Rifondazione Comunista verso il commissariamento della sezione
MOLFETTA – 12.1.2006
Appare ormai imminente ed inevitabile il commissariamento della locale sezione di Rifondazione Comunista, determinato dalla grave crisi interna che il partito si è trovato ad affrontare a seguito dell'esito delle primarie dello scorso 4 dicembre e delle conseguenti dimissioni del segretario, Gianni Porta. La decisione di procedere al commissariamento è stata presa dal direttivo del partito tenutosi martedì sera alla presenza del segretario provinciale, Lello Crivelli, constatata l'impossibilità di procedere alla formazione di un nuovo gruppo dirigente ed all'insediamento di una nuova segreteria, a causa della indisponibilità manifestata da molti iscritti ad assumersi l'onere di guidare la sezione in questa difficile fase, e dei dissidi interni che di fatto stavano paralizzando l'attività stessa del partito. In sostanza la decisione di procedere al commissariamento di Rifondazione Comunista, con l'arrivo di un “compagno” inviato dalla Federazione Provinciale che non è stato coinvolto nelle vicende degli ultimi mesi e che sia quindi terzo rispetto alle recenti controversie interne, è stata motivata dalla considerazione che questo potrebbe costituire un elemento di garanzia per tutti che dovrebbe riportare serenità all'interno della sezione e favorire una ricomposizione delle diverse anime.
Pare che su questo punto il direttivo si sia trovato tutto d'accordo ritenendo necessario procedere ad un commissariamento che traghetti la locale Rifondazione almeno sino alle elezioni amministrative della prossima primavera, in attesa che si riordini il quadro all'interno della sezione e che si ricreino le condizioni per il normale svolgimento della vita del partito.
Ma cosa deciderà il commissario rispetto alla vicenda del riconoscimento politico del risultato emerso dalle primarie del centrosinistra? Con ogni probabilità il “reggente” inviato da Bari non potrà che prendere atto dell'orientamento largamente diffuso tra gli iscritti del partito che sono in maggioranza orientati a non sostenere la candidatura di Lillino Di Gioia, e quindi dovrebbe ratificare questa scelta ed optare per una candidatura alternativa che, al momento, non appare ancora individuata. Di sicuro i tempi per questa decisione si allungheranno dal momento che la Federazione Provinciale dovrebbe decidere il nome del commissario non prima dell'inizio della prossima settimana.
A proposito dei “tempi” i Democratici di Sinistra hanno proposto alle altre forze politiche della coalizione un termine ultimo ed improrogabile, fissato per il prossimo 16 gennaio (curiosamente ad un anno esatto dalle primarie regionali che sancirono la vittoria di Nichi Vendola su Francesco Boccia), per l'assunzione di una decisione definitiva sul riconoscimento politico del risultato emerso dalle urne, con conseguente slittamento di quindici giorni per la presentazione del programma che inizialmente era previsto per il 4 febbraio. La Margherita, come noto, si riunisce stasera per assumere una decisione, ma probabilmente la definizione di questa vicenda non arriverà prima del 20 gennaio, data in cui delle primarie molfettesi si occuperà anche l'esecutivo regionale del partito. In quella sede si confronteranno le posizioni del segretario regionale, Gero Grassi, che ha fatto sapere attraverso i giornali che le primarie di Molfetta vanno rispettate, e dell'assessore Guglielmo Minervini, molto più cauto a riguardo.
Giulio Calvani