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Nuovo scempio estetico-edilizio a Molfetta? Il caso di un cantiere in via Don Minzoni  
15 gennaio 2007

Nuovo caso di edilizia contestata in una città che ha conosciuto un passato di scempi edilizi che ne hanno deturpato anche l'aspetto urbanistico, facendone un esempio di bruttura nel panorama edilizio nazionale. Questa volta ad essere colpito dall'anomalia edilizia in corso, naturalmente con regolare licenza e tanto di autorizzazione da parte dell'ufficio tecnico comunale, è stato il nuovo responsabile dell'ufficio, ing. Rocco Altomare, che trovandosi a transitare per via Don Minzoni, ha notato la recinzione di un cantiere che fuoriusciva dalla linea delle altre costruzioni. Notata l'anomalia, il responsabile dell'Ufficio tecnico ha bloccato i lavori e ha chiesto di rivedere (“rimodulare”) e correggere il progetto. Il rischio era quello di veder sorgere una costruzione come una vela che si va ad incuneare tra due edifici già esistenti togliendo aria e spazio agli stessi. Infatti, gli abitanti degli edifici interessati hanno contestato questa situazione: non possiamo accettare di veder sorgere un edificio di 6 piani tra le due costruzioni precedenti e che invade anche il piano stradale. Abbiamo interpellato l'ing. Altomare il quale ci ha detto che non si tratterebbe di 6 piani, bensì di 3 appartamenti e un quartino, in un'area edificabile, fin dal progetto iniziale relativo ai due edifici e s i - stenti. Insomma, il costruttore dovrà rivedere il progetto, ma se il permesso di costruire è nella norma, l'ing. Altomare dovrà rilasciarlo purché venga salvaguardato l'impatto visivo. Tutto qui? Gli abitanti dei due palazzi adiacenti non ci stanno e minacciano di passare all'attacco (esiste già un contenzioso fra loro e il costruttore che chiede 300mila euro di danni sostenendo che il condominio gli ha bloccato i lavori). Anche perché a quanto dicono, il progetto iniziale prevedeva la costruzione di box auto e non di appartamenti, ora “misteriosamente” è cambiato il progetto. Cosa dire? È l'ennesima brutta pagina dell'edilizia locale, dove, anche se le cose vengono fatte secondo le regole (e in molti casi questo non è avvenuto), si tratta sempre di “edilizia selvaggia” che, grazie a tutte le modifiche fatte ai piani regolatori e ai vari regolamenti, hanno ridotto la città a una bruttura urbanistica senza confronti. L'ing. Altomare promette di rimediare a questa situazione, per questo ha accettato l'incarico. Staremo a vedere. Comunque, al di là delle ragioni del condominio e del costruttore e del rispetto delle leggi e dei regolamenti di cui non dubitiamo, abbiamo il diritto di dire che questa nuova costruzione non ci piace e che non farà onore a chi la realizzerà. Ma la regola è sempre quella: business is business, soprattutto in edilizia a Molfetta
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