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Paola Natalicchio commenta l'azione dell'Amministrazione Minervini e invita Molfetta a esercitare il controllo democratico
16 ottobre 2017

MOLFETTA – Ha mostrato grinta e determinazione Paola Natalicchio, affiancata da Valerio Minervini e Lello Tatulli, durante l'incontro che Sinistra Italiana ha voluto con i cittadini per commentare i primi cento giorni dell'Amministrazione Minervini.

E, come sempre, non le ha mandate a dire. Ha esordito affermando di non voler guardare al passato, all'esperienza della sua amministrazione ma di voler ripartire (così come aveva fatto all'inizio della campagna elettorale della scorsa primavera) dalla frase che i rivoluzionari napoletani, nel 1799, scrissero sul Palazzo Serra di Cassano: “Ricordiamoci del futuro”.

Uno per uno ha evidenziato i provvedimenti posti in essere dal Sindaco e dalla sua Giunta, a partire dal momento dell'insediamento, con l'invio in Regione del progetto della pista ciclabile Molfetta - Giovinazzo, progetto che restringerà la carreggiata di quella strada così come è accaduto per la Giovinazzo - Santo Spirito. «C'erano due progetti di attraversamento della città e di collegamento tra i diversi istituti scolastici» ha evidenziato, progetti che non sono stati presi in considerazione dalla nuova Giunta. A quanto ha affermato Paola Natalicchio, attuando quel progetto si vivrebbe un «difficile periodo di insicurezza stradale» in un luogo in cui insistono stabilimenti balneari, una discoteca, due sale per ricevimenti e che registra una intensa mobilità estiva e che «non ha una vera e propria corsia di emergenza, non c'è una situazione di carrabilità al 100% sicura».

«Domani, con le ciclabili e il restringimento della carreggiata – ha concluso – sarà insicura».

Il secondo provvedimento sul quale ha puntato l'attenzione la consigliera di opposizione è quello per la pulizia straordinaria costata 80 mila euro per una prima pulizia straordinaria di Molfetta, seguiti pochi giorni fa da altri 40 mila euro per altra pulizia straordinaria, a cui vanno aggiunti 2.500 euro a un giovane videomaker per la realizzazione di dieci spot che vadano a testimoniare la pulizia straordinaria effettuata: «Chiedo al sindaco Minervini parole chiare sulla nostra tassa rifiuti. Da dove sono stati presi questi fondi? Pagheremo di più la tassa rifiuti?»

Non ha rinnegato la scelta del porta a porta, pur consapevole delle difficoltà, scelta che ha consentito di aumentare notevolmente la quantità di rifiuti correttamente differenziati. «Lentamente stiamo andando a regime» secondo Paola Natalicchio e «se ciò non è ancora avvenuto è colpa di una amministrazione che non sta vigilando sul porta a porta, del corpo di polizia municipale che è tornato un nucleo indipendente».

Ha contestato l'ordinanza su quella che viene definita privatizzazione della Muraglia, un “luogo del cuore della città”, e il senso unico a corso Dante, previsto dal PUMS ma «il piano non dice assolutamente che corso Dante deve andare a senso unico così – ha sottolineato – il piano immagina di pedonalizzare corso Dante ma a lungo termine, dopo che l'intera viabilità cittadina sia stata ripensata, dopo aver ripensato via Salvucci, via Berlinguer, corso Fornari, via Baccarini come arterie di alleggerimento. Abbiamo coinvolto tecnici e commercianti».

«Ma qual è il progetto di Tommaso Minervini sul centro storico?».

Sotto gli strali di Paola Natalicchio anche la politica culturale a partire dall'assenza di un cartellone per l'estate molfettese, assenza non giustificata dal periodo di insediamento della Giunta poiché anche nel 2013 la proclamazione del Sindaco si ebbe in giugno ma venne subito indetto un avviso pubblico. Nel 2017, invece, sono state fatte volta per volta delle delibere a favore di singole manifestazioni.

Paola Natalicchio ha stigmatizzato la chiusura del Pulo, nonostante gli accordi con l'Area Metropolitana che ne assicurava la fruizione sin dall'estate appena conclusa, la mancanza di un bando di gestione per il Museo Civico Archeologico del Pulo di Molfetta «per lunghi mesi noi abbiamo dato una gestione innovativa...oggi è aperto negli orari di ufficio», il silenzio calato sul patrimonio artistico, che gli studenti degli istituti cittadini stavano censendo e catalogando, sui festival come quello dell'Opera, curato dal molfettese Roberto De Candia, o quello di teatro civile e il premio di drammaturgia “Giuseppe Bertolucci”, e sull'orchestra giovanile molfettese.

Ha invitato a seguire il Consiglio comunale, nel quale verrà discusso il regolamento edilizio, definito una sorta di “libro mastro” che indica come costruire bene, di costruire in sicurezza e in modo sostenibile. Quello che andrà in aula, riferisce Paola Natalicchio, non è stato discusso con alcun interlocutore, sarà presentato «senza aver convocato Agenda 21... non gli organismi di partecipazione, non i comitati di quartiere, non con la città viva e diffusa» tranne i rappresentanti dell'Ordine degli Architetti e di quello degli Ingegneri, che pure dovevano essere convocati.

Altro argomento che sarà discusso in Consiglio comunale sarà la sorte delle partecipate che vedranno tornare la gestione collegiale invece dell'attuale Amministratore unico, come invece era previsto dalla normativa adottata dal commissario Passerotti.

A proposito della recente delibera di giunta che prevede un bando per 5 milioni di euro per la rigenerazione urbana, ricorda che i progetti presentati sono stati predisposti dall'Amministrazione Natalicchio (piazza Principe di Napoli, piano di mobilità sostenibile, il bando Europan sul Lungomare).

«Non stanno facendo nulla di proprio o di strategico, se non errori pesanti in solitudine e affari».

L'intervento prosegue sui temi della sicurezza (riferimento ai fatti che si sono verificati alla Secca dei Pali), della mancata costituzione di parte civile in relazione al processo sulla devastazione di Piazza Minuto Pesce, della mensa scolastica e del trasporto disabili, dell'incremento di contributi al consorzio guardie campestri, del mutuo da 1 milione e seicentomila euro per redarre dei progetti, ma anche della recente delibera con la quale sono stati stanziati 12 mila euro per la messa in sicurezza dei cassoni del cantiere del nuovo porto commerciale, che sono diventati un pericolo per la navigazione. L'incarico è stato affidato alla ditta Poseidon che si è impegnata a effettuare riprese subacquee per verificarne la deriva e colmarli con acqua di mare. «La manutenzione di quel cantiere fermo è una macchina mangiasoldi – ha proseguito Paola Natalicchio – Abbiamo investito tanti soldi su quel cantiere che alcuni avevano detto che l'avevo fermato io ma in un anno e mezzo nessuno è riuscito a spostare una pietra».

«I cantieri di servizio non sono un lavoro» ha tuonato Paola Natalicchio, per la quale si creano false aspettative e si sta creando un pericoloso precedente. Gli addetti, non essendo lavoratori in organico, non sono tenuti a controlli di sicurezza poiché il provvedimento riguarda l'inserimento sociale attivo, che sostituisce i contributi a pioggia ma non si configura come lavoro.

Ha più volte lamentato la latitanza di tanta parte della cosiddetta “società civile”, invitando al controllo democratico e a credere in una politica di servizio.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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