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REFERENDUM – Brutta responsabilità di chi non vota: leggete queste storie e voterete SI'
10 giugno 2005

ROMA – 10.6.2005 Mi ero ripromessa di scrivere qualcosa per "Quindici" sui referendum di domenica e lunedì fin dai primi di marzo, cioè fin da quando le contingenze fortunate mi hanno portata a lavorare come addetta stampa del Comitato nazionale per il Sì. Riesco a farlo solo oggi, a poche ore della chiusura della campagna elettorale, appena uscita dalla doccia, con i capelli ancora bagnati. Lo faccio perché stasera alle 18 sarò a Campo dei Fiori per la chiusura romana della campagna, ma in fondo avrei voluto essere a Molfetta, a Corso Umberto, a sentire due dei personaggi politici che più stimo in assoluto: Cesare Salvi e Maria Celeste Nardini. E a dare volantini con i miei amici di sempre: Davide, Gianni, Lella e gli altri. So che a Molfetta è stata fatta una campagna referendaria seria e vivace. Dopo molti anni. E ne sono entusiasta perché, benché da distanza, l'ho fortemente voluta e sostenuta. Non certo perché sono parte istituzionale del Comitato nazionale. Quando io e Davide De Candia abbiamo firmato per questi referendum eravamo a Bologna, per un convegno dedicato a Giovanni Sartori. Questa battaglia ci sta a cuore da mesi. Adesso che è quasi conclusa, tirare le somme e iniziare a fare qualche bilancio, ancor prima dei risultati, è utile e necessario. Leggo che anche a Molfetta il dibattito ha rischiato di incagliarsi nel politicismo più inopportuno. È stata l'intervista al senatore Azzollini, in particolare, a spingermi a chiedere mezz'ora di permesso dall'ufficio e a tenermi inchiodata qui davanti al computer. Il mio giornale è andato a chiedere al senatore se andrà a votare o no. Non è la risposta che mi interessa. Il punto è: cosa importa? Questa non è una battaglia di senatores. E comunque i "senatori" di questa battaglia non sono solo quelli di palazzo Madama. Questa è la battaglia di Cinzia, 33 anni, giornalista di un famoso Tg nazionale, al terzo ciclo di Fivet. È diventata infertile per un motivo banalissimo: un'infezione ginecologica tra le più comuni, che le ha occluso le tube. E sta provando ad avere un bimbo, come molte donne della sua età, comunque. Solo che grazie alla legge 40 ogni tentativo è una stimolazione ormonale, un giro sulla giostra della paura, dello stress, dei disagi fisici. Me lo ha spiegato lei "come si fa" la fecondazione assistita. Prima i controlli, ogni due giorni (che vuol dire buchi nella pancia, prelievi); poi il ciclo ormonale, un paio di settimane. Poi l'espianto degli ovociti, che vuol dire un'operazione in anestesia totale, in cui ti bucano l'ovulo con una siringa. Poi la "conta" degli embrioni. «E lo devi dire che se ne produco dieci, loro possono lavorare solo su tre, dopo la legge 40. E gli altri li buttano nel cesso». Poi il famoso lavoro in provetta. E infine l'impianto, che è indolore, poco più di un pap test. Cinzia è stanca. Questa legge le sta complicando la vita, le sta complicando un percorso già non facile. Questa è anche la battaglia di Domenico. L'ho conosciuto una settimana fa, mentre organizzavo la conferenza stampa delle oltre cento associazioni di malati che si sono schierati a favore del Sì, scandalizzati dall'impossibilità, dopo la legge 40, di fare ricerca sulle cellule staminali embrionali e di accedere alla diagnosi pre-impianto. Domenico qualche mese fa ha perso suo figlio, un bimbo di pochi anni, a causa dell'atrofia muscolare spinale. Non sapevo cosa fosse, prima di aver visto