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REGIONANDO - Riforma dei consorzi di bonifica: sì all'unanimità in quarta commissione
29 gennaio 2009

BARI - 49 articoli, in gran parte ripartiti in numerosi comma: la commissione sviluppo economico del Consiglio regionale ha detto sì a maggioranza al disegno di legge di riordino dei consorzi di bonifica. “Si conclude così – ha dichiarato il presidente Dario Stefàno – il nostro esame del ddl che era ritornato dall'Aula. Abbiamo completato un percorso abbastanza impegnativo che esprime alcuni elementi di novità, sui quali credo si possa immaginare che il Consiglio ritroverà lo spirito per una valorizzazione complessiva dell'iniziativa legislativa”. L'articolato dovrà infatti ottenere il sì definitivo dall'Assemblea plenaria prima di diventare legge regionale. “Positivo”, secondo il presidente della quarta commissione, “l'accorpamento dei consorzi, anche se si sarebbe potuto fare di più. Rimangono alcuni punti da chiarire in Aula, sia nella composizione degli organi, che maggioranza e opposizione si vorrebbero più snelli, sia per gli aspetti relativi alla parte finanziaria, in particolare rispetto al pregresso”. Resta da definire inoltre il referto tecnico di bilancio, intanto il testo sarà sottoposto ad una rilettura complessiva. “La commissione mi ha delegato a rivedere la stesura alla luce di quanto convenuto nelle due sedute – ha spiegato Stefàno - in particolare dovrò preoccuparmi della fase transitoria e delle procedure di passaggio, definire un processo adeguato nel caso degli accorpamenti”. Contrario il voto dell'opposizione. Per Nino Marmo (AN), la “conclamata spaccatura nel centrosinistra non consente di capire l'orientamento maggioranza sull'argomento e quindi quale sarà il contenuto finale della legge. Sembra evidente che la Giunta favorisca organi pletorici. Quanto alla scelta di non compensare tutte le anticipazioni, i quattro consorzi nasceranno già indebitati e le spese ricadranno sugli agricoltori: si accollerà sulle spalle di 300mila pugliesi un beneficio a vantaggio di oltre 4 milioni di corregionali”. Il capogruppo FI, Rocco Palese, ha parlato di legge “sfasciacarrozze, che porta al pettine le divisioni nella maggioranza. Andrebbe discussa il 24 febbraio, ultimo giorno di Carnevale e il 25, le Ceneri, due date in tema. La norma finanziaria, la più delicata, condona le anticipazioni della Regione ai consorzi fino al 2006, ma chiedendo il recupero di quelle successive, per 53 milioni di euro, costringerà gli enti ad emettere ruoli a carico degli utenti, per recuperare le risorse. Non sono rimosse le cause che hanno portato al blocco della contribuenza. Il problema va affrontato con l'assessore al bilancio e la Giunta”. Tra le novità, un emendamento integrativo annulla i piani di classifica e di contribuenza dei consorzi Ugento, Arneo, Stornara e Terre d'Apulia, “salvo il corrispettivo per l'uso irriguo e potabile”. Astenuti Sannicandro (Prc) e Ognissanti (PD), per i quali la stesura originaria dell'articolo era già esauriente. A maggioranza è passata la decisione dell'assessore Enzo Russo di elevare al 20% il concorso regionale nel pagamento di interessi e parte capitaria. Le garanzie offerte dalla Regione consentiranno una transazione con le banche creditrici, “si potrà chiudere al 50% dell'esposizione dei consorzi”. Russo ha calcolato intorno a 300milioni di euro l'indebitamento complessivo del sistema, comprese le anticipazioni regionali, che dal 2003 ammontano a 134 milioni. Michele Ventriceli (SD) ha chiesto, tra l'altro, norme che consentano di verificare la massa debitoria dei consorzi, riservandosi di riproporre il problema in Aula. Bocciata la proposta di Marmo di compensare tutte le anticipazioni della Regione, anche dopo il 2006. In Consiglio regionale il consigliere di AN riproporrà la questione della gestione di pozzi e dighe (“è incongruo che rimangano in capo alla Regione”, ha detto) e della sistemazione dei 75 operai irrigui a tempo indeterminato. Sui 243 pozzi, “di proprietà regionale”, Carlo De Santis si è detto “contrario a qualsiasi privatizzazione al buio”. Confermata la riduzione a quattro, con l'accorpamento dei tre consorzi nel territorio ionico salentino. La commissione resta sulle decisioni assunte all'unanimità, pur considerando le peculiarità idrogeologiche del territorio dello Stornara e Tara”.
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