Regazzoni a Molfetta: La filosofia insegna la libertà con la pornografia
Al teatro Odeon l'ex docente universitario ha raccontato la sua esplorazione nel mondo della pornografia, descritta nel suo libro "Pornosofia"
MOLFETTA – Una platea piena e interessata ha assistito al teatro Odeon di Molfetta alla presentazione del libro Pornosofia del filosofo Simone Regazzoni, premiato con il premio Agorà de “La Città casa editrice”, ascoltando assorta il viaggio ontologico del professore in questo mondo ‘proibito’ e le sue conclusioni.
Viaggio che è costato al giovane docente la cattedra all’Università Cattolica di Milano, che non ha gradito la pubblicazione. Moderatore dell’incontro, Michele Marolla, capo cronista de La Gazzetta del Mezzogiorno, che insieme a Stefano Bronzini, docente di letteratura inglese all’Università di Bari, e allo stesso Regazzoni, hanno dato vita a un confronto aperto che, grazie allo strumento dell’indagine filosofica e di quella logica che non dà mai nulla per scontato, ha guidato il pubblico verso nuovi orizzonti, smontando fantasmi e luoghi comuni, partendo dall’analisi della pornografia come fenomeno di massa.
L’intervento iniziale di Giuseppe Filannino, coordinatore della Cgil di Molfetta, ha ricordato a tutti che il degrado etico e culturale sta facendo regredire l’uomo e soprattutto la sua libertà. «Sono qui – spiega Filannino - in quanto Regazzoni è un uomo che ha perso il lavoro e per ricordare che la cultura è uno strumento indispensabile per dare ai lavoratori la possibilità di capire i propri diritti».
Proprio attraverso l’analisi, senza tralasciare aspetti economici, storici, sociali e psicologici, emerge che con uno sguardo più attento la pornografia, mediata non più da sovrastrutture devianti, la si può conoscere in modo diverso alienandosi dalla posizione di giudice.
«Ho scoperto – spiega Regazzoni – che gli attori del mondo hard non sono oggetti ma lavoratori che fanno realmente ciò che potrebbe sembrare finzione. C’è qualcosa di artistico in questo, pensando al vasto pubblico di visitatori di siti web porno o amanti del genere». Percorrendo questi step mentali l’uomo può aprire gli occhi su una realtà vista sempre e solo da un certo lato, guadagnando conoscenza e rispetto per gli altri, ma soprattutto restituendo dignità a chi lavora in quel mondo. Un processo che, attraverso una ricerca pura e priva di condizionamenti, pone l’uomo in una condizione di maggiore libertà.
Ciò ricorda il pensiero di Voltaire (Disapprovo quello che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a farlo) e quindi l’importanza per ogni individuo che vive in società, di potersi esprimere liberamente. «La libertà e la democrazia sono due concetti distinti – ricorda il professore –. In assenza della prima non può esistere nessuna espressione o forma della seconda, in quanto la democrazia è solo il tentativo di dare una forma organizzata alla libertà». Infatti la democrazia cambia sempre col tempo così come i suoi valori di riferimento. «Vietare la pornografia - precisa Regazzoni - lederebbe il concetto più ampio di libertà. Pensate a cosa accadde nel ‘72 con il film “Ultimo tango a Parigi”, interpretato da Marlon Brando e come viene considerato oggi. In Italia si è persa l’abitudine al confronto e la giusta considerazione della filosofia… le conseguenze sono già visibili da tempo».
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Autore: Domenico Sarrocco