in conferenza il piccolo Sandro, un peperino di quattro anni, che forse avrebbe voluto saltare e giocare a pallone, come tutti i bambini della sua età, e invece era inchiodato a un carrozzino/sedia a rotelle che muoveva con una specie di joistick. Le manine lunghe e deformi, gli occhi aperti appena. La nonna con lo sguardo triste: «Ma guardi che va all'asilo lui!». La madre forte, a raccontare sempre la stessa storia davanti alle telecamere. Questa è anche la battaglia di Simona (Di Giulio) e di Luca (Coscioni), che hanno la Sclerosi Laterale Amiotrofica e non possono camminare, non possono parlare, e vanno incontro a morte certa, tra pene atroci, e si battono perché se la loro storia ricapita a qualcuno, fra qualche anno, possa andare diversamente. Potrei andare avanti per ore. Potrei scrivere di tutte le telefonate a singhiozzi che ho ricevuto al Comitato, delle coppie che sono venute a trovarci e dei malati che ci hanno scritto. All'inizio dicevo "che ci hanno sostenuto, che hanno lavorato per noi". In realtà siamo stati noi a lavorare per loro. Io faccio notte da tre mesi per loro. Faccio notte perché meritiamo un paese più civile di questo, dove la speranza di cura sia un diritto, dove un percorso difficile come quello della fecondazione assistita sia agevolato e non ostacolato, dove il corpo della donna sia salvaguardato dai tentativi di violenza istituzionale. Racconto un'ultima storia, quella di mia nonna Lina. La mia seconda mamma. Allegra, forte, in salute. Aveva 75 anni quando una mattina si è svegliata e ha iniziato a dire che aveva i cani nel letto e a girare nuda per casa. Il morbo di Alzheimer le fu diagnosticato qualche mese dopo. Ha vissuto a casa mia dai miei 17 ai miei 19 anni. E dopo quell'esperienza la mia vita e quella dei miei famigliari è cambiata per sempre. In quei mesi ricevevamo a casa il bollettino dell'Associazione Italiana Malati di Alzheimer. E sentivamo parlare delle staminali, come possibilità di guarigione. Ho sempre sperato che un giorno qualcuno mi suonasse alla porta, mi desse una "scatola" di staminali per mia nonna e lei tornasse a essere quella di prima. Era allegra, forte, in salute. Avrei fatto di tutto per riaverla indietro. Dovevo dirle ancora tante cose. Mia nonna, invece, se ne andò nel giro di un paio di anni. Morì che pesava 40 chili. Quando penso a Sandro e al suo carrozzino/sedia a rotelle che muove col joistick penso che la storia di mia nonna non valga più la pena di essere raccontata. Poi penso anche che si tratta di un'unica, grande storia. Chi ha deciso di non andare a votare domenica e lunedì si è preso la responsabilità di non dare retta a queste cose, di non ascoltare queste storie. È una bella responsabilità. Anzi è brutta. Fortunatamente ci sono ancora 48 ore per cambiare idea. Paola Natalicchio
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Caro Gianni, pur non condividendo alcune (solo alcune)cose che hai scritto, accetto, ad urne chiuse e a risultati acquisiti, il piano di confronto che proponi e provo a risponderti. Io credo che la libertà non significhi "assenza di regole". Penso che sugli argomenti di cui stiamo parlando una disciplina (che vieti alcune cose, che ne consenta altre) sia indispensabile. Non si può lasciare su questi temi una anarchia di comportamenti che (dal mio punto di vista...sempre dal mio limitato punto di vista) minerebbe profondamente la concezione stessa di stato di diritto. Non penso che si possa dire: "io questa cosa (che riguarda, come dici, argomenti così delicati) non la considero giusta e non la faccio. Se