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Politica in fibrillazione. Dissidenti alla ricerca di identità Tommaso Minervini e Angione espulsi dai Ds, la diaspora di F.I., il ritorno dei socialisti
15 marzo 2000

di Lella Salvemini La risoluzione della crisi amministrativa non chiude certo le vicende politiche locali, in fermento anche per l’imminenza della competizione elettorale regionale. La risposta di Tommaso Minervini Sventato il progetto di far cadere sindaco e giunta, tagliati fuori dalla nascita della nuova maggioranza, i 5 consiglieri transfughi, durante una manifestazione pubblica tenutasi all’Odeon domenica 12 marzo, hanno annunciato di creare ad un nuovo soggetto politico che abbia “autonomia civica”, sono parole di Tommaso Minervini, e che sia “una sorta di terzo polo che chiami a discutere forze, movimenti e cittadini”. La strategia è annunciata dal titolo stesso della manifestazione: Il percorso deluso. Tommaso Minervini accusa il sindaco di aver svenduto, dando vita ad una nuova maggioranza con quello che lui ha definito “un patto scellerato”, “la speranza di una politica diversa, tradendo la sua stessa gente”, compiendo una “mutazione genetica” e avviando una “deriva morale”. I delusi da questa scelta sono attesi a braccia aperte nella nuova formazione politica. Che ci siano o no dei delusi non è nostro compito appuralo, ma fa un po’ impressione che a difendere i valori originari del “Percorso”, a richiamarsi all’esperienza politica di cui il sindacato di Guglielmo Minervini è espressione, si schierino sul palco Tommaso Minervini e Nicola Angione (ex Ds); Onofrio Caputi (ex Ppi); Sergio Azzollini (“Molfetta che vogliamo”), Mauro Spaccavento e Pietro Uva (repubblicani) e Mimmo Spadavecchia, quest’ultimo nella sua ultima veste di rappresentante di “Rinnovamento italiano”. Forse non ve n’è la necessità, ma ci piace ricordare, anche per eventuali lettori troppo giovani, che nessuno di loro ha avuto nulla a che fare con il “Percorso”. Alcuni, come l’allora iscritto al Ppi Onofrio Caputi, ne erano fieri oppositori, come del resto lo stesso Tommaso Minervini, di cui forse qualche lettore ricorda ancora un intervento completamente dissenziente in una delle primissime assemblee del movimento, durante la quale propose che il “Percorso” si sciogliesse in una non meglio identificata grande “prateria”. Non si capisce quindi come questi signori si possano ora arrogare il diritto di proclamarsi legittimi continuatori di un processo che non hanno condiviso né nella sostanza né nei metodi. Del resto l’ultima propaggine di quel movimento ha ancora con Franca Carlucci un suo rappresentante in Consiglio comunale e ha avviato un’operazione di rilancio, nel tentativo di richiamare alla politica attiva quanti in passato ne hanno fatto parte e di tenerne vivi i valori iniziali. I Democratici di sinistra Tutta questa vicenda ha almeno contribuito a fare chiarezza all’interno dei Ds. Con una dichiarazione firmata anche dalla Federazione Provinciale di Bari, la sezione di Molfetta ha reso noto che: ”Due consiglieri comunali eletti nella lista dei DS (Nicola Angione e Tommaso Minervini), hanno assunto a titolo personale l’iniziativa di uscire dalla maggioranza che amministra la nostra città; ciò non corrisponde nel modo più assoluto alla posizione dei Democratici di Sinistra di Molfetta”. Quindi Nicola Angione e Tommaso Minervini non sono solo fuori dalla maggioranza, ma anche dai Ds, partito al quale hanno comunque dichiarato di non aver rinnovato il tesseramento per il 2000 e che, ormai da mesi, vede dimissionario il segretario Corrado Samarelli. Anche questa vicenda è in via di soluzione, sono stati nominati tre nuovi referenti del coordinamento: Peppino Panunzio, Michele Natalicchio e Beppe