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Palazzo Dogana come albergo: ultimo scempio dell'amministrazione comunale a Molfetta La struttura, di proprietà del demanio, lungamente attesa, potrebbe essere destinata un centro regionale musicale o ad un'altra finalità culturale
27 giugno 2008

MOLFETTA - L'amministrazione comunale di Molfetta si appresta a compiere l'ultimo degli errori, in ordine di tempo, commessi nel corso di questi anni ai danni del patrimonio cittadino. Oggetto dell'ultima irrazionale decisione è l'ex Palazzo Dogana (nella foto), che si vorrebbe adibire ad albergo. Una scelta inspiegabile e inutile, considerato che di alberghi la città ne avrà a sufficienza una volta ultimati i lavori in programma nella zona industriale. Qualcuno potrà obiettare che è utile un albergo in città. La risposta può essere data con un altro interrogativo: che dire, allora, dell' “Hotel Tritone”, abbandonato da anni al Lungomare, in pieno centro, forse in attesa di ricevere l'attesa concessione edilizia per trasformare la struttura alberghiera in una serie di appartamenti, dal facile e lucroso business? Quindici ha sposato da tempo (Vedi anche l'ultimo numero della rivista in edicola) la proposta di don Salvatore Pappagallo, presidente dell'Associazione culturale musicale “Dvorak” di destinare l'immobile a Centro regionale musicale. Questa destinazione, e comunque una destinazione di tipo culturale, avrebbe più senso di quella alberghiera, che si presterebbe più facilmente ad un'operazione di tipo speculativo che culturale. Non si spiega diversamente la ratio di questa scelta, cosiddetta turistica. Lo stesso don Salvatore Pappagallo ha inviato, tramite “Quindici” una lettera aperta al sindaco, a tutte le autorità, ai cittadini e anche al Maestro Riccardo Muti perché si facciano portavoce di una destinazione più nobile e significativa. Finora il primo cittadino non ha degnato di risposta sia don Salvatore che i cittadini. Forse gli impegni romani hanno impedito al sen. Azzollini di approfondire la questione e la scelta turistico-alberghiera per Palazzo Dogana (di proprietà demaniale) è stata la prima che gli è stata sottoposta e che lui ha sottoscritto. Si dovrebbe evitare di commettere lo stesso errore fatto per Palazzo Cappelluti, demolito e poi rimpianto. La destinazione di Palazzo Dogana a finalità turistica, avrebbe lo stesso effetto demolitore dell'epoca. Facciamo, perciò, appello alle forze politiche di opposizione (quelle di maggioranza, si sa, sono solo ossequienti alle scelte del sindaco e non assumono mai atteggiamenti critici, tranne nel caso ci siano in ballo alcune poltrone) perché impediscano questo nuovo scempio e inducano l'amministrazione comunale ad una scelta più oculata e razionale per una struttura lungamente attesa e che meriterebbe una destinazione meno commerciale e un destino di prestigio.
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