tu la consideri giusta, falla pure". O meglio, lo Stato non può dire una cosa del genere. Capisco che quella basata sul principio del "laissez faire" sia una impostazione molto seducente, ma dal mio punto di vista altrettanto pericolosa. Ecco, per me serve disciplinare la materia. Il punto allora dovrebbe essere: come disciplinarla bene? Anche per me (che mi sono astenuto) come per chi ha promosso e sostenuto i referendum, la legge 40 detta una pessima disciplina (l'ho detto e scritto molte volte). La domanda allora dovrebbe essere: era il referendum lo strumento giusto per intervenire sulla legge? Il Comitato per il Sì ha ritenuto che lo fosse, io continuo a pensare che, per la sua connotazione, il refendum fosse lo strumento più sbagliato. Guarda, nel fronte referendario oggi cominciano a dirlo un po' tutti (ieri sera ad "Otto e mezzo", su La7, lo ha detto Fassino, e stamattina ad "Omnibus", sempre su La7, lo ha ribadito ancor più chiaramente Vannino Chiti, della segreteria dei Ds). Le ragioni sono molteplici, le riconoscerai anche tu e forse non è il caso di ripeterle tutte, per l'ennesima volta, anche in questa sede. Mi limito però solo ad una: questa consultazione referendaria ha tremendamente radicalizzato le posizioni, esasperato i conflitti e riproposto una contrapposizione netta tra laici e cattolici che, sempre dal mio punto di vista, è un po' anacronistica (oggi Mannhaimer sul Corriere dice che in sostanza i cattolici che hanno seguito le indicazioni della Chiesa si aggirano intorno al 30%. L'astensione è stata del 75%! Per non considerare quella percentuale, per quanto bassa, di coloro che sono andati a votare "no"). Tutto questo è andato tremendamente a discapito del dibattito e delle discussioni sul merito dei quesiti, con l'effetto di allontanare altre (consistenti) fette di elettorato dalle urne (rimando, anche su questo, all'analisi pubblicata dal Corriere). Se quella contrapposizione poteva essere comprensibile ed addirittura opportuna su temi di una evidenza e chiarezza solari (aborto sì- aborto no, divorzio sì - divorzio no), ed in un'Italia ben diversa da quella attuale, bè su quesiti così complessi e delicati ha solo nuociuto alla causa referendaria. Che male c'è a riconoscere che si è sbagliato (clamorosamente, dal mio punto di vista) strumento per combattere una battaglia per molti aspetti giusta? Perchè non si è fatta una battaglia di opinione per sostenere la rivisitazione in Parlamento della legge, partendo dalla proposta Amato che giace in Senato (quanti la conoscono?)? So benissimo che oggi sarà tremendamente più difficile (difficile, non impossibile). Ma di chi è la responsabilità? Di chi responsabilmente (dal mio punto di vista) non si è avvalso di questo strumento, o di chi, forzando tremendamente la mano ed adoperando argomenti irrispettosi per la sensibilità di una gran parte (piaccia o no) della nostra società (ricordi, Gianni,la Madonna arruolata tra i testimonial del referendum?), ha radicalizzato lo scontro, esacerbato gli animi e contribuito a creare un clima da Breccia di Porta Pia? Ecco, Gianni, perchè, per me, con il Referendum si è del tutto sbagliato strada. D'altro canto l'astensione è andata al di là di ogni aspettativa (io credevo che il sì sarebbe arrivato almeno al 35-40%) e bisognerebbe che i promotori di questo referendum (non i sostenitori, come Fassino che si è trovato a combattere una battaglia in cui, onestamente, non ha mai creduto fino in fondo e lo ha fatto con una dedizione davvero encomiabile) riflettessero molto ed a lungo su questo. Un abbraccio.

Cari amici,da astensionista consapevole e molto informato sui temi referendari (almeno x quanto ho potuto),sono indignato e offeso x quanti possano ritenermi incapace di ragionare con la mia testa ed assumere una posizione ma pronto solo a prostrarmi ai piedi del Cardinal Ruini.E come me tanti ke nn hanno votato in maniera consapevole e attiva.Ai falsi moralisti ricordo come il quorum sia un indice della volontà popolare di cambiare una legge,prima ancora di capire se la volontà sia cambiarla o meno!Ai libertini anticlericali ricordo ke la legge 40 nn è una legge cattolica e ke votare no x un cattolico avrebbe voluto dire accettare una legge ke è cmq contro la morale cristiana!Vogliamo dimenticare come il referendum sia stato voluto all'indomani della sconfitta di ki in parlamento nn è riuscito a raggiungere la maggioranza per far votare i propri emendamenti?Per nn parlare della demagogia e della falsità con cui sono stati pubbblicizzati i quesiti.Un esempio?n.1:titolo:"libertà di ricerca"...ma l'articolo di riferimento prevede anke il vincolo dell'accertazione della fertlità o sterilità per l'accesso alla fecond assistita!!!!Cosa c'entra la libertà di ricerca?Come vedete si è cercato di cavalcare il delirio di onnipotenza di alcuni scienziati e il malessere di poveri sfortunati,accecandoli con la chimera di scoperte ke kissà quando diventeranno strumenti accessibili all'uomo!Io ho avuto paura e avevo i brividi...oggi sto meglio xkè mi è stata restituita la fiducia ke nel futuro la vita sia anteposta al progresso della scienza
Caro Giulio e care/i tutte/i, non sono un giurista, e non voglio ragionare nè di opportunità né di politica ma solo dire una semplice cosa, dopo aver preso questa cocente delusione. Non voglio fare analisi politiche, sociali, costituzionali (le lascio per ora ad altri), nè rispondere a riflessiooni che considero velenose e a volte un po' di bassa cucina, DICO SOLO CHE MI FA RABBIA CHE RIMANGA IN PIEDI, CI SIA IN ITALIA, UNA LEGGE APPROVATA DAL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA (CHE è ANCHE MIO STO PARLAMENTO E STA REPUBBLICA, ALMENO UN PO...) CHE SU QUESTIONI DI COSCIENZA - APPUNTO COME HANNO DETTO IN TANTI - E CHE ATTENGONO ALLE LIBERTà PERSONALI, RIGUARDANTI IL PROGETTO DI VITA, IL DESIDERIO, IL BISOGNO, CI SIA UNA LEGGE CHE VIETA DI FARE QUALCOSA A QUALCUNO E PRESCRIVA COSA SI PUò FARE O COSA NON SI PUò FARE. PER RENDER CHIARA LA QUESTIONE, SE TU (GENERICO) CREDI CHE L'EMBRIONE SIA VITA IO NON TI OBBLIGHERò MAI A FARE QUALCOSA DI CONTRARIO AI TUOI PRINCIPI. SE IO NON CREDO LE TUE STESSE COSE VOGLIO AVERE DIRITTO DI SCEGLIERE. PRIMA ANCORA DI ENTRARE NEL COSIDDETTO MERITO DELLA QUESTIONE, NON è QUESTO CHE VOGLIO FARE QUI E ORA, ERO RIMASTO AL FATTO CHE QUANDO NON C'è ACCORDO DEGLI INDIVIDUI IN UNA COMUNITà SU QUESTIONI DI COSCIENZA SI SALVAGUARDA ALMENO IL DIRITTO DI LIBERA SCELTA, PURCHè NON DANNEGGI GLI ALTRI. TRA L'ALTRO QUALCHE LIBERALE NON SOVIETICO L'HA DETTO TANTO TEMPO FA. CON QUESTA LEGGE, SE IO DOVESSI-VOLESSI DOMANI AVVALERMI DI DONATORE ESTERNO, NON POTREI FARLO. CHI DANNEGGEREI NELLE SUE LIBERTà SE INVECE LA LEGGE MI CONSENTISSE DI AVVALERMI DI QUESTA FACOLTà? OGGI MI SENTO MOLTO COSTRETTO... è MOLTO BRUTTO... Ciao


Mimmo, non vorrei continuare questa polemica che considero inutile (sui quesiti non hai speso UNA parola...nemmeno UNA) e non la vorrei continuare, pubblicamente, sul piano delle scorrettezze e degli attacchi personali che tu hai scelto. Ma, ahimè, mi vedo costretto a farlo e non mi tiro indietro. Mimmo, ti cito testualmente: "Come è possibile che proprio tu (...)non riesca a cogliere la PALESE INCOSTITUZIONALITA' della scelta dell'astensione". Mimmo, l'hai scritto tu...ricordi??? Te lo ripeto, così magari capisci meglio: PALESE INCOSTITUZIONALITA'...Mimmo, non "semplice incostituziuonalità", no, Mimmo, PALESE INCOSTITUZIONALITA'..l'hai scritto tu...ricordi? PALESE INCOSTITUZIONALITA', non "semplice" ...Mimmo, l'hai scritto tu, non "semplice", no, PALESE... ricordi? Dove hai scritto "produce", Mimmo, dove...e dove "effetti", Mimmo...a quale forum hai partecipato, Mimmo? PALESE INCOSTITUZIONALITA', Mimmo...chi è che dice il falso, Mimmo??? Mannaggia a te...ci hai provato ma ti è andata male. Capita. Ma andiamo avanti. Per quanto riguarda quel testo di legge che citi dovresti approfondire un po' la materia...e non basarti solo sule "Catene di Sant'Antonio" via e-e-mail da cui ti documenti e da cui trai certe presunte "verità", spesso poco informate. Quell'articolo recita così: "Il pubblico ufficiale, l'incaricato di un pubblico servizio, l'esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni nell'esercizio di esse, si adopera - a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati; - od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati; - o ad indurli all'astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000". Se la tua interpretazione fosse giusta (e non lo è...Mimmo, non lo è...io parlo a ragion veduta, tu?) nessun parlamentare, sindaco, ministro, assessore potrebbe MAI fare campagna elettorale, infatti questo articolo non parla solo di astensione ma anche di presentazione di liste e, in sostanza, di campagne elettorali. La chiave di lettura per ben interpretare questo articolo (ben interpretare questo articolo...) è l'inciso "abusando delle proprie attribuzioni nell'esercizio delle stesse". Un parlamentare-ministro-assessore-sindaco ESERCITA una sua prerogativa ed un suo diritto costituzionale (ah, questa benedetta Costituzione, se la si conoscesse un po' di più!)nell'esprimere una sua opinione su questi argomenti e non ABUSA di nessuna sua attribuzione nell'esercizio delle sue funzioni (non parlo dei "ministri di culto" di cui non mi interesso). Se la pensi davvero così, se pensi che sia una condotta penalmente rilevante, perchè non fai un bell'esposto alla Procura? Sai le risate che fai fare a quei poveri magistrati, sempre lì, tristi, al lavoro??? Poverini, anche loro hanno bisogno di due minuti di sana ilarità! Mimmo, accetta un consiglio, parla di opportunità politica, forse è un argomento per te più congeniale, ma lascia stare le argomentazioni giuridiche..stai dimostrando che non sono davvero il tuo forte e su questo piano, con me, caschi proprio male e continui ad esporti, alla tua età, a brutte figure. Se volessi essere duro (come hai detto? Ah, sì, "le parole sono pietre") ti direi che non ne capisci proprio niente di diritto...e sei stato, per un po', pure legislatore! Ho poi detto che sei solo nel sostenere che l'astensione sia incostituzionale - ricordi quella PALESE INCOSTITUZIONALITA' di cui sopra, Mimmo? - (guarda, pure Fassino, il tuo segretario, l'ha definita scelta legittima, per quanto, dal suo punto di vista, inopportuna), non penso nè ho detto che non sia in buona compagnia sul merito dei referendum. Mimmo, quanta confusione che fai...non ti riconosco proprio più! Ps. La finiamo qua, o vuoi proseguire?
