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Rivedere lo Statuto della Regione Puglia. Avviata la discussione in VII commissione
08 dicembre 2005

BARI 8.12.2005 Dai costi della politica in Puglia, ai maggiori poteri che andrebbero dati al consiglio regionale, alla necessità di compiere un'unica sessione di modifica dello Statuto regionale. Di questo e di altro si è discusso in VII commissione consiliare permanente (Affari Istituzionali) che al primo punto all'ordine del giorno ha visto le cinque proposte di legge a firma di Luigi Loperfido e Simone Brizio (Gruppo per le autonomie) sulla istituzione dei comuni di Carbonara, Marina Jonica, Palese S. Spirito, San Vito sullo Jonio e Tuturano. Dopo un approfondimento legislativo compiuto da Pietro Lospinuso che ha evidenziato la grande complessità e importanza della materia e ha richiamato la norma di riferimento contenuta nel testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (“non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti” art.15 D.legs n. 267), la VII commissione ha deciso di rinviare la discussione. “Credo sia opportuno – ha sottolineato il presidente della commissione Gianfranco Chiarelli – acquisire prima tutti i dati necessari, come ad esempio il numero degli abitanti e il quorum elettorale delle frazioni in questione, e rinviare quindi la discussione ad una prossima seduta di commissione per poi verificare anche l'eventuale percorso normativo e quadro legislativo”. Il vicepresidente del consiglio regionale Luciano Mineo (Ds) ha invece sottolineato che “l'istituzione di nuovi comuni deve necessariamente passare da una forte volontà manifesta che parte dal basso e che poi il consiglio regionale può intercettare”. Rinviata la discussione anche sulla proposta di legge a firma di Mimmo Lomelo (Verdi) “istituzione del difensore civico delle persone private della libertà personale” che sarà unificata con un'altra pdl a firma di Dino Marino (Ds) sempre sul medesimo argomento, e su quella a firma di Lucio Tarquinio in merito alla diminuzione da 70 a 60 del numero dei consiglieri regionali e l'abolizione degli assessori esterni. “L'80% dei consiglieri – ha detto Tarquinio – gira a vuoto. Oggi c'è davvero poco da fare, a meno che non si discuta la pdl che sta preparando il gruppo Ds per affidare altri poteri al consiglio. Sugli assessori esterni invece credo prima di tutto che costino meno come consulenti che non come assessori e poi non dobbiamo dimenticare che i consiglieri eletti, che sono davvero passati attraverso il consenso popolare, potrebbero così sentirsi discriminati”. Il consigliere Lomelo ha quindi ricordato che i costi della politica in Puglia sono solo al penultimo posto tra le regioni italiane, e che comunque la democrazia non dovrebbe avere costi. Michele Pelillo (Margherita) invece ha sottolineato “l'opportunità evidente di mettere insieme una serie di argomenti per poi avviare una modifica dello Statuto, per la prossima legislatura, in un'unica sessione” e ha invitato tutti quanti ad abbassare i toni della polemica sui costi della politica. Pelillo ha anche invitato la commissione a lavorare autonomamente rispetto alle pdl presentate dai consiglieri. “La settima commissione deve farsi promotrice di proprie proposte di legge così come è avvenuto negli anni scorsi per lo Statuto. Ora il nostro compito – ha ricordato l'esponente della Margherita – è quello di dar vita all'attuazione dello Statuto e a mio avviso ci sono tre priorità assolute, istituire il consiglio statutario, il consiglio delle autonomie locali e il consiglio regionale permanente per la programmazione economica, territoriale e sociale”. Mineo infine si è detto “non contrario pregiudizialmente” alla pdl di Tarquinio sia in merito al numero dei consiglieri sia in merito agli assessori esterni. “ma tutto va inserito in una dibattito più ampio e in un quadro di riforma più generale che vada a modificare lo Statuto e riportare in capo al consiglio regionale gli strumenti di programmazione”.
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