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Provincia, presentato il progetto per l'inclusione sociale dei beneficiari dell'indulto
17 giugno 2007

BARI - Favorire l'inserimento lavorativo con l'attivazione di tirocini destinati ai beneficiari del provvedimento di indulto varato dal Parlamento. È questo l'obiettivo del progetto “Lavoro nell'inclusione sociale dei detenuti beneficiari dell'indulto”, presentato nel corso di una conferenza stampa presso il Palazzo della Provincia, che sarà realizzato da Italia Lavoro, Comune e Provincia di Bari. Nella Provincia di Bari i beneficiari dell'indulto sono stati 596, dei quali 545 italiani e 51 stranieri. Il progetto - che coinvolge 14 aree metropolitane nazionali (Torino, Milano, Venezia, Genova, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Catania, Messina, Palermo) - mira a promuovere il re-inserimento lavorativo per complessivi 2000 ex detenuti selezionati dagli sportelli territoriali presso i Centri per l'impiego, attraverso la possibilità di seguire tirocini formativi di 6 mesi. Per i tirocinanti è previsto un sostegno al reddito pari a 450 euro mensili per la durata del tirocinio; ma anche le aziende e le imprese cooperative che li ospiteranno riceveranno un contributo di 1.000 euro per le attività di formazione, a fronte di assunzioni a tempo determinato di almeno 12 mesi o a tempo indeterminato. Qualora un'azienda dovesse assumere un tirocinante prima della fine del suo percorso formativo, i contributi mensili per i mesi di tirocinio non svolti andranno all'impresa stessa. Il progetto è stato illustrato dall'Assessore alla Solidarietà della Provincia di Bari Antonello Zaza, dai responsabili regionale e provinciale di Italia Lavoro Cosimo Prisciano e Domizio Paolone, dalla Coordinatrice del progetto Giovanna Gorini e dal responsabile dell'Ufficio Politiche del Lavoro del Comune di Bari, Franco Lacarra. «Tale progetto – ha spiegato l'Assessore Zaza - mira ad attivare percorsi di formazione tesi ad importanti azioni di inclusione favorendo occasioni di lavoro per una fascia di cittadini del nostro territorio, al fine di dare loro una chance di reinserimento nel tessuto sociale”. «Non si tratta – ha detto Giovanna Gorini – di un intervento di tipo assistenziale, ma di un progetto che offre reali opportunità di reinserimento nel mercato del lavoro. Prevede l'attivazione di 2000 tirocini su 14 aree, e anche a Bari, già a partire dalla prossima settimana, saranno gradualmente avviati i primi 15 tirocini. Per la raccolta delle domande di adesione sono stati attivati tutti i centri per l'impiego del territorio, e siamo riusciti a costruire un importantissimo lavoro di rete, anche con gli uffici del Ministero della Giustizia, il PRAP (Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria) e l'Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna), che hanno dato un contributo fondamentale».
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