“Rinascere”: Molfetta sul ciglio del burrone con un sindaco incapace
“Rinascere’’ è un’associazione senza scopo di lucro che persegue finalità di promozione dell’impegno sociale e politico, avendo come ambito di attività principale quello della Città di Molfetta. In questo gruppo è presenta anche Felice Spaccavento. Abbiamo chiesto ai referenti del Movimento Davide de Candia e Annalia Solimini di rispondere alle domande di “Quindici” su degrado e allarme sicurezza. Ecco le risposte. 1 – Molfetta danza pericolosamente sul ciglio di un burrone, questo è evidente. Gli ultimi accadimenti, gli attentati, le bombe, gli accoltellamenti, gli incendi, disegnano un quadro allarmante della situazione che vive la città con una criminalità che condiziona sempre più pesantemente la vita dei cittadini, iniziando a penetrare pericolosamente anche nel tessuto produttivo ed economico locale. Tutto questo è stato possibile perché c’è stato, evidentemente, un allentamento dell’attenzione delle istituzioni cittadini su fenomeni preoccupanti che, se ignorati, rischiano di incancrenirsi e di andare fuori controllo, come sta accadendo nella nostra città. Garantire sicurezza in una città, però, non è solo una questione di ordine pubblico o di controllo del territorio, che pure è necessario e che in questi anni evidentemente è mancato, ma è anche un tema da affrontare con un approccio diverso, offrendo opportunità di lavoro e di emancipazione ai cittadini in modo che preferiscano muoversi nell’ambito della legalità piuttosto che deragliare pericolosamente verso il malaffare. C’è poi un gigantesco problema nell’ambito dei servizi sociali che in questi anni sono stati letteralmente abbandonati, preferendo una logica meramente assistenzialista. Ecco, bisogna tornare ad affrontare il tema della marginalità sociale e della povertà educativa, in modo da orientare soprattutto i nostri giovani verso modelli virtuosi piuttosto che verso l’illegalità. Per fare questo, però, un’amministrazione deve essere autorevole e credibile, e, come noto, l’amministrazione guidata da Tommaso Minervini è stata recentemente coinvolta in un’indagine penale che ha portato a diversi arresti per corruzione e altri gravissimi reati contro la collettività. Lo stesso sindaco è indagato nell’ambito di un’inchiesta che potrebbe riservare ulteriori sviluppi in futuro. Ecco, che credibilità e autorevolezza può avere nella lotta all’illegalità un’amministrazione coinvolta in un’indagine penale di questo tipo? Nessuna, per questo continuiamo a chiedere a gran voce le dimissioni. 2 – Il nostro giudizio su questa amministrazione è completamente negativo. La retorica sulla presunta competenza e sulle presunte capacità del sindaco e della sua squadra di governo, si scontra con la realtà dei fatti che è sotto gli occhi di tutti. Molfetta vive una delle stagioni peggiori della sua storia, come si può facilmente verificare semplicemente facendosi un giro in città. Per non parlare dei fallimenti collezionati in questi anni: la piscina comunale dopo cinque anni è ancora chiusa ed è ormai completamente abbandonata e vandalizzata; per quanto riguarda il Palazzo della Musica di Piazza delle Erbe, a seguito dei molteplici dubbi sollevati pubblicamente anche da noi su una gara piena di ombre, il Comune ha deciso di annullare tutto e di ricominciare da capo, dopo due anni persi a cincischiare, e quel contenitore culturale (ristrutturato da tempo e pronto ad aprire i battenti) continuerà a restare chiuso per chissà quanto altro tempo ancora; il Parco di Mezzogiorno ‘‘Baden Powell’’ è ancora chiuso e le condizioni in cui versano tutte le aree verdi della città sono pessime (basti pensare al Giardino delle Aloe nel Centro Storico che è vergognosamente abbandonato e rappresenta un pericolo per l’incolumità dei cittadini); il lungomare Colonna è il più brutto lungomare della Puglia, affogato tra le lamiere e lo smog. E l’elenco potrebbe continuare a lungo. Per quanto riguarda le opere pubbliche, sono stati realizzati alcuni lavori sui quali, come noto, si è acceso il faro della Procura della Repubblica che ipotizza un vorticoso giro di mazzette a favore di amministratori pubblici e funzionari comunali. Quindi viene il sospetto che certe opere siano state fatte più per arricchire qualcuno che per migliorare la vita dei cittadini. Ecco, questa è la Molfetta che abbiamo sotto gli occhi, altro che ‘‘politica del fare’’! 