Rinascere dal dolore. Storie e testimoni della lotta alla mafia al Museo Diocesano di Molfetta
Definito il programma degli eventi a corollario della mostra per don Pino Puglisi
MOLFETTA - Unica tappa in Puglia, dal 10 al 26 luglio 2017, il Museo diocesano di Molfetta ospiterà un opera d’arte contemporanea dedicata a don Pino Puglisi.
Presentata al Museo San Fedele di Milano, nel marzo scorso, per volontà dell’AMEI Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, l’opera commissionata a Claudio Parmiggiani, tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale, sta girando l’Italia con esposizioni temporanee nei musei ecclesiastici. Dodici tappe ed otto regioni coinvolte, prima di raggiungere la Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi a Palermo a pochi giorni dalla data del compleanno e dell’anniversario dell’omicidio, avvenuto per mano della mafia il 15 settembre 1993.
A Molfetta, l’opera Senza titolo del maestro modenese, allievo di Giorgio Morandi, evoca le storie ed i racconti di altre vittime di mafia, dal Sindaco Gianni Carnicella a Francesco Marcone, profilandosi come un’occasione di formazione civile oltre che artistica.
Ecco dunque l’impegno del Museo diocesano e della FeArT coop., in collaborazione con AMEI Puglia, a rafforzare questa manifestazione di respiro nazionale con un programma articolato di eventi ed occasioni di riflessione.
Si parte martedì 11 luglio, dopo il prelievo dell’opera dal Museo diocesano di Fabriano, in provincia di Ancona, con l’inaugurazione dell’esposizione. Durante la serata saranno analizzati tanto gli aspetti artistici quanto quelli di contenuto alla presenza di Mons. Domenico Cornacchia, vescovo diocesano. L’opera sarà poi fruibile gratuitamente dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 ed il sabato sera dalle 20 alle 23, sino al 26 luglio quando sarà ceduta ai curatori del Museo diocesano “San Matteo” di Salerno.
Giovedì 13, la presentazione del volume “Non a caso” con l’autrice e curatrice Daniela Marcone, figlia del direttore foggiano ucciso nel 1995, con testimonianze e letture.
Infine domenica 23 luglio lo spettacolo teatrale, “U parrinu” (prete in siciliano) di Christian Di Domenico che racconta la lotta alla mafia del “prete di periferia” e l’impegno per i bambini del quartiere Brancaccio di Palermo.
«Non una semplice esposizione d’arte, dunque, quella promossa dall’istituto diocesano» – afferma il direttore don Michele Amorosini – resa possibile grazie al meritevole sostegno ed alla collaborazione della Fondazione Cariplo, delle case editrici molfettesi Nel dirittoeditore e la meridiana, del locale Presidio di Libera “Gianni Carnicella”.
Il programma degli eventi, tutti gratuiti, sarà diffuso in modo dettagliato nei prossimi giorni.