Politica, tutti i giochi all'interno del centrodestra a Molfetta in attesa del nuovo anno
MOLFETTA - Pausa di riflessione natalizia per la politica molfettese. Ad essere in fermento, al momento, è solo il centrodestra per i giochi interni che puntano a un riposizionamento dei partiti della coalizione della maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Azzollini (nella foto, palazzo Giovene, sede del consiglio comunale).
Protagonista della scena è Alleanza nazionale con la richiesta di dimissioni dei due assessori Anna Maria Brattoli e Mauro Magarelli, fuorusciti dal partito con il consigliere comunale Sebastiano Gadaleta.
An rivendica le due presenze all’interno della giunta e preme sul sindaco perché questo avvenga nel più breve tempo possibile. Candidato alla successione della Brattoli sarebbe il presidente locale Francesco Armenio, che aveva lasciato la carica di consigliere comunale per dedicarsi al partito e al suo posto era subentrato il giovane Sebastiano Gadaleta, poi fuoruscito perché contrario all’adesione di Pino Amato al gruppo consiliare del partito di Fini.
L’assessore ai servizi sociali non intende mollare e resiste su una poltrona sempre più traballante. L’altro assessore Magarelli, invece, è in una fase di ripensamento e, per non perdere l’incarico, starebbe ipotizzando il suo rientro in An, anche dietro pressioni del deputato biscegliese Amoruso, ritrovatosi spiazzato e contestato dalla base locale e senza più influenza a Molfetta.
Con Magarelli il “biscegliese” spera di recuperare posizioni e credibilità compromesse. Il consigliere comunale Gadaleta che qualcuno dava già in viaggio per Forza Italia, invece, preferisce mantenersi indipendente, avendo così più spazio di manovra. In questo gioco, l’altro partito della coalizione, l’Udc della famiglia Minuto, sta cercando di mantenere una propria autonomia per avere più voce in capitolo, in prospettiva del passaggio al grande centro ipotizzato dall’Udeur e da Lillino Di Gioia. Ecco perché il sindaco Azzollini ha rafforzato numericamente Forza Italia inglobando i due consiglieri Giovanni Mezzina e Luigi Roselli espulsi dal Movimento “Molfetta prima di tutto”, portando così a 13 presenze la sua rappresentanza in consiglio comunale. In movimento anche i giovani di destra, con la creazione della nuova associazione “Rataplan” che si pone obiettivi, forse troppo ambiziosi, come quello di rinnovare la classe dirigente locale.
Nel centrosinistra è tutto fermo in attesa della nomina del nuovo segretario cittadino del Partito democratico, nel quale vengono riposte tutte le speranze di rilancio di una sinistra che resta ancora minoranza a Molfetta e che stenta a recuperare posizioni in un quadro politico in grande movimento.
Servirebbe un programma forte e soprattutto realizzabile per contrastare un dominio della destra che si va sempre più consolidando. Il nuovo anno, comunque, si annuncia ricco di novità in entrambi gli schieramenti politici.