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Ospedale di Molfetta, accorpamento con Corato e Terlizzi per scongiurare la chiusura?
15 maggio 2012

MOLFETTA - Il Piano di rientro sanitario della Regione Puglia procede a tappe forzate e la sua attuazione coinvolgerà inevitabilmente anche l’ospedale di Molfetta. Secondo indiscrezioni raccolte da Quindici, infatti, entro la fine di giugno la Asl di Bari accorperà il Presidio Ospedaliero Don Tonino Bello con quelli di Corato e di Terlizzi, dando vita ad un unico polo ospedaliero.
Del resto, in tutta l’Asl di Bari il 30 giugno prossimo rappresenta un’ora «x», un punto di non ritorno nella riorganizzazione del servizio sanitario. Quel giorno scadranno i contratti a tempo determinato di 150 precari stabilizzati fra medici, personale sanitario e amministrativo. Fra questi, a quanto pare, ci sono anche più di 12 lavoratori dell’ospedale di Molfetta. Dunque, secondo queste voci, con tali nuovi licenziamenti in vista e senza la possibilità di sostituire il personale che va in pensione, il presidio molfettese (il più piccolo del Nord barese con soli 107 posti letto) avrebbe davanti a sé soltanto due alternative: la chiusura definitiva o l’accorpamento in un presidio più grande, in grado di offrire un servizio migliore ai cittadini.
Nello scenario di ristrettezze economiche in cui l’amministrazione regionale si trova ad agire, l’ipotetico accorpamento con Corato e Terlizzi potrebbe essere necessario per razionalizzare il servizio sanitario locale. Non bisogna dimenticare che gli ospedali di Terlizzi e Corato, seppure dotati di maggiori posti, mezzi e strutture specialistiche, soffrono di una carenza di personale che un accorpamento con Molfetta potrebbe facilmente risolvere con un reciproco vantaggio. In tal modo, i molfettesi non perderanno l’ospedale, che manterrà intatte le sue aree di eccellenza e le tre strutture potranno organizzare in maniera migliore le risorse a disposizione, rendendo più efficiente il servizio offerto.
Se l’ipotesi dell’accorpamento troverà conferme, le prossime settimane diverranno cruciali per capire quali reparti Molfetta dovrà chiudere e su quali invece investirà maggiori risorse e competenze.
 
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Autore: Vito Angione
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