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Questa sera replica che “I giganti della Montagna” al Teatro del carro di Molfetta
17 maggio 2014

MOLFETTA - Questa sera replica alle ore 20.30 presso il teatro del carro di Molfetta lo spettacolo teatrale : I giganti della montagna- la favola del figlio cambiato di Luigi Pirandello per la regia di Francesco Tammacco.

Con tra gli altri Daniela Rubini, Vincenzo Raguseo e Leonardo Mezzina.

Lo spettacolo è l'approdo finale alla messa in scena preparato durante il corso di Teatro "FUOCO CENTRALE" diretto dallo stesso Tammacco.

La Storia

«I GIGANTI DELLA MONTAGNA è presentata dallo stesso Pirandello come un'opera MITO scritta tra il 1930 e il 1933. Indica la caratteristica del testo, che aspira ad una riflessione sul tema dei rapporti tra CULTURA, ARTE, da un lato e società moderna dall'altro. La vicenda infatti si svolge in tempo e luoghi indeterminati.

In una villa misteriosa, detta della "Scalogna" , abita una sorta di Sciamano , Cotrone insieme ai suoi compagni, detti degli Scalognati.

Vivono come in un ghetto, lontano da un mondo, capace però di potenziare la vita dello Spirito e della Fantasia. In tale villa arriva una compagnia di attori, guidati dalla prima attrice Ilse Paulsen che ha inutilmente tentato di portare in scena il testo a lei dedicato  da un poeta che per lei si è ucciso. LA FAVOLA DEL FIGLIO CAMBIATO. Gli Scalognati propongono loro di restare, accettando di poter recitare l'opera solo per se stessi, rinunciando all'impossibile missione di portare il teatro in una società che rifiuta l'Arte (e il Teatro in particolare). Ma Ilse ribadisce il suo  irrinunciabile impegno pedagogico.

Cotrone annuncia che glia attori potranno rappresentare LA FAVOLA presso i GIGANTI DELLA MONTAGNA, tutti dediti alla vita materiale e dunque difficilmente sensibili ai valori dell'Arte» (ra).

NOTE DI REGIA

I GIGANTI DELLA MONTAGNA, opera quasi onirica e surreale di Luigi Pirandello, tremendamente bella per quanto incompiuta ma bastevole è di un'attualità impressionante. Penso a Pompei, Ercolano, alle stupende Opere non più protette per incuria pigrizia o inettitudine; penso al ruolo ormai antipedagogico della Televisione; penso all'arte italiana oggi protetta da un piccolissimo quanto fragile ombrellino come quello di Mara-Mara. E' la nostra missione, da teatranti,   far sognare un altro mondo incantevole, Bello, suadente. Un mondo giusto per la nostra Anima prima che giunga l'ora dei Giganti....

Francesco Tammacco

 

 

 

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