Recupero Password
Regazzoni a Molfetta: La filosofia insegna la libertà con la pornografia Al teatro Odeon l'ex docente universitario ha raccontato la sua esplorazione nel mondo della pornografia, descritta nel suo libro "Pornosofia"
18 ottobre 2010

MOLFETTA – Una platea piena e interessata ha assistito al teatro Odeon di Molfetta alla presentazione del libro Pornosofia del filosofo Simone Regazzoni, premiato con il premio Agorà de “La Città casa editrice”, ascoltando assorta il viaggio ontologico del professore in questo mondo ‘proibito’ e le sue conclusioni.
Viaggio che è costato al giovane docente la cattedra all’Università Cattolica di Milano, che non ha gradito la pubblicazione. Moderatore dell’incontro, Michele Marolla, capo cronista de La Gazzetta del Mezzogiorno, che insieme a Stefano Bronzini, docente di letteratura inglese all’Università di Bari, e allo stesso Regazzoni, hanno dato vita a un confronto aperto che, grazie allo strumento dell’indagine filosofica e di quella logica che non dà mai nulla per scontato, ha guidato il pubblico verso nuovi orizzonti, smontando fantasmi e luoghi comuni, partendo dall’analisi della pornografia come fenomeno di massa.
L’intervento iniziale di Giuseppe Filannino, coordinatore della Cgil di Molfetta, ha ricordato a tutti che il degrado etico e culturale sta facendo regredire l’uomo e soprattutto la sua libertà. «Sono qui – spiega Filannino - in quanto Regazzoni è un uomo che ha perso il lavoro e per ricordare che la cultura è uno strumento indispensabile per dare ai lavoratori la possibilità di capire i propri diritti».
Proprio attraverso l’analisi, senza tralasciare aspetti economici, storici, sociali e psicologici, emerge che con uno sguardo più attento la pornografia, mediata non più da sovrastrutture devianti, la si può conoscere in modo diverso alienandosi dalla posizione di giudice.
«Ho scoperto – spiega Regazzoni – che gli attori del mondo hard non sono oggetti ma lavoratori che fanno realmente ciò che potrebbe sembrare finzione. C’è qualcosa di artistico in questo, pensando al vasto pubblico di visitatori di siti web porno o amanti del genere». Percorrendo questi step mentali l’uomo può aprire gli occhi su una realtà vista sempre e solo da un certo lato, guadagnando conoscenza e rispetto per gli altri, ma soprattutto restituendo dignità a chi lavora in quel mondo. Un processo che, attraverso una ricerca pura e priva di condizionamenti, pone l’uomo in una condizione di maggiore libertà.
Ciò ricorda il pensiero di Voltaire (Disapprovo quello che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a farlo) e quindi l’importanza per ogni individuo che vive in società, di potersi esprimere liberamente. «La libertà e la democrazia sono due concetti distinti – ricorda il professore –. In assenza della prima non può esistere nessuna espressione o forma della seconda, in quanto la democrazia è solo il tentativo di dare una forma organizzata alla libertà». Infatti la democrazia cambia sempre col tempo così come i suoi valori di riferimento. «Vietare la pornografia - precisa Regazzoni - lederebbe il concetto più ampio di libertà. Pensate a cosa accadde nel ‘72 con il film “Ultimo tango a Parigi”, interpretato da Marlon Brando e come viene considerato oggi. In Italia si è persa l’abitudine al confronto e la giusta considerazione della filosofia… le conseguenze sono già visibili da tempo».

© Riproduzione riservata      

Autore: Domenico Sarrocco
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""

Di pornografia si può e si deve discutere, per capire e conoscere meglio le funzioni del nostro corpo, senza vergogna ed escludendo quel bigottismo che ha precluso forse, le passate generazioni, creando confusioni , degradi educativi comportamentali. Possiamo aggiungere, senza vergogna alcuna, anche di piacere naturale condiviso. Si è scoperto che la natura del sesso, le forme dell' attività sessuale e i problemi connessi coi rapporti sessuali sono gli stessi in tutto il mondo e non sono per nulla mutati dai primordi della storia. Per grande che sia la varietà dei riti e dei costumi sessuali tra i diversi popoli, l'amore ha sempre e dovunque elevato gli uomini verso il paradiso o li ha trascinati alla rovina: l'incesto è sempre stato considerato col più profondo orrore; il matrimonio è stato sempre messo in pericolo dall'amore illecito e protetto dalla prostituzione; uomini e donne hanno sempre tentato di non lasciare la propagazione al caso, ricorrendo all'uso di antifecondativi. Questi rapporti convenzionali sono regolati dalla consuetudine e sanzionati dalla religione, ma la loro radice deve ricercarsi negli istinti primitivi e immutabili che legano l'uomo alla donna o li strappano l'uno all'altra; e questi elementi strutturali della mente umana sono permanenti e universali tal quale come quelli dell'anatomia fisica. Teologi e filosofi vagliano e interpretano questi fatti secondo i principi della teologia e della filosofia che hanno adottato. La morale convenzionale trascura i fatti o li costringe nel letto di Procuste del pregiudizio e dei codici di condotta più o meno arbitrari. Ma in tempi recenti uno stuolo più numeroso di scienziati si è reso conto che questa arrogante pretesa della scienza è tanto ingiustificata e insostenibile quanto le precedenti analoghe pretese della Chiesa. Ogni essere umano deve essere libero di cercare e trovare la sua piena soddisfazione uale, in accordo con il proprio partner e compagno di vita, senza obblighi e violenze.

Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2023
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet