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Piano Strade, ancora una falla: canali di scolo arrabattati e pericolosi per auto e passanti
27 luglio 2012

MOLFETTA - Si direbbe «lavori non eseguiti a regola d’arte». I cittadini direbbero «con i piedi». Perché le pessime condizioni dei canali di scolo realizzati su alcune strade di Molfetta interessate dal Piano Strade non solo provocano gravi danni per le auto, ma creano non poche difficoltà alle biciclette, con il rischio di cadute e sinistri. Copiose le lamentele dei cittadini che, invece di un miglioramento, hanno riscontrato un gravoso peggioramento della situazione.
In alcuni casi, come per via Roma (foto), una delle strade maggiormente trafficate di Molfetta, dal canale laterale è persino fuoriuscito il pietrame stabilizzante posizionato sotto il nuovo asfalto, soprattutto dopo le ultime precipitazioni (una pioggia estiva ha palesato la pessima qualità dei materiali utilizzati che in alcune zone hanno sostituito le enormi basole nere).
Su molte strade già bitumate (Corso Fornari, via Piave, via Giacomo Salepico, via Federico Campanella, via Bari, ecc.) sono del tutto o quasi assenti i canali di scolo, perché inumati nell’asfalto. Eppure, erano stati ricavati nei secoli precedenti per favorire il deflusso delle acque verso il mare e sapientemente evitare l’allagamento delle strade. Gli stessi romani li affiancavano alla sede stradale per drenare il terreno e raccolta l’acqua piovana, che scivolava ai lati per il cosiddetto profilo “a schiena d'asino” della carreggiata, più alta al centro e più bassa ai lati.
All’improvviso, però, dei canali “arrangiati” sono ricomparsi proprio su via Roma, che in un primo momento era stata completamente livellata rispetto alla sua configurazione originale. A quanto pare, sarebbe stato il Comune di Molfetta a “suggerire” alla Sceap (azienda specializzata nella costruzione d’infrastrutture stradali e produzione di conglomerati bituminosi che si sta occupando dei lavori e che ha rilevato il 49% della Multiservizi) la realizzazione dei canali di scolo o cunette su via Roma. Anzi, queste cunette sembrano vere e proprie abrasioni sull’asfalto prima posizionato e poi velocemente riscarificato.
Intanto, su via Massimo d’Azeglio, dove i lavori erano fermi da parecchi giorni, sono state posizionate delle basole bianche lungo i canali di scolo, prima di ripristinare il manto stradale. Una brusca soluzione che potrebbe essere adottata per via Roma, anche se già bitumata, e forse per tutte quelle strade che necessitano dei canali di scolo, benché già bitumate.
Questo potrebbe anche comportare un aumento delle spese per il Comune di Molfetta nei confronti della Multiservizi-Sceap, se sarà necessario riscarificare l’area di questi canali. All’orizzonte s’intravede un eventuale spreco di soldi pubblici. L’ennesimo possibile esborso per le famose «varianti in corso d’opera» per «imprevisti imprevedibili» presenti in quasi tutti i lavori pubblici eseguiti a Molfetta, vero pozzo nero che risucchia al suo interno ingenti risorse dei bilanci comunali.
Inoltre, le basole collocate su via Massimo d’Azeglio sono pure nuove: sarebbe stato conveniente riutilizzare quelle sradicate durante gli ultimi lavori del Piano Strade che custodiscono un importante valore storico per Molfetta (giacciono, invece, come un corpo morto in attesa di “autopsia”, al deposito comunale del PalaPanunzio).
Insomma, questa l’ennesima falla di programmazione nel Piano Strade, stagnata alla men peggio con una soluzione-tampone. Basti ricordare il cordolo di marciapiedeperduto” e sanato con dell’asfalto (poi magicamente ritrovato e riposizionato dopo la denuncia di un cittadino) o i lavori insoliti eseguiti su via Bisceglie che hanno lasciato la prima toppa. O ancora la bitumazione “straordinaria” di via Piave e l’asportazione dolorosa delle basole a Piazza Cappuccini e su via Madonna dei Martiri. Infine, particolari raschiamenti dell’asfalto, come quello all’incrocio tra Corso Fornari e via Edoardo Germano. Così si rischia di far schizzare le spese per imprevisti, come di solito avviene a Molfetta nella maggiorparte dei lavori pubblici eseguiti.
Una programmazione finanziariamente sana avrebbe potuto prevedere da subito la realizzazione dei canali di scolo con il posizionamento delle basole (magari quelle già divelte), invece di arrabattare e inseguire i lavori giocando a mosca cieca. Tra l’altro, le strade di Molfetta hanno avuto da sempre i canali di scolo. E anche se la programmazione avesse previsto già in partenza questo tipo di opere, sarebbero rimaste molte perplessità sulla rapidità esecutiva di questi particolari lavori (ad esempio, via Roma è stata asfaltata a giugno). Insomma, il solito minestrone riscaldato e confuso con tutti gli ingredienti buttati alla rinfusa nella pentola, indigeribile come sempre.  
 
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Autore: Marcello la Forgia
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