Mimmo, non vorrei continuare questa polemica che considero inutile (sui quesiti non hai speso UNA parola...nemmeno UNA) e non la vorrei continuare, pubblicamente, sul piano delle scorrettezze e degli attacchi personali che tu hai scelto. Ma, ahimè, mi vedo costretto a farlo e non mi tiro indietro. Mimmo, ti cito testualmente: "Come è possibile che proprio tu (...)non riesca a cogliere la PALESE INCOSTITUZIONALITA' della scelta dell'astensione". Mimmo, l'hai scritto tu...ricordi??? Te lo ripeto, così magari capisci meglio: PALESE INCOSTITUZIONALITA'...Mimmo, non "semplice incostituziuonalità", no, Mimmo, PALESE INCOSTITUZIONALITA'..l'hai scritto tu...ricordi? PALESE INCOSTITUZIONALITA', non "semplice" ...Mimmo, l'hai scritto tu, non "semplice", no, PALESE... ricordi? Dove hai scritto "produce", Mimmo, dove...e dove "effetti", Mimmo...a quale forum hai partecipato, Mimmo? PALESE INCOSTITUZIONALITA', Mimmo...chi è che dice il falso, Mimmo??? Mannaggia a te...ci hai provato ma ti è andata male. Capita. Ma andiamo avanti. Per quanto riguarda quel testo di legge che citi dovresti approfondire un po' la materia...e non basarti solo sule "Catene di Sant'Antonio" via e-e-mail da cui ti documenti e da cui trai certe presunte "verità", spesso poco informate. Quell'articolo recita così: "Il pubblico ufficiale, l'incaricato di un pubblico servizio, l'esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni nell'esercizio di esse, si adopera - a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati; - od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati; - o ad indurli all'astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000". Se la tua interpretazione fosse giusta (e non lo è...Mimmo, non lo è...io parlo a ragion veduta, tu?) nessun parlamentare, sindaco, ministro, assessore potrebbe MAI fare campagna elettorale, infatti questo articolo non parla solo di astensione ma anche di presentazione di liste e, in sostanza, di campagne elettorali. La chiave di lettura per ben interpretare questo articolo (ben interpretare questo articolo...) è l'inciso "abusando delle proprie attribuzioni nell'esercizio delle stesse". Un parlamentare-ministro-assessore-sindaco ESERCITA una sua prerogativa ed un suo diritto costituzionale (ah, questa benedetta Costituzione, se la si conoscesse un po' di più!)nell'esprimere una sua opinione su questi argomenti e non ABUSA di nessuna sua attribuzione nell'esercizio delle sue funzioni (non parlo dei "ministri di culto" di cui non mi interesso). Se la pensi davvero così, se pensi che sia una condotta penalmente rilevante, perchè non fai un bell'esposto alla Procura? Sai le risate che fai fare a quei poveri magistrati, sempre lì, tristi, al lavoro??? Poverini, anche loro hanno bisogno di due minuti di sana ilarità! Mimmo, accetta un consiglio, parla di opportunità politica, forse è un argomento per te più congeniale, ma lascia stare le argomentazioni giuridiche..stai dimostrando che non sono davvero il tuo forte e su questo piano, con me, caschi proprio male e continui ad esporti, alla tua età, a brutte figure. Se volessi essere duro (come hai detto? Ah, sì, "le parole sono pietre") ti direi che non ne capisci proprio niente di diritto...e sei stato, per un po', pure legislatore! Ho poi detto che sei solo nel sostenere che l'astensione sia incostituzionale - ricordi quella PALESE INCOSTITUZIONALITA' di cui sopra, Mimmo? - (guarda, pure Fassino, il tuo segretario, l'ha definita scelta legittima, per quanto, dal suo punto di vista, inopportuna), non penso nè ho detto che non sia in buona compagnia sul merito dei referendum. Mimmo, quanta confusione che fai...non ti riconosco proprio più! Ps. La finiamo qua, o vuoi proseguire?

