REGIONANDO - Fiume Ofanto, 12° parco naturale pugliese: sì a maggioranza
BARI - E' passata a maggioranza in Consiglio regionale la legge istitutiva del Parco naturale regionale del Fiume Ofanto,dodicesima area protetta nata nella legislatura e primo parco fluviale in Puglia. Il voto favorevole del centrosinistra è stato confermato dal Ds Giuseppe Dicorato (ha sottolineato il “coraggio e la determinazione” dell'assessore Losappio nella concertazione che ha portato alla tutela di un fiume “saccheggiato e avvelenato”) e Pino Lonigro, per l'area socialista (“queste norme a salvaguardia di un grande patrimonio di tutti i pugliesi hanno seguito un percorso di coinvolgimento del territorio”).
Come annunciato nella seduta di ieri, al sì della maggioranza si è aggiunto quello dei “sette Udc”, come ha detto il capogruppo Angelo Cera (“è uno dei parchi più necessari, viste le condizioni dell'Ofanto”) e di Ignazio Zullo (“i valori naturalistici vanno salvaguardati per le generazioni future e i parchi sono compatibili con lo sviluppo”).
Astenuto il resto dell'opposizione. Il capogruppo Rocco Palese ha definito quella di Forza Italia “un'astensione non di contrarietà ma di attesa, della relazione dell'assessore sull'efficacia dei parchi”). Anche Giammarco Surico (gruppo misto), nel dubbio se i “parchi siano o meno una risorsa”, ha chiesto di verificare che quelli già creati abbiano portato “giovamento o nocumento alla popolazione”. Francesco Damone, capogruppo della Puglia prima di tutto, sostenendo che “spesso l'ambientalismo è solo teorico”, ha ricordato che l'inquinamento dell'Ofanto “è provocato dalle altre due regioni. Dobbiamo parlare di più con la gente che vive nel territorio”.
Per AN, Tommy Attanasio ha parlato di “parcomania” ed ha confermato lo scetticismo sull'efficacia dei parchi a tutela dell'ambiente, “mentre ogni attività sul territorio è realmente bloccata”.
Tredici i comuni interessati, due le province, 27mila gli ettari sottoposti a tutela lungo l'intero alveo, metà dei quali costituiti dal corso del fiume. La perimetrazione è stata definita in numerose conferenze di servizi e riunioni tecniche, a riprova del “modello concertativo seguito in tutta la fase istruttoria”, ha osservato l'assessore regionale all'ecologia Michele Losappio.
Il parco fluviale nasce per salvare l'unico fiume pugliese da un'aggressione selvaggia e continuata nel tempo, ha osservato. “Ringrazio i consiglieri regionali perché questa legge viene approvata senza voti contrari. Ringrazio quelli che si sono astenuti illustrando le motivazioni. Ringrazio i colleghi del centrosinistra. Grazie anche a Zullo ed agli Udc, che nell'autonomia della loro opposizione hanno voluto sottolineare col voto favorevole l'adesione al progetto di tutela”.
Non grandi parchi, ma tanti piccoli interventi dove sono più necessari. Questa la filosofia degli interventi a protezione dell'ambiente pugliese. “A volte il numero inganna: la dimensione del parco del Gargano è più che doppia di tutti i dodici parchi regionali, compreso quello dell'Ofanto”, ha detto ancora l'assessore. Vogliamo strappare alla speculazione edilizia piccole aree di pregio naturalistico. La convivenza tra ambiente e sviluppo è possibile ed è possibile mettere i parchi in condizione di produrre e consumare oltre che tutelare e proteggere. Certo occorre considerare anche il tempo, alcuni sono stati istituiti solo da pochi mesi”.
“Abbiamo fatto un buon lavoro” ha concluso Losappio. “Partiremo da qui per chiedere a Basilicata e Campania parità di trattamento”, a tutela di un fiume ch'è pugliese, ma attraversa un bacino interregionale.
Autore: Domenico Sarrocco