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“Porto, sindaco confuso e in difficoltà, da colpevolista a innocentista, dubbi sui controlli” L’INTERVISTA. Pietro Mastropasqua, consigliere comunale dell’opposizione di centro-destra
15 novembre 2023

Qual è la sua opinione sull’ultima vicenda giudiziaria del porto di Molfetta? «Ancora una volta il Comune di Molfetta è protagonista in negativo con vicende che attengono ad arresti, controlli, misure cautelari e indagini. Balziamo così, come comunità, per l’ennesima volta, agli onori della cronaca per vicende giudiziarie che attengono alle opere pubbliche e al nostro Porto per il quale compiamo, come comunità, un passo avanti e due indietro. Resto fortemente garantista e fiducioso nell’opera della magistratura e delle forze dell’ordine. Ma sono molto dispiaciuto per l’andazzo delle cose comunali e per le condizioni nelle quali gli Uffici debbano operare nella cura di opere pubbliche di milioni di euro. Come cittadino, dico che sulla questione porto attendo da giorni, dalla Amministrazione, delle risposte e, poi, delle proposte o almeno idee su come procedere dopo questo ennesimo problema giudiziario. Come cittadino, in questi giorni, avrei voluto essere tranquillizzato dal primo cittadino sull’intera vicenda, ma non ho ancora capito bene la sua posizione! Nessuna sa, ad esempio, se l’Ente abbia proceduto o meno a controlli sugli sversamenti delle ditte a prescindere da ciò che emerge dalle notizie di stampa sulla vicenda giudiziaria e da ciò i Giudici decideranno. Nei nostri procedimenti occorre capire cosa sia riportato. Cioè, mi chiedo se l’Ente abbia fatti controlli. Come sono andati questi accertamenti? Qualcuno ha mandato indietro dei camion? Qualcuno ha vigliato sui subappalti? Sono tutti dubbi che permangono intatti dopo il Consiglio Comunale richiesto dalle forze di opposizione. L’amministrazione dice che l’Ente non è stato inerte, ma non abbiamo riscontri e dati certi. Speriamo sia così come dicano». La costituzione di parte civile serve al sindaco Minervini a tirarsi fuori da questa vicenda. «In questa vicenda, l’amministrazione dà l’impressione di essere in grande difficoltà e di volersi barcamenare tra diverse posizioni opposte e non conciliabili. È passata, in pochi giorni, da posizioni e “azioni” direi “colpevoliste” a posizioni garantiste o innocentiste. Il garantismo è una cosa seria! Non vale solo con gli amici. Del resto, dopo “Appaltopoli” nel 2021 con reati quali corruzione, turbative e frodi, ben più gravi degli ultimi contestati, non mi risulta che si abbia avuto fretta di nominare un avvocato per tutelare l’Ente. Cosa ha fatto, invece, l’amministrazione dopo il caos di questi giorni? Solo mosse mediatiche dettate dalla fretta. Forse non si voleva fare una brutta figura, ma credo che i cittadini abbiano compreso la situazione. Prima, l’amministrazione ha provveduto ad annunciare la nomina di un avvocato per tutelare l’ente contro “… quali persone offese o quantomeno soggetti danneggiati dai reati ascritti ai soggetti A VARIO TITOLO COINVOLTI nel procedimento penale…”; quindi, pare che l’amministrazione voglia schierarsi anche contro i propri collaboratori e i dirigenti coinvolti. Poi, ho letto con sorpresa della rotazione dei due dirigenti tecnici, allorquando si attendeva la decisione del Gip. In quel momento, secondo me, occorreva stare fermi e attendere le decisioni o al massimo nominare il nuovo Rup del Porto per eventuali esigenze o un sostituto “garante” e ad interim. Successivamente, poi, abbiamo tutti quanti letto messaggi pubblici con i quali ci si sbracavano a favore della Magistratura, ringraziandola. Sulla nomina dell’Avv. Michele La Forgia, ottimo professionista di indubbio valore e persona che mi dicono essere perbene, mi permetta di esprimere i miei dubbi sulla circostanza che possa essere nominato dal