farsi avanti personalmente per cambiare radicalmente la città, si illudono. Ci vuole la politica, l’impegno e la resistenza anche culturale, serve un lavoro assiduo per costruire un’agenda alternativa a quella azzoliniana».
Gianni Porta rimarca: «non basta essere nuovi per autoproporsi. Le proposte nuove restano vecchie perché non si sono mai cimentate nella resistenza culturale e politica con cui l’opposizione a Molfetta ha contrastato l’amministrazione di Azzollini a Molfetta. Delle belle facce, le immagini ingannevoli dei manifesti non garantiscono affatto credibilità e onestà. I diritti acquisiti vanno difesi giorno per giorno senza credere all’illusione del nuovo».
 
Sulle alleanze e il dibattito interno alla sinistra, nessuna novità. Rifondazione dice no alla ricerca di un qualsiasi nome come candidato sindaco, senza che ci siano un programma e una coalizione condivisi. Il partito vuole rivoltare come un calzino la città, ma lavora solo con chi ci sta, senza cedere a compromessi inaccettabili o ad accordicchi con personaggi che hanno governato in passato con la destra.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Vito Angione
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