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Rifondazione Comunista sceglie la rottura con Pd e Sel a Molfetta La sinistra antagonista pretendeva che Paola Natalicchio rinunciasse alla sua candidatura
14 marzo 2013

MOLFETTA – Il Partito della Rifondazione Comunista, come sempre, sceglie la rottura a sinistra e replica a Pd e Sel che avevano rifiutato la sua pretesa di far rinunciare alla candidatura a sindaco Paola Nataliccchio.

Ecco il loro comunicato:
"Pensavamo che costruire una coalizione di sinistra larga e plurale contro questa destra fosse obiettivo auspicabile a cui poter subordinare i percorsi parziali di ognuno.

È con questa convinzione che abbiamo, nei giorni scorsi, accettato l'invito di Pd, Sel e Movimento delle donne a confrontarci. Evidentemente, pero', non c'era - se mai c'è stata - la volonta' di Pd e Sel di fermarsi un attimo per decidere insieme programmi veri, una coalizione precisa e candidati forti.
Abbiamo chiesto di avviare un percorso largo, plurale, partecipato per costruire, insieme, un'alternativa credibile che potesse raccogliere le istanze del cambiamento provenienti da una città ferita, umiliata da una destra che sgoverna da più di un decennio.
Abbiamo chiesto quindi a Pd e Sel di ritirare la candidatura proposta, al fine di condividere un percorso a cui chiamare tutte le forze sane interessate a una vera alternativa, per discutere insieme, confrontare idee, socializzare visioni e poi trovare la sintesi di un'idea condivisa di città con una proposta unitaria di candidatura a sindaco della città.
Evidentemente c'è qualcuno che si ritiene autosufficiente dopo i risultati delle politiche, qualcuno che ritiene impossibile riconsiderare le scelte fatte finora per consentire la costruzione di una vera alternativa e di farlo, su un piano di parità, con tutte le forze interessate.
È un peccato che come avviene da 12 anni a questa parte nel centrosinistra ci sia qualcuno che pensa a salvare le proprie posizioni anziché mettersi al servizio di un reale percorso collettivo.
Noi ci abbiamo provato fino all'ultimo ma evidentemente i discorsi sui metodi di partecipazione e coinvolgimento valgono per alcuni solo quando gli fa comodo. In queste ore, il Pd pugliese si duole con il presidente Vendola per le modalità con le quali ha operato il rimpasto di giunta, facendo scelte in solitario e senza discutere del programma di fine legislatura con i partiti della sua maggioranza. A Molfetta, invece, in un momento storico drammatico per la comunità, con una situazione di seria difficoltà per la tenuta democratica della comunità, qualcuno, gli stessi che si lamentano a Bari, ritengono che basta e avanza la volontà di alcuni soliti dirigenti del centrosinistra.
È questo il peccato capitale che ha reso più forte la destra in questa città in tutti questi anni. Rispetto a questa situazione di prostrazione della città e delle sue risorse, mortificate dal centrodestra e dal centrosinistra, metteremo in campo con tutti i mezzi a disposizione un'alternativa autentica come in tutti questi anni abbiamo provato a fare, senza padroni e senza padrini, senza condizionamenti e pressioni, a mani nude e a testa alta".
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