Comune di Molfetta per attività di assistenza e supporto, oltre che per difendere in l’Ente. Ribadisco, mi sembra, quella nomina, una mossa affrettata e mediatica, anche perché per costituirsi parte civile il Comune di Molfetta è in netto anticipo rispetto ai canonici tempi della giustizia. Mi è sembrata una mossa inopportuna, perché coinvolge un serio professionista, ma anche un Politico impegnato, che pare voglia candidarsi a Sindaco di Bari nel 2024. Inoltre, è un avvocato che potrebbe mantenere profili di incompatibilità, poiché in probabilmente è in conflitto di interessi, per altri incarichi pendenti, nel difendere e patrocinare il Comune di Molfetta. Mi risulta, difatti, che lo stesso professionista nominato, pare, stia attualmente difendendo diversi indagati nel procedimento di “Appaltopoli” del 2021 che ha interessato Molfetta e, addirittura, pare difenda o abbia difeso un ingegnere nominato supporto al Rup del porto nel procedimento afferente il monitoraggio marino, dove il comune è parte offesa e sarà forse parte civile. Lo stesso “supporto”, non indagato nel procedimento di questi giorni, pare sia però ampiamente citato nello stesso fascicolo di questi giorni. Ancora più grave da un punto di vista “emotivo”, mi risulta che il Collega Laforgia difenda qualcheduno implicato in uno dei processi simbolo per Molfetta, in una di quelle storie che ha colpito tragicamente Molfetta in questi anni…il processo Truck Center! In quella drammatica giornata hanno perso la vita alcuni operai e cittadini e il Comune di Molfetta è costituito parte civile! In consiglio comunale ho chiesto agli Uffici e alla amministrazione di verificare eventuali incompatibilità e, se del caso, provvedere alla nomina di altro difensore. Per quanto riguarda, poi, il procedimento di designazione dell’ottimo Collega, mantengo delle forti riserve sulla regolarità del procedimento per quanto attiene la nomina per le attività di assistenza e supporto, in quanto ritengo che possa essere stato “aggirato” (forse per la fretta?) il codice degli appalti da parte del Comune di Molfetta. Ho chiesto la conferma della regolarità del procedimento al Segretario generale per detti aspetti, con l’auspicio che possa sbagliarmi su tutto e che, nell’interesse dell’Ente, ci sia una spiegazione a quanto fatto sino ad ora». Il sindaco ha delle responsabilità almeno politiche? «Certo la responsabilità politica è tutta la sua! La Città di Molfetta è di sicuro parte lesa nell’indagine in corso, ma il Sindaco è politicamente responsabile di quanto avvenuto sul Porto, così come, lo stesso, viene lodato, da molti, allorquando l’opera va avanti. Ritengo, come ha detto il mio Collega Binetti in Consiglio Comunale, che la Città dovrebbe, idealmente, liberarsi di alcune “catene” e costituirsi “parte civile”, in sede politica, contro questo “modo di amministrare” per chiedere, innanzi al “Tribunale della opinione pubblica”, il “risarcimento” dei “danni” subiti in questi anni. Un pensiero condiviso, che racchiude la nostra amarezza per quanto non si sta facendo in Città. Come opposizione, proveremo a farlo pubblicamente, ma con tanto dispiacere e molta rabbia per le occasioni che Molfetta rischia di perdere. Cosa rimproveriamo al primo cittadino, noi tutti oppositori? Come da copione, il Sindaco interviene sulle questioni che interessano negativamente la Città quando è tutto già avvento. Direi, a “tumulazione” avvenuta! Lui non si ritiene mai “responsabile”, neppure politicamente! Cosa non ci convince? Ritengo che non sia possibile, oramai, spingere sull’acceleratore dell’interpretazione nella gestione della cosa pubblica senza pensare mai alle conseguenze dannose per le casse comunali; non impegnarsi a creare gli “anticorpi” per evitare le situazioni spiacevoli che coinvolgono la Città; non organizzare nel migliore dei modi gli Uffici per appalti