Recupero Password
Rischio inutile e i sogni di una vita in fumo INCHIESTA - Dopo le stragi, parlano i giovani del sabato sera
15 aprile 2007

Certo a noi dispiace, ma non ci possiamo far niente. Una frase fatta, una frase che dovrebbe preoccupare non solo gli adulti, ma anche gli stessi ragazzi: poca partecipazione e scadente attenzione, i figli del disinteresse, dell'indifferenza; anche di un atteggiamento tendente a reiterare certi comportamenti. Per questo è “una consuetudine leggere di qualche giovane vita stroncata in un incidente automobilistico. Oggi il permissivismo fa rima con lassismo: qualcuno dovrebbe riportare alla realtà molti ragazzi di oggi!” Abbiamo sentito le voci dei ragazzi su come trascorrono le loro serate, ma soprattutto sulla loro consapevolezza della pericolosità dei sabati sera, che continuano a lasciare sulla strada sangue e lamiere d'auto accartocciate. Non siamo noi a doverlo dire, ma gran parte dei giovani molfettesi, soprattutto il fine settimana, emigra nei paesi limitrofi, anche per passare una semplice serata in pizzeria con gli amici o per farsi una passeggiata. Questa, senza dubbio, è una situazione sfavorevole per la nostra città: “Sì, è vero. La mancanza di punti di ritrovo adeguati non ci lascia scelta. La settimana la passiamo nei locali o ci facciamo un giro. Il sabato sera, invece …”. Invece, si rischia di lasciare le penne! E i sogni, le ambizioni di una vita se ne vanno in fumo. Sappiamo quanti perdono la vita sulla strada per un bicchiere di troppo, per una distrazione causata dal sonno, per la musica ad alto volume che stordisce, per una dose o una pasticca presa per gioco; per l'ebbrezza della velocità, della competizione, della conquista sessuale attraverso un'auto veloce. “A molti piace divertirsi così, dopo una settimana di lavoro”: quasi tutti condannano questi comportamenti degenerati, ma in pochi sanno concretizzare ciò che riferiscono, perché il sabato sera è “la serata dei giovani, liberi dal lavoro o dallo studio, e del divertimento”. L'intransigenza giovanile, la voglia di trasgredire le regole, l'intenzione ossessiva di provare, di sentirsi forti, potenti, di andare al di là di tutto, ha spinto lo Stato a applicare sanzioni più severe per quanti infrangono le normali norme stradali: limiti di velocità, chiusura anticipata dei locali, patente a punti, e quant'altro. I risultati non sono, però, sempre confortanti. Ma la con stazione più drammatica, che ci lascia interdetti è “che pochi ragazzi hanno la reale consapevolezza di come oggi l'auto sia il pericolo numero uno sulle strade, di come la maggior parte dei giovani muoia proprio per la superficialità alla guida. Molti di noi sono disinformati o se sanno, preferiscono non sapere e continuare a vivere nel nulla, nella noncuranza, fino a quando queste tragedie non li toccano da vicino”. Ci sembra anche d'obbligo dire che in molti hanno lasciato intendere che sarebbe meglio che a Molfetta ci fossero maggiori strutture attrezzate di intrattenimento, non solo per i giovani: e questo ci sembra anche giusto. Perché così si impedirebbe di mettere sulla strada tanti ragazzi, con il pericolo di non vederli tornare alle loro case.
Autore: Marcello La Forgia
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet