Quelli che aspettano il Partito Democratico
È un cantiere aperto, ma ovviamente senza capo mastro, il nuovo Partito Democratico a Molfetta. In questi giorni, però, i 2.154 votanti delle primarie dello scorso 14 ottobre sono un po' disorientati, nel senso che sono in attesa di ulteriori informazioni a riguardo delle prossime scadenze che porteranno alla costituzione effettiva del nuovo soggetto politico anche a Molfetta. Fino ad ora nessun comunicato stampa, nessun manifesto degli addetti ai lavori che chiami a raccolta tutti i cittadini che vorrebbero partecipare attivamente anche alla fase costituente del nuovo soggetto politico. Sicuramente, dopo il 14 ottobre, vi è stata un'attenta analisi del voto da parte delle liste cittadine più rappresentative, Democratici per Veltroni e Riformisti per Veltroni, qualcuno avrà avuto modo di gioire più dell'altro, ma l'auspicio di tutti è di non dar origine ad un'analisi più lunga del solito (si pensi alle ultime elezioni amministrative, dove l'analisi del voto, probabilmente, è ancora in corso), ma creare le condizioni per un primo incontro, anche pubblico, tra le liste partecipanti e la tanto attesa società civile, in modo da organizzare effi cacemente le prossime scadenze elettorali e rilanciare l'attività politica dell'opposizione di centro-sinistra cittadina, che negli ultimi tempi non è stata molto attiva. A questo riguardo si sta già pensando ad una nuova sede per il Partito Democratico, più grande e soprattutto che non sia quella dei DS o della Margherita; il nuovo partito cerca di curare il marketing e la comunicazione, lanciando messaggi di novità e discontinuità rispetto al passato anche per questi aspetti. La sede sarà nel centralissimo Corso Margherita di Savoia, dov'era il negozio Ancri. Ma ciò che incomincia a stuzzicare le fantasie politiche degli addetti ai lavori e di tutti coloro che seguono attentamente la vita politica cittadina è l'identikit del nuovo segretario cittadino del Partito Democratico. In questi giorni circolano in città tante indiscrezioni, ma sarebbe prematuro prenderle in considerazione, anche perché potrebbero essere tanti giochetti politici per mettere in cattiva luce qualcuno, magari organizzati anche dalla stessa maggioranza di centrodestra con l'obiettivo di screditare un evento nazionale che ha coinvolto positivamente anche Molfetta. C'è chi parla di un avvocato vicino all'assessore regionale Guglielmo Minervini, chi a Piero de Nicolo considerando la vittoria della sua lista nella costituente regionale, altri pensano al consigliere provinciale e comunale, nonché ultimo segretario della Margherita, Mimmo Cives, anche se quest'ultimo, negli ultimi tempi, non ci è sembrato particolarmente attivo sia come ultimo coordinatore della Margherita sia nel periodo pre-post primarie. A parte questi pettegolezzi da bar, ciò che desidera il popolo delle Primarie è che anche a Molfetta non si deludano le aspettative; come ribadito più volte nei talk-swow televisivi da esponenti politici nazionali, il Partito Democratico non dovrà essere un nuovo partito, ma un partito nuovo. Per cui anche nella nostra città si presenta una grande occasione per riformare il deludente quadro politico cittadino, sia a destra che a sinistra. Il nuovo esecutivo del Partito Democratico cittadino dovrebbe essere costituito anche da donne e uomini nuovi e giovani; questo è anche il messaggio che il segretario nazionale, Walter Veltroni, ha voluto lanciare, varando un esecutivo composto da 9 donne e soli 8 uomini, con un'età media che non supera i 47 anni. I volti noti e navigati della politica sono ancora indispensabili nel processo di formazione delle nuove leve, ma dovranno fare un passo indietro operando dietro le quinte, spingendo e confrontandosi per delle nuove idee programmatiche e non per degli ideali che ormai non esistono più. Se invece si avrà la presunzione di avere le idee migliori degli altri senza un vero confronto, come è avvenuto più volte nel centro-sinistra molfettese degli ultimi tempi, puntando solo sul voto di opinione dei cosiddetti intellettuali, allora continuerà a vincere il centrodestra targato Antonio Azzollini e l'ondata di antipolitica non si arresterà neanche a Molfetta. Ci saranno sicuramente degli errori nelle ultime sconfi tte elettorali del centrosinistra molfettese, è uno di questi è l'incapacità dei politici di essere presenti tra la gente comune ascoltando i loro problemi. Per cui la speranza di molti è che il nuovo segretario cittadino del Partito Democratico sia una persona allo stesso tempo nuova, autorevole, ma soprattutto capace di rappresentare tutti gli aderenti. Se invece sarà schiacciato su quello o altro personaggio politico, puntando su di un direttivo che rispecchi i giochi di forza interni, ricoprendo contemporaneamente eventuali incarichi istituzionali, si creeranno nuovamente le correnti, molti non aderiranno, e quello che doveva essere un partito nuovo sarà un altro nuovo partito come tanti altri. Su questa linea sembrerebbe posizionarsi il capolista dei Riformisti per Emiliano, Piero de Nicolo, che in un video sul suo sito internet, www.pierodenicolo. it, dichiara che è arrivato il momento di mettere da parte i risultati conseguiti da ciascuna lista alle primarie, dando origine ad un confronto serio che senza pregiudizi defi nisca un programma il più possibile condivisibile, affi dando la leadership del partito a chi dimostrerà capacità e voglia di fare; inoltre, aggiunge di essere entusiasta di confrontarsi con quelli che un passato sono stati i suoi più fi eri avversari, e con quei pezzi di città che negli anni precedenti non ha avuto modo di ascoltare e che non lo hanno ascoltato. Per sapere come andrà a fi nire bisognerà attendere le prossime tappe del Partito Democratico: nel prossimo consiglio comunale i consiglieri Annalisa Altomare, Mimmo Cives, Nino Sallustio (Margherita), Mino Salvemini (Ds) si costituiranno in un unico gruppo consiliare; il 24 novembre gli eletti alle assemblee costituenti regionale e nazionale procederanno all'individuazione del coordinatore e del coordinamento provinciale; in ultimo, il 23 dicembre, i votanti alle primarie del 14 ottobre saranno chiamati ad eleggere il segretario cittadino. In quest'ultimo caso si augura che i coordinamenti provinciali e regionali possano trovare una soluzione per consentire il voto ai tanti cittadini che il 14 ottobre hanno rinunciato al voto per le interminabili code ai seggi. Secondo un noto personaggio politico molfettese “la politica è l'arte più diffi cile”; per cui, seguendo questa defi nizione, si può affermare che oggi gli artisti a Molfetta sono pochi, con l'auspicio che il Partito Democratico possa aumentare il loro numero.
Autore: Roberto Spadavecchia