e opere importanti; non predisporre le giuste “tutele” lavorative per i dipendenti che operano quotidianamente su opere pubbliche costose e i giusti controlli sui lavori a tutela dell’interesse pubblico. Il Comune di Molfetta sembra che abbia sempre la necessità che qualcuno (solitamente Procura, Anac e Guardia di Finanza) gli ricordi come fare le cose, che si tratti di appalti, di affidamenti e, più in generale, di gestione. Alle volte sembra proprio non essere in grado di operare preventivamente con diligenza e trasparenza, anticipando le possibili insidie delle procedure». Il porto di Molfetta può considerarsi un caso di cattedrale nel deserto o di sperpero di denaro pubblico? «Io credo nell’opera Porto e attendo con ansia la conclusione dei lavori. In consiglio comunale ho sempre affermato che non avremmo mai fatto mancare il nostro sostegno per tutti quei provvedimenti in favore di Molfetta e dei molfettesi. Non abbiamo avuto la minima esitazione, come forze liberali, nello schierarci convintamente accanto alle imprese e ai lavoratori, e quindi abbiamo votato a favore dei provvedimenti, quali quelli del Porto e della Zes, che servono a garantire un futuro a Molfetta. Ciò detto, devo rappresentare la mia preoccupazione per l’opera Porto, che di sicuro rappresenta il futuro della nostra città, ma anche il passato e la nostra identità. È un’opera che Molfetta attende e che dobbiamo portare avanti e concludere il prima possibile al fine di attivare quell’opera e lavorare allo sviluppo effettivo del nostro Porto e della economia del mare connessa. Ora, abbiamo la necessità di ascoltare le proposte della amministrazione per andare avanti nell’opera porto. Purtroppo, non ho compreso come si voglia procedere dopo questo ennesimo scandalo giudiziario, tantomeno se le nostre proposte, avanzate in Consiglio Comunale, verranno mai valutate. Non sono molto fiducioso, credo si andrà avanti in modo superficiale, come si è sempre fatto sino ad ora». Questa amministrazione si sta rivelando incapace di affrontare i problemi e i bisogni amministrativi? «Ho l’impressione che l’amministrazione abbia perso totalmente il controllo e la cognizione dei problemi amministrativi. Credo i nostri amministratori abbiano difficoltà, delle volte, a percepire i disastri che quotidianamente con il loro modo di operare provocano ai cittadini. Spesso tutto pare ridursi al loro mondo politico, senza alcuno sguardo alla città. Non guardano ai bisogni della città ma si opera in maniera disordinata e confusa, secondo logiche inspiegabili e non sempre legate ai bisogni dei molfettesi. Questa città ha bisogno, ormai, di colmare il gap con le città limitrofe, pare invece che provino ad allargarlo attraverso una attività politico e amministrativa priva di una visione lungimirante. Manca una politica strategica in tutti i settori. A subirne le conseguenze? I cittadini di Molfetta». Il sindaco ha sempre vantato una grande esperienza amministrativa: è così oppure è un bluff? «Il Sindaco Minervini oramai non mi impressiona per capacità di amministrare e di condurre la cosa pubblica, ma quanto per capacità di tenere unità una coalizione variegata politicamente e con tante anime. Il primo cittadino ha il c.d. “pelo sullo stomaco” e ha esperienza nel navigare nelle acque turbolenti della politica, questo sì… sono pronto a riconoscerlo! Si ritiene un esperto amministratore e di certo amministra Molfetta da molto tempo, ma di sicuro non è il sindaco più bravo e coraggioso della storia di Molfetta. Come abbiamo dimostrato in questo anno di opposizione non è bravo nel comprendere appieno le esigenze della Città, che è governata come se fossimo negli anni ’80. Allo stato, Minervini è bocciato come amministratore e come Sindaco. È deludente in tutti i settori!». © Riproduzione riservata

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