MOLFETTA - Anche Sinistra Ecologia e Libertà rinnova l’invito a partecipare al corteo del Primo Maggio organizzato dalla Camera del Lavoro CGIL Molfetta (partenza del corteo alle ore 10in via Orsini, 5) per «dare testimonianza tangibile di come non si possa ulteriormente mettere in discussione la dignità sul lavoro, elemento indispensabile di una società realmente libera».
«Nel pieno di una crisi economica dalla quale non si intravedono vie d’uscita a causa delle scelte di rigore imposte a livello europeo, riportare al centro del dibattito il tema del lavoro e dei diritti acquisiti in decenni di lotte politiche e sindacali è per Sinistra Ecologia e Libertà di Molfetta una priorità. Manomettere le basilari forme di tutela contenute nell’articolo 18, significa esporre tutti i lavoratori a vere e proprie forme di ricatto per indurli ad accettare condizioni via via peggiori sotto la costante minaccia della perdita del proprio posto di lavoro anche in assenza di una “giusta causa” - si legge nel comunicato di Sel, firmato dal segretario Sel, Silvio Salvemini (nella foto, con Nicola Piergiovanni) -. Ancora oggi il governo Monti si ostina nel perseguire un astratto risanamento di Bilancio dello Stato tramite inique forme di tassazione, mentre si mostra indifferente ai drammi sociali che investono i lavoratori al pari di piccoli e medi imprenditori, i quali si sentono abbandonati al loro destino all’interno di un sistema che non offre loro nuove opportunità e un minimo sostegno economico per uscire dalle difficoltà».
Una situazione peggiore investe Molfetta, dove le attività economiche tradizionali vertono da anni in uno stato d’inesorabile declino, mentre le nuove zone produttive e commerciali, salvo rare eccezioni, non offrono opportunità tali da invertire quell’esodo crescente di forza lavoro verso aree decisamente più dinamiche. «Al netto degli effetti della crisi globale, l’amministrazione Azzollini ha preferito incentrare la sua idea di sviluppo sulla realizzazione di opere faraoniche come ad esempio il nuovo porto commerciale e l’espansione degli insediamenti produttivi, senza considerarne la fattibilità, i tempi di realizzazione e le reali ricadute economiche a beneficio della collettività. Poco o nulla si è fatto per salvaguardare il commercio di prossimità, rilanciare il settore della pesca, dotare la città di servizi, tutelare e valorizzare i beni paesaggistici e architettonici, incentivare le realtà culturali presenti in città - continua il comunicato -. Riteniamo indispensabile in questa fase mettere in discussione tale fallimentare modello di sviluppo, sulla base dei drammatici effetti sociali che esso ha prodotto ed elaborare un progetto di rilancio per la città in grado di offrire opportunità e speranze soprattutto alle nuove generazioni».
«A breve inviteremo tutte le forze politiche di centro sinistra, le associazioni, i movimenti e tutte le realtà d’impegno civico affinché ci si possa ritrovare per confrontarci su una nuova visione di Molfetta - la proposta conclusiva di Sel -. Entrare nel merito delle problematiche per individuare soluzioni efficaci che possano portarci fuori dalle secche di una crisi che continua a investire strati sempre più ampi di cittadini».
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