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Ordinanza sindacale di chiusura della piscina comunale di Molfetta Questa sera alle ore 18 conferenza stampa del sindaco Paola Natalicchio per chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda
16 aprile 2016

MOLFETTA - È stata dichiarata dal dirigente del settore lavori pubblici l’inagibilità della piscina comunale di Molfetta a seguito del deterioramento dell’intradosso delle travi di copertura, con parziale distacco di parti delle stesse. Il sindaco Paola Natalicchio ha disposto con ordinanza la chiusura dell’impianto.

“Sono dispiaciuta e amareggiata perché ho dovuto prendermi la responsabilità di chiudere la piscina comunale ma le condizioni dell’impianto non mi hanno lasciato scelte alternative. La sicurezza degli utenti, viene prima di ogni altra preoccupazione”, dichiara il sindaco Paola Natalicchio.  
Nell’ordinanza sindacale si specifica che l’impianto, peraltro, avrebbe già dovuto essere chiuso in ragione del fatto che l’attuale gestore, la “Molfetta Nuoto Società Sportiva Dilettantistica s.r.l.”, era stato raggiunto alcune settimane fa da un provvedimento di risoluzione contrattuale a seguito di gravi inadempimenti nei confronti del Comune di Molfetta.
A fine marzo, inoltre, a seguito delle segnalazioni degli utenti su alcuni malfunzionamenti il Comune aveva effettuato con la ASL un sopralluogo congiunto per valutare l’agibilità della piscina e in quell’occasione non erano emerse problematiche tali da giustificare lo sgombero per ragioni strutturali.
Le importanti piogge dell’ultima settimana hanno aggravato le infiltrazioni sulla copertura e a seguito del sopralluogo odierno effettuato dai tecnici dei lavori pubblici, è stata valutata la necessità di non correre rischi.
Questa sera alle ore 18 nella sala riunioni della sede comunale di Lama Scotella (via Martiri di via Fani) il sindaco Paola Natalicchio, l’assessore all’impiantistica sportiva Giulio Germinario, i dirigenti del settore sport Roberta Lorusso e lavori pubblici Lazzaro Pappagallo chiariranno in una conferenza stampa tutti gli aspetti di questa vicenda.    

Lo stesso sindaco Natalicchio poi è intervenuta per spiegare meglio la sua scelta: "Ho dovuto farlo. Firmare una ordinanza di chiusura della nostra piscina comunale. Le piogge hanno caricato la copertura dell'impianto e hanno creato un "rigonfiamento", con rischio concreto di cedimenti. La sicurezza delle persone viene prima di tutto. L'impianto non poteva rimanere aperto e non potrà riaprire prima di una completa messa in sicurezza. Su quella copertura siamo intervenuti lo scorso settembre, con un lavoro di manutenzione straordinaria da 38 mila euro sui lucernai. Ma dovremo intervenire ancora. Il mese scorso, viste le numerose segnalazioni degli utenti, abbiamo chiesto alla Asl di fare una verifica congiunta dell'impianto per valutarne la agibilità. Abbiamo svolto il sopralluogo, che non aveva evidenziato una situazione di imminente pericolo tale da comportare la chiusura. Ma quanto accaduto ieri ci ha imposto di decidere con prudenza e la decisione che abbiamo preso è obbligata, sostenuta anche da un parere dei Vigili del Fuoco. Detto questo, sia chiara una cosa: la Piscina era occupata senza titolo da alcune settimane e l'impianto doveva già essere liberato dai gestori. Avevamo stabilito una risoluzione contrattuale, a seguito di gravi inadempienze. Tra queste, un debito nei confronti del Comune di circa 500 mila euro. E' iniziata una battaglia legale molto dura: una pioggia di ricorsi e una assoluta indisponibilità a trovare una via ragionevole per risolvere la controversia. Nonostante la risoluzione contrattuale disposta nell'impianto hanno continuato a svolgersi attività. E' evidente che bisogna adesso voltare pagina. Rimettere in sesto la piscina, fare dei lavori di adeguamento dell'impianto. E ridefinire la sua gestione, al servizio degli atleti, dei fruitori e delle famiglie. Cercando di tutelare i lavoratori, che per mesi hanno avuto difficoltà a ricevere regolarmente il loro stipendio. Chiedo agli atleti e alle famiglie di stringere i denti. La storia della nostra piscina va rimessa in piedi e cercheremo di farlo presto e al meglio".

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Avanti così Sindaco Natalicchio e senza dispiaceri alcuno. Molfetta e i molfettesi avevano dimenticato la politica seria, la trasparenza, la verità. - Exodus|sabato 16 apr 2016 18:35:39 Jonathan Livingston|sabato 15 ago 2009 00:00:00 Tratto da "AFFONDI" di Felice De Sanctis, ("guarda caso" Direttore responsabile di "QUINDICI") - 2006 - pag.67. QUALITA' DELLA POLITICA - Si parla tanto di qualità della vita e poco della qualità della politica. Eppure proprio da quest'ultima dipende la prima. La gente, oggi più di ieri, quando si fa riferimento alla politica la considera in senso negativo: trionfo degli interessi personali, corruzione, imbrogli ecc.. A consolidare questa "fama" di una "disciplina" che dovrebbe essere nobile, contribuisce lo scenario italiano dove un uomo per difendere interessi personali e censurabili, "scende in campo" e blocca l'intero sistema in attesa che gli venga riconosciuta l'impunità al di sopra della legge. Ma quel che è più grave, è che c'è gente che segue questo Cavaliere che non ha nulla dei nobili cavalieri medioevali. Il risultato è lo scadimento della politica ad affare, proprio dopo la stagione di Tangentopoli che sembrava aver liberato il sistema italiano dal forte intreccio con gli interessi di bottega, strada naturale per la corruzione identificata con i partiti politici. Già Gaetano Salvemini in una lettera a Tommaso Fiore scriveva: "basta che dalla politica militante tu sia uscito per sempre: quella non è partica per la gente onesta". E, caduto il muro di Berlino e le ideologie del Novecento, sono nati i Movimenti, segno che la gente ha bisogno di politica, anche quando dice di rifiutarla.................. distruggendo apparentemente il vecchio sistema........il "bipartitismo imperfetto" non è riuscito a perfezionarsi............. Massimo d'Azeglio ammoniva: "meno partiti ci sono, e meglio si cammina. Beati i Paesi dove non ve ne sono che due: uno del presente, il Governo; l'altro dell'avvenire, l'opposizione. Un tale stato di cose è segno della robusta salute d'una nazione; è segno che in essa le questioni di vera utilità pubblica soffocano le questioni d'utilità private, di persone, di sette ecc.". Il risulttato? Una grande depressione, soprattutto a sinistra...................... Gli uomini politici attuali sembrano insensibili a qualsiasi stimolo. I cittadini chiedono risposte? E loro, anche a Molfetta, tacciono, non rispondono: c'è il rischio di esporsi troppo, di fare promesse o dire cose che poi non si riescono a mettere in pratica. .................Come formare oggi la classe dirigente? Dove? Come organizzare la partecipazione sociale, dopo il superamento delle contrapposizioni ideologiche. Con i partiti? Ma le sezioni sono sempre deserte. Con i movimenti? Ma la società civile, dopo la campagna elettorale, torna al suo lavoro, alla famiglia, al privato, perchè non trova spazio nel pubblico. O perchè non riesce a trasformarsi in partito?.................... Si tornerà ai politici di mestiere? In questo vuoto istituzionale, ma soprattutto politico, avanza il cosidetto "partito dei sindaci", simbolo di un federalismo in fieri, ancora molto indefinito. Dove è finita la politica a Molfetta? Dove sono i luoghi della mediazione politica?.......... Chi considera la politica un servizio? Qual'è il ruolo di un sindaco, oggi? Cosa si aspetta da lui e cosa egli può offrire? Tutti sanno solo chiedere da un posto di lavoro (che pure manca ed è tanto necessario) o una presidenza di commissione o di condominio, per acquistare "visibilità", come si dice oggi, perchè è più importante apparire che essere. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma che cosa voi cittadini potete fare per il vostro paese", disse il presidente americano John Kennedy nel suo discorso di insediamento. Ma non è più attuale. -