3 – Qui tocchiamo un tasto dolente. La città sta affogando nei suoi stessi rifiuti e nella sporcizia. Non si era mai raggiunto un punto così basso e indecoroso. Vogliamo innanzitutto ricordare che il sindaco Minervini è stato eletto con la promessa di ‘‘cambiare completamente’’ la raccolta differenziata in città. Solo una promessa elettorale, evidentemente, dal momento che non ha fatto assolutamente nulla e i rifiuti ormai vengono abbandonati ovunque senza che l’ASM o il Comune abbiano un’idea su come affrontare una situazione ormai fuori controllo. I cumuli di rifiuti sono ovunque, dal centro città fino alle periferie, per non parlare dell’agro che ormai è una vera e propria discarica a cielo aperto. Le strade non vengono spazzate con regolarità e non vengono mai lavate con acqua e detergenti, e i marciapiedi emanano ormai un olezzo nauseabondo. Dinnanzi a questo colossale fallimento, il Sindaco ha pensato bene di premiare i vertici delle municipalizzate confermandoli per altri tre anni, nonostante si siano dimostrati del tutto inadeguati a ricoprire ruoli così importanti, dal momento che sono stati selezionati non certo per le loro competenze o per le loro qualità, ma solo per la fedeltà al sindaco, al di là di ogni valutazione di merito. Sul decoro e sulla pulizia della città si può misurare quanto sia incapace e inefficiente questa amministrazione. I cittadini sono esasperati da tutto questo e l’unica cosa che il sindaco riesce a dire a proposito è che la colpa è la loro, quasi che solo i molfettesi siano incivili e sporcaccioni. Evidentemente non è così visto che nei Comuni a noi vicini la raccolta differenziata funziona meglio e le strade sono più pulite rispetto alle nostre. Il problema, allora, è chiaramente di chi ci amministra che si sta rivelando del tutto incapace. Per quanto riguarda il cemento selvaggio, è evidente che la città si sta modificando in peggio con un’occupazione sistematica di ogni metro disponibile per realizzare palazzi enormi che nascono a due passi dal mare o dalle lame, senza servizi e senza infrastrutture sociali. Occorre fermare questo scempio e ripensare la città dei prossimi anni avviando quanto prima un ragionamento ampio e partecipato sul nuovo Piano Urbanistico Generale che dovrà essere fondato sul consumo di suolo zero e sulla rigenerazione della città. 4 – Le forze politiche che in questi anni si sono fermamente e coerentemente opposte all’amministrazione Minervini hanno avviato da tempo un percorso di confronto e di condivisione di una piattaforma comune, politica e programmatica, su cui costruire l’alternativa al malgoverno di questi anni, partendo dal presupposto che altri 5 anni così porterebbero Molfetta nel baratro e che solo la buona politica può consentire il rilancio della nostra città. Questo percorso proseguirà e si svilupperà nelle prossime settimane, aprendosi alle forze sociali e politiche presenti a Molfetta e a quanti, singoli o associati, vorranno dare il loro fondamentale contributo. Per noi, però, è importante che questo confronto approdi quanto prima alla scelta di una personalità che sia in grado di rappresentare una proposta politica forte, credibile e autorevole, basata su proposte concrete ed effettivamente realizzabili, all’altezza delle sfide che Molfetta dovrà affrontare nei prossimi anni.