Perchè nessuno si confronta sui veri contenuti del referendum o cerca di informarsi sui veri risvolti di chi vive la situazione? Perchè si parla come se ciò non potesse un giorno toccare a ciascuno di noi? I vari politici? Li vedo mentre passano notti insonni ad interrogarsi sul destino degli embrioni!! Ma per favore! Se a loro stessi o loro familiari dovessero capitare malauguratamente problemi di sterilità, sarebbero già pronte ad accoglierli le varie cliniche svizzere o francesi. Ed io sono stanca di essere additata in tutti i vari dibattiti come colei che ha il "capriccio" del figlio, come colei che lo vuole per forza, che lo vuole biondo e bello e per questo se lo fa selezionare ad hoc. Sono stanca di sentirmi dire che Dio ha voluto così quindi rassegnati. Nessuno dice o vuole accettare che la sterilità è una malattia e come tale ha il diritto di essere curata come tutte le altre. Io ho l'apparato riproduttivo che non mi funziona, così come a qualcuno non funziona il cuore, il fegato, o i reni. Sono forse organi di serie b? Perchè devo rassegnarmi se c'è possibilità di cura? Sarebbe come negare un trapianto ad un malato di cuore. Mi si dice che la situazione è delicata perchè c'è di mezzo la vita umana. Non voglio essere presuntuosa, ma forse io ne conosco maggiormente il valore, visto che sono impossibilitata a darla. Quindi sono a favore della regolamentazione, non della repressione in nome di un ipotetico far west che in realtà non c'è mai stato. Non possiamo proibire i trapianti soltanto perchè c'è qualche trafficante di organi. Sono stanca di sentire che ci si rivolge alla fecondazione artificiale come ad una fabbrica per confezionare figli. Scommetto che nessuno di coloro che hanno parlato hanno mai messo piede in una clinica. Se lo facessero, scprirebbero che nessuno, e dico nessuno, pensa lontanamente ad andarci se il figlio può averlo naturalmente. Scoprirebbero che tutti prima di arrivarci hanno tentato tutte le strade per evitare di entrarci. Scoprirebbero che la maggior parte spesso ne esce senza aver concluso nulla e che quindi molti non arrivano nemmeno a pensare che il figlio lo vogliono biondo e bello quando la loro prima speranza è che ci possa essere la gravidanza! E scoprirebbero che molte gravidanze spesso non arrivano al terzo mese. Io non mi sento in coscienza di affermare che la legge è sbagliata, ma volevo solo dire che bisogna evitare di avanzare giudizi, soprattutto di una realtà che non si conosce.
Cara Paola, dissento dalla tua affermazione "Il mio giornale è andato a chiedere al senatore se andrà a votare o no. Non è la risposta che mi interessa. Il punto è: cosa importa?". A me interessa sapere come vota il senatore Azzollini, perché credo che gli elettori dovranno "giudicarlo" anche per questo. E tanto ho ritenuto "pretestuosa" e "ipocrita" la notizia sul comportamento di Azione Giovani di Castellana tanto ritengo "giornalisticamente" legittima e opportuna l'intervista al senatore locale. Premesso questo, vorrei rispondere con molta pacatezza a Giulio (anche se non è facile, perché le parole sono pietre e talvolta fanno male). Caro Giulio, partiamo dalla volgarità di quelle tue frasi "Mi meraviglia in considerazione dell'enorme rilevanza che il Comitato per il referendum ha dato a tutte le dichiarazioni di politici, saltimbanchi, nani e ballerine che hanno dichiarato di andare a votare per il sì. Quale valore politico profondo assumono le decisione di Vasco Rossi o Simona Ventura? Che differenza c'è tra Paolo Hendel e Azzollini?" Innanzi tutto come fai, caro Giulio, a non capire quanto sia difficile anche