Avanti così Sindaco Natalicchio e senza dispiaceri alcuno. Molfetta e i molfettesi avevano dimenticato la politica seria, la trasparenza, la verità. - Exodus|sabato 16 apr 2016 18:35:39 Jonathan Livingston|sabato 15 ago 2009 00:00:00 Tratto da "AFFONDI" di Felice De Sanctis, ("guarda caso" Direttore responsabile di "QUINDICI") - 2006 - pag.67. QUALITA' DELLA POLITICA - Si parla tanto di qualità della vita e poco della qualità della politica. Eppure proprio da quest'ultima dipende la prima. La gente, oggi più di ieri, quando si fa riferimento alla politica la considera in senso negativo: trionfo degli interessi personali, corruzione, imbrogli ecc.. A consolidare questa "fama" di una "disciplina" che dovrebbe essere nobile, contribuisce lo scenario italiano dove un uomo per difendere interessi personali e censurabili, "scende in campo" e blocca l'intero sistema in attesa che gli venga riconosciuta l'impunità al di sopra della legge. Ma quel che è più grave, è che c'è gente che segue questo Cavaliere che non ha nulla dei nobili cavalieri medioevali. Il risultato è lo scadimento della politica ad affare, proprio dopo la stagione di Tangentopoli che sembrava aver liberato il sistema italiano dal forte intreccio con gli interessi di bottega, strada naturale per la corruzione identificata con i partiti politici. Già Gaetano Salvemini in una lettera a Tommaso Fiore scriveva: "basta che dalla politica militante tu sia uscito per sempre: quella non è partica per la gente onesta". E, caduto il muro di Berlino e le ideologie del Novecento, sono nati i Movimenti, segno che la gente ha bisogno di politica, anche quando dice di rifiutarla.................. distruggendo apparentemente il vecchio sistema........il "bipartitismo imperfetto" non è riuscito a perfezionarsi............. Massimo d'Azeglio ammoniva: "meno partiti ci sono, e meglio si cammina. Beati i Paesi dove non ve ne sono che due: uno del presente, il Governo; l'altro dell'avvenire, l'opposizione. Un tale stato di cose è segno della robusta salute d'una nazione; è segno che in essa le questioni di vera utilità pubblica soffocano le questioni d'utilità private, di persone, di sette ecc.". Il risulttato? Una grande depressione, soprattutto a sinistra...................... Gli uomini politici attuali sembrano insensibili a qualsiasi stimolo. I cittadini chiedono risposte? E loro, anche a Molfetta, tacciono, non rispondono: c'è il rischio di esporsi troppo, di fare promesse o dire cose che poi non si riescono a mettere in pratica. .................Come formare oggi la classe dirigente? Dove? Come organizzare la partecipazione sociale, dopo il superamento delle contrapposizioni ideologiche. Con i partiti? Ma le sezioni sono sempre deserte. Con i movimenti? Ma la società civile, dopo la campagna elettorale, torna al suo lavoro, alla famiglia, al privato, perchè non trova spazio nel pubblico. O perchè non riesce a trasformarsi in partito?.................... Si tornerà ai politici di mestiere? In questo vuoto istituzionale, ma soprattutto politico, avanza il cosidetto "partito dei sindaci", simbolo di un federalismo in fieri, ancora molto indefinito. Dove è finita la politica a Molfetta? Dove sono i luoghi della mediazione politica?.......... Chi considera la politica un servizio? Qual'è il ruolo di un sindaco, oggi? Cosa si aspetta da lui e cosa egli può offrire? Tutti sanno solo chiedere da un posto di lavoro (che pure manca ed è tanto necessario) o una presidenza di commissione o di condominio, per acquistare "visibilità", come si dice oggi, perchè è più importante apparire che essere. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma che cosa voi cittadini potete fare per il vostro paese", disse il presidente americano John Kennedy nel suo discorso di insediamento. Ma non è più attuale. -


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