Tattoli e fra questi, dopo il passaggio congressuale, dovrebbe essere scelto il nuovo segretario. I Socialisti democratici unitari C’è chi va via, ma anche chi torna ed è il caso dei Socialisti democratici unitari. Archiviata l’esperienza con Finocchiaro delle scorse elezioni amministrative, superata una prima fase di sbandamento, lo Sdi ha iniziato da qualche tempo un percorso che lo ha riportato nell’alveo del centro sinistra. Scelta di campo proclamata nel congresso cittadino del 6 e 7 novembre ’99 e ribadita in una serie di manifestazioni pubbliche, fino ad una conferenza stampa dello scorso 27 febbraio, in cui è stato reso noto l’ingresso nel partito di due consiglieri comunali: Nunzio Fiorentini, che detiene anche la carica di presidente del Consiglio comunale e Giuseppe De Nicolò. Quindi non solo i Socialisti fanno nuovamente parte della maggioranza, ma sono anche rappresentati a livello istituzionale. Un’operazione che porta a ritornare alla loro “casa madre” uomini che ne hanno già fatto parte in passato, ricomponendo così il tessuto socialista dopo anni di difficoltà e di lacerazioni interne. Per lo Sdi è ormai indubbia l’appartenenza all’insieme di forze politiche che reggono l’amministrazione cittadina. Una scelta considerata l’unica politicamente accettabile per questo partito e giustificata anche dall’approccio diverso che ora vi sarebbe da parte del sindaco nei confronti delle forze politiche tradizionali. La diaspora di Forza Italia Accanto ai partiti che si trovano una loro dimensione ve ne sono altri divisi all’interno. Per esempio, non è ben chiaro cosa sia attualmente Forza Italia, il cui gruppo consigliare ha conosciuto non pochi rimescolamenti. Lo scorso anno, all’indomani delle elezioni provinciali, Michele Palmiotti, eletto in questa lista, dichiarava di uscirne per aderire al Cdl, allora facente capo a Fitto. A maggio in Forza Italia entrava Annalisa Altomare, seguita dai consiglieri Michele Facilone e Antonio Ancona. Ora Annalisa Altomare segue il suo mentore Lillino Di Gioia in un nuovo cambiamento di fronte, dal centro destra al centro sinistra, aderendo all’Udeur di Clemente Mastella, da cui è candidata alla Regione, trovandosi a sostenere la candidatura a presidente di Sinisi, assieme a molti suoi avversari storici degli ultimi anni, in primis il sindaco Minervini. Sembra seguirla anche il consigliere Ancona che poi decide di restare col partito di Berlusconi insieme a Brattoli che non lascia Forza Italia, mentre Facilone si dichiara indipendente. I candidati molfettesi alle elezioni regionali Forse tutto sarà più chiaro dopo l’appuntamento elettorale. Orami le liste sono definite e un buon gruppo di candidati molfettesi si trova distribuito fra i diversi schieramenti. Di Annalisa Altomare per l’Udeur e Mauro De Sario per i “Democratici” si è già detto, a questi si aggiungono il consigliere comunale Nino Freda per i “Comunisti italiani”, Sergio Altomare per “Rifondazione comunista” e Oronzo Amato, segretario cittadino del partito, per il “Ppi”. Vi sono anche gli stakanovisti delle competizioni elettorali, Pino Amato fedele alla lista dei “Verdi” e, singolare esempio d’alternanza, Franco Visaggio per “Rinnovamento italiano”. Alternanza tra fratelli e fra partiti, perché alle elezioni provinciali dello scorso anno il candidato fu Tonio Visaggio, temporaneamente convinto dal programma del Ccd, mentre alle amministrative del ’98 candidato fu di nuovo Franco Visaggio per “Il confronto” e si potrebbe risalire indietro nel tempo, rintracciando anche un passaggio per la “Lista Pannella”. Fulgido esempio d’adesione ai principi della rappresentanza democratica e di imparzialità verso le forze politiche dell’arco costituzionale.
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