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Rifondazione, l'esordio del candidato Gianni Porta alle Regionali
07 marzo 2005

MOLFETTA - 7.3.2005 La consapevolezza di vivere un passaggio che forse non è esagerato definito storico, di trovarsi in una situazione che qualche mese fa sarebbe stata impensabile, di vedere passare un treno, sul quale si vuole assolutamente salire, perché potrebbe anche non ripresentarsi più, È sembrata questa l'emozione dominante dell'assemblea pubblica di ieri alla Fabbrica S. Domenico, durante la quale Rifondazione comunista di Molfetta ha presentato la candidatura di Gianni Porta, il segretario cittadino, al consiglio regionale. “Questa non è una qualunque tornata elettorale – ha affermato Vito Copertino, coordinatore dell'incontro – ma un'occasione per rinnovare la politica e la società, per restituire ai cittadini la loro terra, la Puglia”. (nella foto, da sinistra: Copertino, Boccia, Porta) Un'occasione per la Puglia, se Nichi Vendola ne diventasse presidente, ma anche un'occasione per il partito, di cui tutti gli intervenuti, il consigliere provinciale così come gli esponenti dei vari movimenti che appoggiano la candidatura di Porta, sono sembrati consapevoli. Quella di diventare forza di governo, con tutto quel che vuol dire, rivendicando, però, da comunisti, un ruolo fondante all'interno di una coalizione della quale sono avvertite appieno le differenze. Differenze che Rifondazione non vuole e non può dimenticare, ma di cui nemmeno intende farsi spaventare, accettando il rischio della “contaminazione”, è il termine preciso usato da Gianni Porta (nella foto con Vito Copertino) nel suo discorso, fino al punto di invitare all'incontro pubblico Francesco Boccia, sconfitto alle primarie da Vendola. Primarie di cui Gianni Porta ha ribadito l'importanza, l'impossibilità di abbandonarle come strumento di politica nuova, definendole un “buon viatico per il futuro prossimo nella nostra città, non possono essere considerate come il momento della ricreazione, terminata la quale suona la campanella e tutti debbono tornare in classe”. Inevitabili, dunque, i riferimenti alla situazione cittadina, a quel che accadrà quando nei prossimi mesi si dovrà definire il progetto per arrivare alle elezioni amministrative. Anche se non è mai stato citato esplicitamente da nessuno degli intervenuti, aleggiava il ricordo della presenza di Nichi Vendola domenica scorsa, a sostegno del candidato De Robertis, così come il sospetto che l'invito a Boccia (nella foto, durante il suo intervento) fosse una sorta di risposta o ripicca. Gianni Porta ed anche il consigliere provinciale Antonello Zaza, hanno invitato piuttosto a guardare avanti, a non fermarsi sui “particolari che non vanno”, pur riconoscendo che “a Molfetta ci sono scelte che non ci piacciono”. Per il momento si tratta di incrementare il consenso attorno ad un partito che dalla sua ha, secondo quanto ribadito più volte da Vito Copertino nella sua introduzione, il radicamento nella società, di far vincere Vendola “che è una garanzia, che può farci dormire sonni tranquilli”, come affermato da Gianni Porta, che ha anche aggiunto “un uomo solo non è mai la salvezza, è una partita che ci giochiamo tutti”. Lella Salvemini
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Copertino dice che Rifondazione è radicata sul territorio; io sono molfettese ed abito a molfetta da sempre questo radicamento di Rifondazione sul territorio non l'ho proprio notato, Rifondazione è radicata allo stesso modo come è radicata la Margherita, i Democratici di Sinistra ed i Comunisti Italiani; cioè quasi nulla. Io sono uno che ha sempre votato a sinistra dividendomi tra i Democratici di Sinistra e Rifondazione; ho capito in questi mesi però che con l'antagonismo sic et sempliciter non andiamo da nessuna parte. In questi mesi partecipando ai vari incontri tra cui quelli tenuti nella sala consigliare dagli stati generali (o servitori) del centro sinistra ho capito che l'unico partito che tiene veramente a cuora la coalizione ed è stato disposto anche a sacrificare la propria visibilità per il bene della coalizione sono i Democratici di Sinistra e ritengo inoltre che sono una perfomance positiva dei DS a Molfetta possa garantire il futuro della coalizione per le prossime comunali. Infatti ho visto spesso Rifondazione e Margherita beccarsi all'ultimo sangue per la propria visibilità (Porta e Annalisa Altomare, Guglielmo Minervini e Zaza) così non si va da nessuna parte. Infatti a Molfetta la sinistra da sola non ha più del 30% nella migliore delle ipotesi e per vincere abbiamo bisogno come il pane dei voti della Margherita e del nuovo movimento Laboratorio; io noto che l'unico partito che sta facendo uno sforzo enorme affinchè ciò si realizzi sono i Democratici di Sinistra. Per queste motivazioni io voterò alle regionali Democratici di Sinistra e Corrado Minervini; tra l'altro per le notizie che ho acquisito mi sembra l'unico candidato molfettese che abbia qualche speranza di farcela visto che è appogiato da: ARCI provinciale, Sinistra Giovanile provinciale, CGIL locale, DS di Giovinazzo e DS di Terlizzi.

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