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REGIONANDO – 150mila euro a Molfetta per l'assegno di cura in favore di anziani e disabili L'assessore Guglielmo Minervini: “E' questa un'ennesima prova di attenzione che la Giunta regionale sta ponendo nell'affrontare le questioni legate alle situazioni di povertà e di disagio connesse alla non autosufficienza. Ora spetterà ai Comuni svolgere, con tempestività ed efficacia, il loro compito”
02 novembre 2006

MOLFETTA - La Giunta regionale pugliese di centrosinistra presieduta da Nichi Vendola, ha approvato, nel corso della seduta di lunedì scorso l'istituzione dell'«Assegno di Cura», strumento previsto nell'ambito della legge regionale recentemente varata in materia di servizi sociali (L.r. n. 19 del 10 luglio 2006, recante “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità ed il benessere delle persone e delle famiglie”) e volto a contrastare e prevenire quelle forme di nuova povertà dovute a condizioni di precarietà sociale o economica. Pari ad un importo massimo di 500 euro mensili, l'assegno consiste in una erogazione monetaria concessa in favore di quei nuclei familiari che si occupano direttamente della cura e dell'assistenza di un congiunto non autosufficiente, in quanto anziano o in situazione di grave disagio psichico o fisico, per il quale sia possibile una adeguata assistenza a domicilio o un percorso di cura nel proprio contesto di vita familiare. A raccogliere le istanze, individuare le famiglie beneficiarie del sostegno ed erogare materialmente i sussidi (che complessivamente ammontano a 10 milioni di euro) provvederanno, a seguito di un bando pubblico, i Comuni cui la delibera di Giunta approvata assegna le risorse necessarie. Molfetta avrà a disposizione 150.000 euro, contributo tra i più elevati di tutta la Provincia di Bari, mentre Giovinazzo (facente parte del medesimo ambito territoriale) ha ottenuto un contributo di circa 50.000 euro. “Con questo provvedimento – ha commentato, a margine della seduta di Giunta, Guglielmo Minervini (foto), assessore regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva – forniamo un contributo concreto a quei nuclei familiari che, con coraggio, decidono di prendersi cura di un congiunto in condizioni di fragilità, favorendo, così, il ricorso ai servizi domiciliari e consentendo al soggetto non autosufficiente di continuare a vivere nel calore di un contesto di vita familiare e sociale. L'Assegno di cura – ha proseguito l'assessore Minervini – è uno strumento già ampiamente e positivamente sperimentato in altri contesti regionali, e mira a sostenere i possibili disagi economici cui va incontro un nucleo familiare che si faccia carico della cura e dell'assistenza di una persona in situazione di difficoltà, senza ricorrere a strutture ospedaliere o di ricovero. E', questa – ha concluso l'assessore Minervini – un'ennesima prova di attenzione che la Giunta regionale sta ponendo nell'affrontare le questioni legate alle situazioni di povertà e di disagio connesse alla non autosufficienza. Ora spetterà ai Comuni svolgere, con tempestività ed efficacia, il loro compito”.
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