Quegli eroi quotidiani che salvano vite
Dalle parole ai fatti, quelli belli. Si, perché si possono fare proclami, dimostrare empatia e partecipazione verso problemi e situazioni che stanno vivendo persone a noi vicine, ma bisogna buttarsi e metterci le braccia. E se è impossibile non essere d’accordo sull’affermazione secondo la quale l’esempio è il migliore insegnamento, questo è l’esempio dell’esempio. I dati hanno superato di gran lunga le aspettative. Centinaia di cittadini, sin da ottobre 2019, si sono candidati per partecipare al Corso Heartsaver CPR, patrocinato dal Comune di Molfetta. Ai primi cittadini e membri della Polizia Locale, formati ad ottobre 2019, se ne sono aggiunti altri che hanno partecipato al corso di ottobre 2020. “Vi ringrazio perché non solo tutelate la vostra salute ma anche quella dei vostri concittadini”. L’assessore alla Socialità Dott. Ottavio Balducci ricorda il ruolo da protagonista svolto, con inconfutabile diritto, dalla città di Molfetta nella Rete mondiale di Città Sane. “La salute non è assenza della malattia, ma esistenza di benessere”, come indicato nella Carta di Ottawa, prosegue l’assessore Balducci e certamente non si può che condividere. Troppo impegnati a reggere i ritmi frenetici, dimentichiamo di prenderci cura di noi stessi, primo step per essere in grado di prenderci cura degli altri. Ed è questa la mission del Dott. Ignazio de Iudicibus, infermiere coordinatore del corso, che con il suo team, si occupa della formazione di personale medico sanitario e dei cosiddetti laici, cioè coloro che “da semplici cittadini”, si formano affinché non si trovino impreparati di fronte all’emergenza. Chi salva una vita, salva il mondo intero (frase attribuita a Talmud), ed è questa la grandezza cui possiamo aspirare tutti, ed essere capaci di mettere in atto tempestive manovre, ed assurgere allo status di “eroi quotidiani” senza super poteri ma con la forza di un cuore, il nostro. Manovre di RCP (Rianimazione Cardio Polmonare), corretto uso di A.E.D. (defibrillatore esterno automatizzato) e tempismo, è tutto ciò che è necessario per mantenere in vita una persona, uno di noi, nell’attesa che arrivi il soccorso di personale medico specializzato, perché la vita può sfuggire in pochi eterni secondi, interminabili fino all’arrivo dei soccorsi, secondi sufficienti per capire il pericolo vissuto da una persona incosciente, incapace di esprimersi. Ed allora non c’è da stupirsi se decine di cittadini decidono di impiegare il poco tempo libero, investendolo in una formazione pratica, efficace, di comprensione immediata, seppur di alto livello, profusa da istruttori sanitari altamente specializzati. Non c’è da stupirsi se decidono di scaricare l’App. Cuore Nostro, miracolo della tecnologia più avanzata, quella utile, con la quale è possibile localizzare i defibrillatori vicini, in caso di necessità. E non c’è neanche da stupirsi se ci si sente investiti di una responsabilità, ci si sente orgogliosi delle competenze acquisite e donate da personale preparato che ogni giorno salva vite, senza pretendere nulla, grati per aver restituito la vita di un padre a dei figli, una donna al suo compagno, un bambino ai suoi genitori, ad uno sconosciuto cui si resterà legati indissolubilmente. E sono gli stessi operatori, eroi quotidiani, loro malgrado, gli stessi che lasciano famiglie durante i giorni di festa, durante le notti, quelli che si ricordano nelle emergenze, quelli che si sottraggono alle lusinghe dei social, quelli che fanno il loro lavoro per amore, che gridano contro l’ingiustizia di un salario non adeguato, ma che non svolgerebbero nessun altro lavoro anche se meglio retribuito. E sono loro che, col poco tempo a disposizione, sottratto alle famiglie, formano cittadini a salvare vite. Le nostre. © Riproduzione riservata