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Per la Virtus è crisi: 4 ko consecutivi e ultimo posto in classifica
15 novembre 2008

Aria di burrasca in casa Virtus. Dopo la convincente prestazione casalinga contro il Barcellona Pozzo di Gotto, il team di Bellifemine ha inanellato una serie di 4 sconfitte consecutive che significano ultimo posto in graduatoria e crisi ufficialmente aperta. Le prime apparizioni della squadra molfettese avevano lasciato ben sperare in vista dell'obiettivo salvezza, ma poi, inattesa, una vorticosa serie di prestazioni sconcertanti che hanno sorpreso, ne siamo certi, anche gli stessi dirigenti della Virtus. Se la caduta di Siena (87-72) nella terza giornata di campionato non aveva lasciato particolari strascichi, perché maturata su un campo difficile contro una delle compagini favorite per la vittoria finale, le altre partite della banda di Carolillo hanno via via trasformato in prove schiaccianti gli indizi che facevano pensare ad una squadra poco lucida in fase difensiva e dalle rotazioni troppo corte per una categoria difficile come la Serie A Dilettanti. Anche il Pala Poli da fortino inespugnabile nelle passate stagioni sta diventando terra di conquista per quasi tutte le avversarie di questa Virtus. La prima compagine a violare il palazzo molfettese è stata il Trapani, vittorioso per 73-75 al termine di un match a lungo condotto da Maggi e compagni, deciso sulla sirena da un canestro di Tessitore. Una prestazione tutto sommato positiva, rovinata da una gestione tecnica degli ultimi 10' molto discutibile. In quella circostanza sul banco degli imputati era finito Patrick Nanut, colpevole di non aver trovato molto il canestro e di aver concesso punti decisivi al suo diretto avversario. La guardia goriziana, però, si è guadagnato l'assoluzione piena nella gara successiva a Ferentino: 27 punti e tanta grinta messa in campo per una Virtus che, però, deve inchinarsi 112-90 al cospetto di Cucinelli e Rajola, autori di 26 e 20 punti. I 112 punti subiti sono un'enormità per chi, negli anni a Molfetta, ha fatto della difesa il proprio marchio di fabbrica. Quando poi si subiscono 110 punti anche in casa la sconfitta arriva puntuale ed inevitabile, come nel match contro Osimo. Questa volta cambiano i giustizieri, Giroli e Ferrero, ma il risultato è lo stesso: sconfitta bruciante. La Virtus di questo periodo attacca in modo poco fluido, ma molto efficace, e difende in maniera inguardabile, sperando nella grinta di Maggi e nella voglia matta di Stjepovic. Negli ultimi due incontri i molfettesi hanno concesso ai propri avversari di tirare con oltre il 50% da tre punti e con oltre il 65% da due (Ferentino ha tirato con un ottimo 78%), con questi numeri non si va molto lontano. E se l'alternativa al capitano continua ad essere lo scolaretto Parrino, ligio ad eseguire il compitino assegnatogli dal maestro, la squadra dovrà sudare oltremodo per portare a casa quella salvezza che è nelle corde di questi ragazzi. La classifica è ancora corta e fare punti nelle prossime giornate sarà indispensabile. Il prossimo match in programma è quello contro Ostuni, un remake della finale dello scorso anno che arriva nel momento più delicato della Virtus. I brindisini veleggiano nelle zone nobili della graduatoria ed il pronostico è completamente nelle loro mani. Molfetta non può più sbagliare, un'ulteriore sconfitta non lascerebbe al sicuro nessuno.
Autore: Giuseppe Bruno
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