per un attrice o un cantante nell'Italia di oggi assumere una posizione pubblica "contro" il papa, la Chiesa, cardinali, vescovi, parrocchie ecc.?? Davvero pensi che non ci sia differenza tra Paolo Hendel e Tonino Azzollini? A dire il vero dal punto di vista etico, culturale e politico c'è un abisso. Davvero come tra un gigante e un nano. Ti sei arruolato anche tu, caro Giulio, tra quelli che pensano che Dario Fo, nonostante il Nobel, sia solo un miserabile "giullare" (e lo dicevano pensando di offenderlo!). Davvero non ti riconosco più, caro Giulio. Come è possibile che proprio tu che volevi organizzare una mobilitazione per la difesa della Costituzione non riesca a cogliere la palese incostituzionalità della "furbissima" scelta dell'astensione. Di questo si tratta, infatti, e non della diversità di opinioni su cosa sia l'embrione, cosa sia lecito per la ricerca scientifica ecc. ecc. Vorrei solo che un "giurista" come te che si professa sensibile alla Costituzione si soffermasse a riflettere serenamente su poche cose. 1. Con la campagna per un'astensione attiva va a farsi benedire la segretezza del voto. 2. Il quorum del 51 per cento fu introdotto nella Costituzione quando c'era il "dovere" di andare a votare, al punto che la non partecipazione era menzionata sul certificato penale e comunque si aveva normalmente una partecipazione altissima superiore al 90%. 3. C'è nei fatti uno stravolgimento della volontà popolare: se io davvero volessi astenermi per mantenermi "terzo", "neutrale" tra i due schieramenti non potrei farlo perché sarei "forzatamente" arruolato in uno dei due schieramenti. 4. Essendo ormai l'astensine "fisiologica" attorno al 25%, il risultato paradossale e palesemente anticostituzionale è che il 25,1% prevale sul 49,9% ...e tu mi vieni a parlare di "posizioni partigiane", di "roghi laici" e di "ridondante retorica". Davvero non ti riconosco più, Caro Giulio.

Ho i brividi...nel pensare ke tra qualke anno il piccolo Sandro, Simona, Luca...nn avranno più bisogno di cure...nn ne avranno xkè nn saranno ritenuti degni di vivere prima ancora di vedere la luce del sole,xkè riteniamo vita solo quella ke può essere vissuta nel confort,nel benessere,nell'edonismo...io ho i brividi nel pensare ke tra qualke anno di Sandro nn si parlerà più...xkè alla mamma qualcuno dovrà anke spiegargli ke la scienza ha i suoi tempi,ke è demagogico fare leva sulla disperazione dei malati e rincorrere il delirio di onnipotenza dei ricercatori senza scrupoli. La scienza deve essere al servizio dell'uomo e della vita,ma il rischio è che l'uomo ne diventi schiavo,xkè nn tutto ciò ke è possibile è anke moralmente lecito.Mi spiace notare come si sia xsa l'ennesima occasione x fare una discussione antropologica sulla scienza,nascondendo tante verità:quanti sanno ke la ricerca si può fare sulle staminali embrionali dei primati xkè hanno oltre il 95% di omologia con quelle umane?ke laddove impiantate le embrionali sono risultate solo CANCEROGENE?ke i soli risultati SCIENTIFICI PUBBLICATI sono stati ottenuti con le staminali adulte?Vogliamo parlare solo delle illusioni scientifiche o dei dati scientifici provati e pubblicati?...Ho i brividi nel pensare ke se l'embrione nn è vita xkè nn esercita l'autocoscienza qualcuno dovrà spiegarmi xkè nn dovrei avere paura di essere ucciso quando dormo,quando sono sotto anestesia,insomma quando nn esercito l'autocoscienza!!! Una materia così complessa nn si regolamenta con una crocetta,ma con un dibattito nelle sedi preposte...io ho i brividi per la paura e xciò NON VOTO



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