Rifondazione Molfetta: fermare il ddl concorrenza, difendere beni comuni e servizi pubblici
MOLFETTA - Con il disegno di legge n.2085 il governo chiede al Parlamento la delega per poter legiferare in tema di concorrenza. Incredibilmente i destinatari del provvedimento non sono solo le imprese, come sarebbe ovvio e naturale, ma anche i comuni considerati meri produttori di servizi e non istituzioni che erogano sì servizi, ma con la finalità di garantire la qualità della vita e la democrazia di prossimità delle persone e delle comunità di riferimento.
Infatti con l'articolo 6 del disegno di legge il governo Draghi, sostenuto trasversalmente da PD, Lega, Movimento 5 stelle, sferra un attacco pesantissimo ai servizi pubblici locali e ai beni comuni.
La modalità ordinaria di gestione dei servizi pubblici locali è la messa a gara, e quindi la conseguente privatizzazione, invece la gestione in house da parte dei Comuni è considerata straordinaria e residuale.
I Comuni che “oseranno” mantenere in proprio, la gestione dei i servizi pubblici locali dovranno giustificare e impegnarsi a rimettere in discussione tale scelta ogni anno.
Si prova così al contempo a cancellare la volontà della maggioranza assoluta delle cittadine e cittadini che, nel giugno del 2011, con il referendum sulla materia della gestione dei servizi pubblici, si è pronunciata nettamente contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali e per la sottrazione degli stessi, a partire dall'acqua, alle dinamiche di profitto.
E’ questa una questione che riguarda da vicino anche la nostra città Molfetta in cui operano aziende a totale maggioranza pubblica che gestiscono i trasporti pubblici, la raccolta dei rifiuti e manutenzioni varie.
Queste aziende secondo governo Draghi sono un insopportabile monopolio da abbattere, per noi l’Asm l’Mtm e la Multiservizi sono un patrimonio di saperi e di competenze che va difeso ad ogni costo.
Per questo abbiamo proposto al Consiglio Comunale l'approvazione di un ordine del giorno che impegni l'amministrazione,
- a richiedere formalmente lo stralcio dell'art. 6 dal Ddl Concorrenza;
- a promuovere, anche in concorso con altri enti locali, l'avvio di una discussione pubblica sul ruolo dei Comuni, dei servizi pubblici, dei beni comuni e della democrazia di prossimità dentro un contesto di ripensamento del modello sociale dettato dalla necessità di affrontare la disuguaglianza sociale e la crisi climatica, evidenziate dalla pandemia.
Beppe Zanna, Paola de Candia, Consiglieri Comunali Rifondazione Comunista/Compagni Di Strada.